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 2010  settembre 06 Lunedì calendario

FRAMMENTO DEI FRAMMENTI CHE RISPONDONO ALLA VOCE "COTA, ROBERTO"


[…] Il partito [LA LEGA] ha subito un duro colpo con la bocciatura del referendum nello scorso giugno. Ora rinnova la sua classe dirigente. Sia in Lombardia che in Piemonte i segretari nazionali, Giorgetti e Cota, sono stati rieletti per acclamazione. A marzo ci sarà il Congresso federale.
Marco Castelnuovo, La Stampa 29/1/2007

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Cota Roberto 13, 17, 30. 36, 44, 52, 185, 795, 1014
La Navicella "I Deputati e Senatori del quindicesimo Parlamento Repubblicano" Editoriale Italiana 2000 (Annuario del Parlamento Italiano 2006)

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Le due parole fatidiche, «grande centro», non le nomina mai. Ma è la lettera al Corriere della sera di Pier Ferdinando Casini ad occupare la scena politica di mezza estate. […] Ma non è una sorpresa il fatto che per il momento ad uscire allo scoperto siano soprattutto i contrari. Come […] il leghista Roberto Cota: «È la solita zona grigia di democristiana memoria dove si gestisce il potere e non accade mai nulla». […].
L.Sal., Corriere della Sera 10/8/2007

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[…] Ora la Lega ha cambiato volto e viene guardata con altri occhi. Qualcuno dice che è cresciuta politicamente, altri che si è imborghesita, altri (magari citando Gentilini) che non è cambiato nulla. Violante è tra chi apprezza molto il nuovo corso: «La Lega è una realtà complessa, fatta di persone diverse, tenute insieme da Bossi. Ma mi ha molto colpito in questa legislatura l’arrivo di una pattuglia di giovani agguerriti. Gente seria e preparata, una nuova classe politica che sta crescendo. Come Giacomo Stucchi, deputato preparato, e Roberto Cota, autorevole e capace. E poi, naturalmente, c’è Maroni. Un interlocutore credibile, di cui mi fido».
Alessandro Trocino, Corriere della Sera 13/8/2007

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A Maslianico, […] si sposano la bionda parlamentare padana Carolina Lussana da Bergamo con il bruno deputato Udc Giuseppe Galati da Lamezia Terme. […] Il primo ad arrivare è Bobo Maroni, poi il segretario leghista del Piemonte Roberto Cota, […].
Marco Cremonesi, Corriere della Sera 24/9/2007

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Allarme nomadi in Italia. […] L´allarme nomadi scatena forti reazioni a destra. […] Altri invece preferiscono attaccare la riforma Amato-Ferrero (abrogativa della Bossi-Fini), che oggi comincia il suo iter parlamentare in commissione Affari Costituzionali della Camera. «Dopo l´ammissione di un vero e proprio esodo di rom verso il nostro territorio a causa della mancata applicazione della moratoria - sostiene Roberto Cota, vice capogruppo Lega Nord - in un Paese normale si imporrebbe una pausa di riflessione invece domani (oggi, ndr) questo governo farà iniziare l´iter parlamentare della legge Amato-Ferrero, la cosiddetta legge sull´immigrazione libera: è scandaloso».
Fonte: Vari 26/9/2007

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Roberto Cota, segretario piemontese del Carroccio e deputato […].
Stefano Rossi, la Repubblica 11/12/2007

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Terza puntata dell’inchiesta "Papponi di Stato", firmata da Roberto Poletti e Andrea Scaglia […]. C’è caso di incontrare il leghista Cota che fa jogging nei pressi del Pantheon, magari accompagnato dal compagno di partito Caparini, alzano la mano e mi salutano trafelati, va là che Roma ladrona quasi quasi piace anche a loro, alla fine si sono ambientati più che bene […].
ROBERTO POLETTI, ANDREA SCAGLIA, Libero 18 19 20 21 marzo 2008

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[…] Che il Carroccio stia facendo breccia nelle fabbriche lo dimostra il caso Mirafiori: «Apriremo presto una sezione a Torino — spiega il militante Roberto Zenga, 46 anni, un passato di sinistra — Mercoledì, con Roberto Cota, abbiamo fatto un volantinaggio. Incredibile: nessuna protesta. Poi abbiamo appeso i volantini agli alberi: li ha portati via solo la pioggia. In altri tempi sarebbero durati cinque minuti» […].
Corriere della Sera 16 aprile 2008, Jacopo Tondelli, Alessandro Trocino

