Claudio Tucci, Il Sole 24 Ore 6/9/2010, 6 settembre 2010
MENO DOCENTI E AULE PIÙ AFFOLLATE
Meno 8.711 insegnanti alle elementari e 3.661 alle medie. In controtendenza la scuola dell’infanzia, che invece guadagna 560 docenti, attraverso il trasferimento in organico di diritto dei posti in più attivati lo scorso anno. A pochi giorni dall’inizio del nuovo anno scolastico, si conferma per il primo ciclo la cura dimagrante agli organici, inauguarata con la manovra 2008, che quest’anno segna complessivamente una riduzione di 12.372 posti.
In crescita invece il numero degli studenti iscritti. Lo scorso anno hanno frequentato la scuola primaria - obbligatoria per tutti i ragazzi italiani e stranieri che abbiano compiuto sei anni entro il 31 dicembre - poco più di due milioni e mezzo di bambini (2.578.650, per l’esattezza),in aumento di circa 7mila unità rispetto al 2008-2009. Anche la scuola media ha registrato incrementi di iscritti negli ultimi tre anni, passando dai 2.572.257 del 2006-2007, ai 2.578.650 del 2009-2010. E con un trend previsto in crescita anche nel 2010-2011 (i dati definitivi saranno resi noti a scuola iniziata) per tutto il primo ciclo.
Conseguenza: meno insegnanti e classi più affollate, che probabilmente aiuterà a centrare l’obiettivo di raggiungere, entro il 2011-2012, l’innalzamento del rapporto alunni-docenti di almeno un punto percentuale.
Una situazione che sarà alleggerita dalle nuove immissioni in ruolo, autorizzate dal Tesoro. Il 1? settembre sono entrati in organico 1.740 docenti alle medie, 1.681 all’infanzia, 792 alle elementari.
Rispetto allo scorso anno, poche le novità sul fronte organizzativo. La riforma della scuola primaria, contenuta nel Dpr 89/2009, e caratterizzata in particolare dall’introduzione del maestro unico e dall’eliminazione delle compresenze, è stata avviata lo scorso anno nelle classi prime. Quest’anno, sarà estesa alle seconde. Ciò ha inciso nel calcolo degli organici, che per classi prime e seconde, sono stati assegnati in ragione di 27 ore settimanali per classe, diviso per 22, cioè l’orario contrattuale di lezione di un docente. E questo ha determinato la contrazione di professori subìta dalle scuole. A differenza invece delle classi successive alle seconde, ancora non toccate dalla riforma, dove la dotazione organica è rimasta fissata in 30 ore settimanali per classe, diviso sempre per 22.
Nessuna novità invece per l’orario scolastico. In base al regolamento di riordino, nelle classi prime è possibile optare per due regimi orari differenti. Il modello a 24 ore, che scatterà però solo in presenza di un numero di richieste tali da consentire la formazione di una classe.
L’alternativa,di cui però beneficiaranno anche le classi seconde, è l’ orario a 27 ore settimanali, che possono essere elevate fino a 30, ma esclusivamente «nei limiti delle risorse di organico assegnate». Ovviamente, i criteri per la definizione degli organici a livello nazionale non tengono conto delle scelte fatte dai genitori degli alunni al momento delle iscrizioni, ma si basano - come visto - su calcoli matematici. Spetterà quindi alle singole scuole far quadrare i conti utilizzando le risorse assegnate.
Un esempio di questa situazione è dato dal cosidetto " tempo pieno". Vale a dire classi che funzionano per 40 ore settimanali, comprensive del tempo mensa, con due docenti per classe, senza compresenze, e con l’obbligo dei rientri pomeridiani. Una soluzione molto gradita dai genitori, specie se lavoratori, ma che non sempre è possibile accontentare, visto che tale scelta è condizionata alla disponibilità «di strutture idonee e di risorse all’interno della scuola ». Quest’anno però, sottolineano dal ministero, la situazione è migliorata e sono state attivate nella primaria 782 classi a tempo pieno in più. Gli incrementi maggiori ci saranno in Puglia (+233), Lombardia (+162), Sardegna (+150), Veneto (+113).