varie, 8 settembre 2010
Silvio Pellicanò, 70 anni. Originario di Cosenza ma residente a Palermo, geometra dell’Anas in pensione, sposato e «padre premuroso» di quattro figlie, poche amicizie, una passione per le moto d’epoca, «integerrimo ma molto puntiglioso», di continuo litigava con i vicini di casa per le ragioni più varie, ad esempio a un tale aveva tolto il saluto solo perché un giorno gli aveva posteggiato l’automobile davanti al suo box
Silvio Pellicanò, 70 anni. Originario di Cosenza ma residente a Palermo, geometra dell’Anas in pensione, sposato e «padre premuroso» di quattro figlie, poche amicizie, una passione per le moto d’epoca, «integerrimo ma molto puntiglioso», di continuo litigava con i vicini di casa per le ragioni più varie, ad esempio a un tale aveva tolto il saluto solo perché un giorno gli aveva posteggiato l’automobile davanti al suo box. Domenica sera andò a prendere la pizza con la moglie e la più piccola delle sue figlie, al ritorno lasciò le due davanti al portone e posteggiò l’auto nel garage ma mentre rincasava si trovò di fronte qualcuno che, tirata fuori una pistola calibro 7,65, gli sparò addosso tre colpi: uno andò a vuoto, l’altro gli si infilò in un polpaccio, l’ultimo nel polmone sinistro. Subito dopo lo sconosciuto arraffò un cellulare e un borsello con dentro 20 euro e scappò a bordo di una moto. La moglie del Pellicanò, uditi gli spari, corse verso il marito ma lo trovò in una pozza di sangue (prima di spirare, l’uomo ebbe giusto il tempo di sussurrarle: «Elena, Elena, mi hanno sparato»). Alle 20.30 di domenica 5 settembre in via Cimabue 41, nel quartiere Uditore, a Palermo.