Carlo Russo, ItaliaOggi 9/9/2010, 9 settembre 2010
MAXIGITA A SHANGHAI
Il paese di Bengodi? È Shanghai, in Cina, secondo la Regione Emilia-Romagna che ha scoperto di avere una vocazione cinese e allora tutti, o quasi, in viaggio verso l’Expo. Tanto che fa notizia l’unico dell’establishment che ha detto no, Bruno Filetti, presidente della Camera di Commercio di Bologna: «Bene la presenza delle aziende, abbiamo anche investito soldi, ma quanto alle delegazioni sono così diffuse che ho deciso di rimanere a casa».
Invece si sono ritrovati coi bagagli in mano in cinque della regione, capeggiati dal presidente Vasco Errani, più il presidente della provincia, più il commissario di Bologna, più un crocchio di amministratori locali bipartisan e una nutrita schiera di presidenti di enti regionali.
Inoltre da mesi è un viavai con Shanghai di funzionari per allestire il padiglione Emilia-Romagna, un mix di tortellini e tecnologie, spiaggia di Rimini e blasonati motori. Non manca l’intrattenimento musicale, commissionato a Ennio Morricone.
«E pensare», aggiunge Bruno Filetti, «che l’aeroporto di Bologna non ha collegamenti con la Cina, ma neppure con gli Stati Uniti, l’India, il Brasile_». Ovvero: sarebbe meglio intervenire sulle infrastrutture piuttosto che sulla vetrina. Concorda Alberto Forchielli, presidente di Osservatorio Asia e a capo del fondo di investimento Mandarin, con sede operativa proprio a Shanghai: «Qui bisogna venirci con obiettivi mirati, non in gita, puntando su grandi convegni e operazioni industriali di spessore. Sono queste le iniziative che lasciano il segno non un accavallarsi di missioni istituzionali».
La Regione ha messo sul piatto, per l’avventura di Shanghai, 1,5 milioni di euro, di cui 1,2 per finanziare la presenza di artigiani e piccoli imprenditori scelti con un bando, e 300 mila per l’affitto e la gestione del padiglione (200 metri quadrati) che chiuderà il 15 settembre. Ancora: 550 mila euro sono stati elargiti da Camera di commercio, comune e provincia e più o meno la stessa somma pesa sempre sulle spalle dei contribuenti perché uscita (per spese varie) dalle casse di enti, istituzioni, aziende di area pubblica.
Come non ricordarsi il duro j’accuse di Vasco Errani, in qualità di presidente della Conferenza delle regioni, contro i tagli decisi dal ministro Giulio Tremonti? Ma le regioni ridotte sul lastrico ora vanno a Shanghai e se tutte seguissero l’esempio di quella guidata da Errani siccome la Cina non è proprio vicina si arriverebbe a un esborso pubblico di oltre 100 milioni di euro, quanto basta per fare sobbalzare sulla sedia anche il freddo Tremonti.
Ma uno della delegazione, l’assessore regionale alle Attività produttive, Gian Carlo Muzzarelli, non si scompone: «L’export in Cina dell’Emilia-Romagna è cresciuto nel 2010 del 36%, questo viaggio rappresenta una straordinaria possibilità per facilitare il percorso di superamento della crisi economica».