Varie, 8 settembre 2010
PONTONE Francesco
PONTONE Francesco Napoli 30 marzo 1927. Avvocato. Politico. Eletto al Senato nel 1987, 1992, 1994, 1996, 2001, 2006, 2008. Eletto da ultimo col Popolo delle Libertà, ha poi aderito a Futuro e Libertà. Ex tesoriere di Alleanza nazionale, nel luglio 2008 concluse in rappresentanza del partito la vendita di un appartamento di Montecarlo che nel 2010, inquilino il “cognato” del presidente della Camera Gianfranco Fini (vedi TULLIANI Giancarlo), fu al centro di un’aspra polemica: «[…] Se Pontone e An, come credo, sono una cosa sola […] ebbene allora garantisco che non v’è stata alcuna raccomandazione a favore di Giancarlo Tulliani, mai Gianfranco Fini venne da me a dirmi che in quella casa a Monaco ci doveva andare ad abitare Tulliani. Anche perché dal giorno in cui la vendemmo, l’11 luglio 2008, per me quella casa divenne un capitolo chiuso […] Ma voi lo sapete com’era fatta davvero quella casa? […] C’è scritto chiaro nel rogito: quella casa era un rez-de-chaussée, un piano terra sul retro, senza vista su niente, di appena 40-45 metri quadri, altro che balcone, aveva solo un terrazzino, anzi lo chiamerei un angolino di terrazzo. E poi costava parecchio al partito, ogni mese avevamo tante spese di condominio: insomma, meglio venderla. Così ordinammo una perizia e il valore indicato era quello: 300 mila euro […] Io comunque dovevo fare cassa e non è vero che in via della Scrofa, prima di quel giorno, per la casa di Montecarlo c’erano arrivate offerte milionarie. Trovatemi le raccomandate: io non ne ho viste in giro, vi assicuro [..] Ma chi è Tulliani? Per me resta un estraneo […] io ho scoperto solo un paio di mesi fa che quello era il cognome della signora Elisabetta. Certo, l’ammetto, la coincidenza è particolare. Inspiegabile anche per me» (Fabrizio Caccia, “Corriere della Sera” 4/8/2010) • «[…] mi sono pentito di aver accettato tanti anni fa di fare il segretario amministrativo del partito […] sono una persona onesta. Presi in mano il bilancio del partito con un debito di 10 miliardi di lire, l’ho lasciato con un attivo di 60 milioni di euro. Capito? Eppure adesso i giornalisti mi perseguitano, mi chiamano di continuo al telefonino. Voci, insinuazioni, sospetti... Ma scusate? Di Tulliani dovete chiedere a Fini... Io che ne so? Io Giancarlo Tulliani […] non lo conoscevo neppure di nome e comunque a Montecarlo il giorno del rogito lui non c’era. Di questo sono sicuro. Per quanto riguarda la vendita, poi, io ebbi un preciso mandato da Fini e quel mandato ho assolto pienamente. Tutto qui. È inutile che continuate a chiedere a me, se volete nuovi particolari andate a cercare la società che fece il contratto di affitto a Tulliani […]» (Fabrizio Caccia, “Corriere della Sera” 10/8/2010).