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GLI ELETTI DI CAMERA E SENATO NELLE ELEZIONI POLITICHE DEL 2008 (prima delle opzioni)
CAMERA
Piemonte 1
LEGA NORD (3). Umberto Bossi, Roberto Cota, […].
Piemonte 2
LEGA NORD (5). Umberto Bossi, Roberto Cota, […].
La Stampa 16/4/2008

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[…] Roberto Cota, capogruppo in pectore della Lega alla Camera, […].
la Repubblica 3/5/2008

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Gli onorevoli come i rom? Impronte digitali ai piccoli nomadi (almeno così chiede la Lega) e impronte digitali (così hanno deciso tutti insieme, in maniera bipartisan i gruppi parlamentari della Camera) ai deputati. Per evitare che se ne vadano in giro fuori dall’Aula come degli zingarelli e che si facciano sostituire dai vicini di posto, i cosiddetti ”pianisti”, durante le votazioni. […] Osserva il capogruppo del Carroccio, Roberto Cota: «Dicono che l’idea di identificare le persone nei campi nomadi sia razzista. Ma questa è una strumentalizzazione colossale, tanto è vero che ora saremo noi parlamentari i primi a farci prendere le impronte digitali. Allora, insomma, siamo tutti razzisti contro noi stessi? Siamo auto-razzisti? Ma per favore... E poi, oltre che nel tesserino parlamentare, le impronte digitali ci saranno sui passaporti di tutti gli italiani dal 2009 e anche per accendere un computer ormai servono le impronte digitali» […].
Il Messaggero 4 luglio 2008, MARIO AJELLO

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La Camera ieri ha votato la fiducia sul pacchetto sicurezza che contiene una sorpresa che Antonio Di Pietro ha subito bollato come un «indulto mascherato» e il Pd «premio ai delinquenti». La sorpresa è contenuta in una norma, inserita lunedì, che consente all’imputato di patteggiare la pena in qualunque fase del processo di primo grado (e non più solo nelle udienze preliminari). Funziona così: chiunque sia accusato di un reato (tranne quelli gravi come mafia e strage) può chiedere il patteggiamento e ottenere uno sconto di un terzo della pena […]. «Quando si promette si mantiene - sostiene il capogruppo Roberto Cota - e i cittadini vogliono sentirsi padroni a casa propria: fiutano da lontano il buonismo d’accatto» […].
Amedeo La Mattina, La Stampa 16/7/2008

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[…] Il leghista Roberto Cota […], vicepresidente della Camera […].
Maria Grazia Bruzzone, La Stampa 25 agosto 2008

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[…] il capogruppo del Carroccio alla camera, Roberto Cota, […].
Stefano Sansonetti, ItaliaOggi 29/8/2008, pagina 5

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Continua la protesta delle scuole contro la riforma del ministro Gelmini, e nelle università - da Torino a Roma, da Milano a Firenze, da Napoli a Catania - si allarga la mobilitazione contro i tagli. Intanto la Camera si divide sulle nuove regole per l’accesso degli studenti stranieri alla scuola dell’obbligo. Ieri, infatti, l’aula ha approvato con 265 «sì» e 246 «no» una mozione del Pdl (primo firmatario il capogruppo della Lega Roberto Cota) che impegna il governo a rivedere il sistema di accesso degli studenti stranieri […].
Raffaello Masci, La Stampa 14/10/2008

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E’ finita in rissa, peccato! Sono volate parole grosse fra Gad Lerner, titolare dell’«Infedele», e il suo ospite, Roberto Cota della Lega (La 7, lunedì, ore 21.10). […] L’on. Cota era infatti circondato da professoresse scatenate che contestavano la sua mozione per disciplinare l’inserimento scolastico dei bambini stranieri. Succede infatti che in molte città e in molti quartieri le scuole elementari siano piene di ragazzi stranieri e i genitori spostino i loro figli in altre scuole perché non vengano penalizzati nell’apprendimento. Spiace che Lerner non abbia invitato una figura tipica del panorama milanese: il Genitore Democratico Benestante (GDB). Forse sarebbe stato utile alla discussione […].
Aldo Grasso, Corriere della Sera 22/10/2008

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[PIERO MARANGHI:] «[…] Ho visto una puntata di Anno Zero dove c’era Veltroni, parlava come uno che crede di essere ancora in campagna elettorale, diceva cose di una banalità sconfortante. Alla fine era meglio Cota, il leghista».
Paolo Madron, IL 21/8/2008, pagina 123

