Il Sole 24 Ore 7/9/2010, 7 settembre 2010
NEL NUOVO LICEO MENO ORE E SOLTANTO SEI INDIRIZZI
Non riesco a capire cosa realmente sia realmente cambiato: materie, orari, programmi, più ore di lingua, diverso modo di valutazione?
R
Premesso che per ora i cambiamenti riguardano gli studenti che frequentano la prima liceo da quest’anno, mentre le classi successive continuano con il vecchio ordinamento; in sintesi, essi riguardano: gli orari (che nel classico e scientifico prevedono una riduzione a 27 ore settimanali nel biennio); gli indirizzi, sei in tutto, drasticammente ridotti rispetto alle attuali sperimentazioni; le materie, con varie novità,quali l’insegnamento di una disciplina in lingua inglese all’ultimo anno o l’incremento discienze e informatica a spese del latino nell’opzione "scienze applicate" del liceo scientifico. Da segnalare anche l’obbligodi frequenza di almeno tre quartidell’orario annuale per essere ammessi allo scrutinio finale.
L’obbligo al «sostegno» dipende dal tipo di specializzazione
Se un insegnante della scuola primaria iscritto nella graduatoria permanente accetta l’incarico per il sostegno e poi successivamente ha un incarico nella classe normale, può accettarlo senza problemi?
R
Dipende da come ha conseguito la specializzazione per il sostegno. La regola generale prevede che nella fase di conferimento delle nomine a livello provinciale è possibile lasciare un posto di sostegno per un posto comune indipendentemente dalla durata delle supplenze. C’è, invece, un’eccezione per coloro che sono obbligati su sostegno in base al Dm 21/05. La normativa in vigore stabilisce, infatti, che per coloro che hanno acquisito l’abilitazione o la specializzazione per il sostegno in base al Dm 21/05 (corsi abilitanti speciali) permane l’obbligo di accettare posti di sostegno nella specifica disciplina/ordine di scuola, mentre tale obbligo non si applica per altre discipline/tipo di posto.
Mancano le norme per garantire la continuità
Vorrei iniziare l’anno scolastico con tutti i professori, non aspettare dicembre per avere l’organico completo. Serve continuità e non avere cinque insegnanti in prima media per italiano, grammatica, epica, storia e geografia.
R
C’è una legge dello Stato voluta dall’allora ministro dell’istruzione Letizia Moratti, che fissa tempi certi per le nomine degli insegnanti. Se le norme venissero applicate ogni scuola avrebbe tutti gli insegnanti il primo giorno di settembre. Ma ogni anno accade qualcosa (questa volta il responsabile è la riforma) per cui le nomine degli insegnanti slittano oltre il mese di agosto (termine ultimo previsto dalla legge). È un costume che si commenta da solo, che crea non pochi problemi al regolare inizio dell’anno scolastico. Per quanto riguarda la continuità, invece, non ci sono neanche le norme necessarie, per cui viene consentito agli insegnanti di chiedere il trasferimento ogni anno.
Qualunque diploma consente di accedere al conservatorio
Il diploma al liceo musicale sarà indispensabile per l’iscrizione al conservatorio?
R
La riforma non prevede un percorso privilegiato per l’accesso al Conservatorio da parte dei diplomati del liceo musicale. L’articolo 11, comma 3 del Regolamento di riordino dei licei stabilisce che «Il diploma (qualunque diploma) consente l’accesso all’università e agli istituti di alta formazione artistica, musicale e coreutica, agli istituti tecnici superiori e ai percorsi di istruzione e formazione tecnica superiore». Non si può comunque escludere che nei cinque anni necessari affinché dal liceo musicale escano i primi diplomati intervengano dei cambiamenti nella disciplina dei requisiti di accesso ai Conservatori.
Va chiesto all’istituto se sta applicando la riforma
Mi chiedo se quest’anno scolastico comincerà regolarmente. Mio figlio è iscritto al primo anno di un istituto tecnico, e qualche dubbio mi è venuto quando sono andato a scuola per chiedere informazioni.
R
Il nuovo anno scolastico comincerà più o meno come quelli degli anni scorsi, con luci e ombre. Non ci saranno ancora tutti i docenti nominati e, in molti casi, l’orario sarà incompleto. In molti casi i professori saranno impegnati nelle attività di accoglienza e nella programmazione del lavoro di tutto l’anno. Tutto "regolare" quindi. L’importante all’inizio è trovarsi in un ambiente scolastico sereno ed accogliente. Qualche domanda più precisa, però, la rivolgerei per sapere se la scuola sta impegnandosi a lavorare nella direzione della riforma.
Il tempo dedicato alla docenza è stabilito per legge
Dal prossimo anno nelle scuole superiori le ore di lezione saranno tutte di 60 minuti, o le scuole hanno la possibilità di fare diversamente?
R
I nuovi Regolamenti non prevedono in nessun caso la riduzione delle ore di lezione, o più precisamente stabiliscono il monte ore annuale di ciascuna disciplina che non può essere modificato. In base però all’autonomia di cui ogni scuola è dotata, potrà capitare di trovare unità di insegnamento con orario inferiore oppure quote orario messe insieme e utilizzate nel corso dell’anno per altre attività, ad esempio per il recupero disciplinare. Ma sempre con obbligo di recupero delle ore o minuti non prestati dai docenti, perché agli studenti non può essere sottratto l’orario di insegnamento cui hanno diritto.
Per troppe assenze è prevista la bocciatura
È vero che per combattere l’assenteismo degli studenti non saranno promossi i giovani che si assentano per più di tre quarti dell’orario annuale?
R
La norma risale all’anno scorso ed estende una pratica già in atto nella scuola media. Il fatto è che bisogna mettere un freno a cattive abitudini ormai generalizzate, ma soprattutto occorre impegnarsi per offrire ai giovani una scuola in cui abbiano il piacere e il gusto di andare a imparare, evitando forme di lassismo. Sono previste comunque deroghe per i casi eccezionali come le lunghe malattie.
Sì al diploma triennale se c’è un accordo con la regione
Ho iscritto mio figlio ad un buon istituto professionale, mettendo nel conto che potrebbe anche stancarsi e contentarsi di una qualifica professionale dopo i primi tre anni di corso. Ma potrà ancora farlo nel futuro?
R
In teoria no, perché il Regolamento sugli istituti professionali non lo prevede, in quanto le qualifiche triennali, o quadriennali, sono di competenza dei corsi di istruzione e formazione professionale gestiti dalle regioni. Ma non tutte le regioni sono in grado di fare ai giovani un’offerta formativa della stessa qualità. Il compromesso allora è stato che gli istituti professionali potranno, se vogliono, continuare a fornire qualifiche professionali in regime di sussidiarietà sulla base di accordi precisi con le regioni.
I contatti con il mondo del lavoro saranno graduali
È vero che negli istituti tecnici e professionali i giovani cominceranno ad avere subito contatti con il mondo del lavoro?
R
Il collegamento concreto con il mondo del lavoro e delle professioni è nel dna nei nuovi istituti tecnici e professionali, che hanno la missione di favorire un rapido inserimento dei giovani nel mondo del lavoro. Ma non dimentichiamo che la scuola deve operare con la necessaria gradualità. Ai piccoli del primo anno di corso si potranno offrire al massimo visite guidate e incontri esplorativi nelle aziende e poco altro. Verrà poi il tempo, negli anni seguenti, degli stage, dei tirocini e delle esperienze di alternanza scuola/lavoro.