Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2010  settembre 07 Martedì calendario

PIÙ ITALIA PER MCDONALD’S: PIANO DA 150 MILIONI L’ANNO

§Miscellanea
Un hamburger sempre più "italiano", compreso il nuovo panino Mozzarillo, piace al consumatore e fa bene al bilancio. Tanto bene che il colosso McDonald’s ha deciso di cambiare strategia e finanziare la crescita immobiliare dei nuovi ristoranti in Italia con 150 milioni di euro l’anno a partire dal 2010. Fra quattro anni quindi almeno metà dei ristoranti McDonald’s saranno di proprietà della multinazionale: il primo segnale, dopo 25 anni di attività in Italia, che Big Mac vuole rimanere e crescere.
Intanto l’italianizzazione dell’hamburger dal 9 settembre farà un altro passo in avanti con il Mozzarillo, un panfocaccia all’origano con mozzarella, prodotta con latte interamente italiano, una salsa al basilico e pomodoro, un hamburger 100% italiano e una foglia di insalata batavia. Si stima una fornitura di 110 tonnellate per circa un milione di litri di latte italiano impiegato per l’intero periodo di promozione (fino a metà gennaio).
«Rimaniamo legati alle nostre radici – osserva Roberto Masi, ad di McDonald’s Italia – a Big Mac per intenderci, ma da due anni stiamo valorizzando anche i prodotti tipici locali: abbiamo iniziato con il parmigiano reggiano Dop, lo speck dell’Alto Adige, la pancetta della Val Venosta e McItaly nel 2009». Il McItaly, con carne nazionale, olio extra vergine, Asiago e bresaola, ha venduto oltre tre milioni di panini nelle otto settimane di offerta nei ristoranti, confermando le previsioni di un interessante volano per l’esportazione di prodotti italiani nel mondo.
«Infatti - aggiunge Masi – McItaly sarà presto esportato, dopo il parmigiano reggiano, nei ristoranti McDonald’s francesi ». Nel prossimo gennaio saranno esportate 150 tonnellate di parmigiano reggiano nei ristoranti McDonald’s francesi; a giugno, 36 tonnellate di parmigiano reggiano e 30 tonnellate di pancetta della Val Venosta raggiungeranno i McDonald’s tedeschi e a novembre 75 tonnellate di Asiago riforniranno ancora i McDonald’s francesi.
Il panino si sposa con l’evento e per celebrare il Mozzarillo è stata organizzata in Italia la notte bianca di McDonald’s. Questa sera, dalle 21 alle 22, i ristoranti McDonald’s lo offriranno gratuitamente.
Insomma glisforzi di McDonald’s Italia di correggere quella percezione di Big Mac come sinonimo di junk food americano sono stati premiati dai risultati.«Nel 2009 –sottolinea Masi – abbiamo registrato un + 4% di nuovi clienti, a rete costante, rispetto al -2,5% del mercato dei pasti consumati fuori casa. Ma le nostre potenzialità di crescita sono consistenti: rappresentiamo appena 400 ristoranti contro i 140mila punti vendita della ristorazione informale».
Nel 2009 McDonald’s Italia ha realizzato un giro d’affari consolidato di 834 milioni (+9,4% e +5,5% a rete costante) realizzato con 13.500 addetti. Mediamente ogni ristorante fattura 2,3 milioni e impiega una trentina di addetti. Nel nuovo business plan i ristoranti dovrebbero salire a 490 nel 2012 con oltre un miliardo di fatturato, in ritardo rispetto ai 500 inizialmente previsti. «Il ritardo – conclude Masi – si giustifica con la svolta strategica impresa dalla casamadre: investiremo 150 milioni l’anno per finanziare la costruzione dei Mc Drive e delle relative attrezzature. Nel 2013 il 50/60% sarà di nostra proprietà contro il 20% di oggi: un segnale chiaro sulla volontà di rimanere e investire in Italia».
Anche nelle nuove tecnologie: per esempio nelle torrette computerizzate che permettono di visualizzare l’intero menu, comporre l’ordine e pagare con carta di credito. Entro l’anno prossimo saranno in test in 50 ristoranti. Quelli effettuati nel flagship store milanese di Piazza Duomo hanno consentito di soddisfare il cliente e aumentare lo scontrino medio del 60 per cento.