Stefano Sansonetti, ItaliaOggi 7/9/2010, 7 settembre 2010
TOH, LA GAZZETTA UFFICIALE È ILLEGALE
È come se dietro la «Bibbia» delle leggi italiane ci fosse un’irregolarità bella e buona, fatta di una serie di appalti assegnati senza il benché minimo rispetto delle procedure di gara. La vicenda riguarda la produzione della Gazzetta Ufficiale e chiama direttamente in causa l’Istituto Poligrafico, ovvero la società controllata dal ministero dell’economia che ne cura appunto la stampa e la diffusione.
Proprio su questa attività è arrivata adesso una bastonata da parte dell’Autorità di vigilanza sui contratti pubblici. Secondo l’Authority, che si è mossa «dopo una serie innumerevole di esposti anonimi», dal 2006 al 2009 il Poligrafico ha assegnato il servizio di produzione cartacea e informatica della Gazzetta a una società, la Techne srl, senza rispettare la normativa sulle gare. In pratica la società beneficiaria in questione, in conseguenza di successivi contratti, ha avuto solo affidamenti diretti. E questo, secondo l’Autorità oggi guidata dal facente funzione Giuseppe Brienza, ma fino a pochissimo tempo fa presieduta da Luigi Giampaolino (oggi approdato al vertice della Corte dei conti), ha fatto sì che ben 700 mila euro siano stati sottratti dal Poligrafico alla libera concorrenza tra operatori economici.
Oggi il Poligrafico è affidato alle cure dell’amministratore delegato Ferruccio Ferranti, considerato vicino al presidente della camera Gianfranco Fini (tanto da sedere nel consiglio della fondazione finiana Farefuturo).
Ma la vicenda, in base alla sua evoluzione temporale, tocca anche le precedenti gestioni della spa controllata dal Tesoro, in particolare quella di Lamberto Gabrielli, predecessore di Ferranti, e per un breve periodo anche quella di Massimo Ponzellini, oggi a capo di Impregilo e della Banca popolare di Milano ma dal febbraio 2006 a.d. proprio del Poligrafico.
Il primo affidamento alla Techne srl, per un valore di 222 mila euro, risale al 30 marzo del 2006. Aveva a oggetto la realizzazione del progetto «Guflow», funzionale alla gestione informatica dalla Gazzetta. A seguito di questa assegnazione è stata avviata l’installazione dei codici sorgente del software presso i server del Poligrafico, che ne ha acquisito la proprietà esclusiva. Successivamente la spa del Tesoro ha provveduto a quattro affidamenti diretti alla Techne: servizi di analisi sviluppo e formazione per 120 mila euro, servizi di assistenza e manutenzione del sistema Guflow per 252 mila euro, un rinnovo dei servizi di analisi e sviluppo per 200 mila euro e un ulteriore rinnovo per 145 mila euro, quest’ultimo datato 8 maggio 2009.
L’Authority ha chiesto lumi, proprio a partire dal primo contratto, il 13 novembre 2009, ricevendone riscontro il 15 dicembre successivo. Secondo quanto si apprende dalla delibera, il Poligrafico ha spiegato di aver acquistato il software Guflow dalla Techne, società precedentemente individuata a seguito di un’indagine di mercato. L’indagine, per la spa del Tesoro, si era resa necessaria perché «non era possibile individuare a priori le caratteristiche di un prodotto atto a soddisfare le complesse esigenze del sistema da implementare».
Considerando, però, che il primo contratto prevedeva l’installazione dei codici sorgente presso il Poligrafico, che ne acquistava la proprietà, l’Authority ha chiesto come mai si è poi proceduto a quattro successivi affidamenti diretti alla Techne, senza gara. Il Poligrafico, a tal proposito, ha chiarito che «data la complessità tecnica della soluzione Guflow», la Techne ha avuto i servizi di manutenzione e assistenza perché «era l’unica in grado di garantire nell’immediato il regolare funzionamento del sistema». In più, ha ancora sostenuto la spa del Tesoro, non c’erano i tempi tecnici per indire una gara europea.
L’Authority, però, con la delibera depositata il 30 giugno scorso, non l’ha pensata alla stessa maniera. Per l’organismo di vigilanza, fatto salvo il primo contratto (non era ancora entrato in vigore il Codice dei contratti pubblici), gli altri servizi dovevano essere assegnati rispettando la normativa comunitaria e nazionale sulle gare. Per questo, calcolando il valore dei quattro contratti in questione, l’Autorità ha calcolato che il Poligrafico ha sottratto alla concorrenza 700 mila euro. Da qui l’invito al Poligrafico a rispettare in futuro la legge e a riferire entro 30 giorni sul recepimento delle osservazioni formulate nella delibera.