Giovanni Caprara, corriere.it, 08 settembre 2010, 8 settembre 2010
DUE ASTEROIDI «SFIORANO» LA TERRA
Nessun pericolo di collisione con il nostro pianeta
Due oggetti di diametro tra i 15 e i 20 metri: il più vicino passa a 77 mila chilometri, l’altro a 231 mila
Due considerazioni. La prima è che si tratta di un fatto eccezionale perché due asteroidi che si avvicinino così tanto al nostro pianeta entro l’orbita lunare nello stesso giorno è un fatto estremamente raro. La seconda è più preoccupante. Questi due oggetti celesti sono stati appena scoperti il 5 settembre dall’osservatorio in Arizona. E nel giro di tre giorni ce li troviamo qui a sfiorare quasi la superficie terrestre e la zona dei satelliti. Questo dimostra quanto sia ancora inadeguata la rete di sorveglianza per eventi del genere e come sia sottostimato il rischio di un potenziale impatto. Per esempio l’esplosione di un oggetto di circa 5 metri di diametro, quindi meno della metà degli attuali, avvenuta il 18 gennaio 2000 a 20 chilometri d’altezza nell’atmosfera come conseguenza nell’interazione con gli strati più densi, ha provocato oltre a un possente bang sonico e un fascio di luce abbagliante una pioggia di detriti su una vasta aerea e un impulso elettromagnetico capace di generare una temporanea interruzione della distribuzione elettrica. La possibilità di sopravvivere alla disintegrazione nell’atmosfera e di colpire il suolo dipende dalla natura dell’asteroide: se è metallico è più probabile, ovviamente. Per saperlo, però, bisogna studiarlo prima ma se appare all’ultimo momento il pericolo è senza via d’uscita. La prospettiva non è trascurabile.