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[…] In una lettera a La Stampa del 6 dicembre, il presidente dei suoi deputati Roberto Cota dà la sensazione di comprendere che i «centri culturali», come si sono sviluppati in questi ultimi anni, rappresentino un problema e che la costruzione di un edificio appositamente destinato al culto sia preferibile. Ma elenca una serie di condizioni che sono in parte ragionevoli, in parte irragionevoli. È certamente ragionevole la richiesta di un piano economico- finanziario in cui siano indicate le risorse che verranno utilizzate per la realizzazione dell’opera. Non è ragionevole invece pretendere che la costruzione della moschea sia approvata con un referendum della popolazione del comune in cui dovrà sorgere. Non è né utile né opportuno invitare i cittadini a esprimersi su un diritto garantito dalla Costituzione.
[…] L’onorevole Cota crede davvero che l’Italia concordataria sia un Paese laico e che il finanziamento delle scuole cattoliche risponda ai principi della Costituzione italiana? Crede davvero che il principio della parità fra l’uomo e la donna sia egualmente tutelato in tutti i settori della vita economica e in tutte le regioni del Paese?
Sergio Romano, Corriere della Sera 11/12/2008

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[…] Ieri al termine di una lunga riunione della segreteria politica del partito del Nord, il presidente dei deputati del Carroccio, Roberto Cota ha ribadito la strategia per cercare di ribaltare la scelta di Alitalia. La Lega, dice Cota, si schiera «in difesa e a sostegno dell´aeroporto di Malpensa come hub internazionale oltre che della occupazione nello scalo». Il partner ideale per Alitalia non può che essere Lufthansa, «l´unica compagnia - secondo la Lega - in grado di garantire occupazione, servizi di livello internazionale e i due hub di Malpensa e Fiumicino». In caso di decisioni industriali diverse Cota annuncia che «il governo non potrà che liberalizzare i diritti di traffico aereo con effetto immediato, garantendo così l´effettiva concorrenza su tutte le tratte, compresa quella Milano-Roma» […].
Antonella Baccaro, Corriere della Sera 7/1/2009

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[…] Ma forse è proprio qui il problema. Un sindacato del territorio non riesce a trovare una sintesi, si perde in mille battaglie localistiche. Non riesce neanche a mettersi d´accordo tra Malpensa e Linate. Il pragmatismo settentrionale si trasforma così nell´indecisionismo padano di un Roberto Cota, capogruppo della Lega alla Camera, che sostiene sia possibile avere due grandi aeroporti internazionali, uno a Malpensa, l´altro a Linate. E magari uno anche a Orio al Serio.
Tito Boeri, la Repubblica 14/1/2009

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Confusa. Generica e per lo più impraticabile. In altre parole, inadeguata. L’imprevista bocciatura è dell’Accademia della Crusca, che critica la proposta di formare classi differenziate (le classi di inserimento o classi ponte) per far apprendere l’italiano agli stranieri, presentata dal leghista Roberto Cota e approvata dalla maggioranza lo scorso ottobre. Non serve: funzionerà certo a tranquillizzare genitori italiani e docenti alle prese con problemi di integrazione, ma dal punto di vista scientifico e dell’apprendimento dell’italiano per studiare è del tutto inutile. […] Replica Cota: «Rispetto la Crusca, ma loro rispettino il problema vissuto da migliaia di famiglie nelle periferie delle grandi città. Temo che vedano più il tarlo del razzismo che altro, ma io spero che al più presto il ministro Gelmini possa varare un provvedimento dettagliato sulle classi ponte, la mozione indica soltanto la linea politica, non le soluzioni tecniche migliori» […].
Gianna Fregonara, Corriere della Sera, 3/2/2009

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[SUL] ddl sicurezza, col suo carico di ronde, Cie, reato di clandestinità, ormai in corsa verso l´ultimo passaggio al Senato. […] Roberto Cota (omologo leghista): «Siamo il partito della gente e garantiamo la sicurezza. La figuraccia ce le fate voi della sinistra che difendete i clandestini e perdete voti» […].
Liana Milella, la Repubblica 15/05/2009

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Il Papa riceve in udienza privata Berlusconi, sorvolando completamente sull’eticità e moralità dei suoi comportamenti pubblici e privati. In cambio ottiene l’approvazione rapida […] della proposta di legge costituzionale n. 620 (d’iniziativa dei deputati Caparini, Alessandri, Allasia, Bitonci, Callegari, Consiglio, Cota, […]).
Dagospia – Scheda 180919

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[…] C’è nel Carroccio una cura maniacale, Cota la definisce «particolare» nella «selezione della classe dirigen­te e dei meccanismi di controllo sul territorio» […].
Francesco Verderami, Corriere della sera 1/8/2009

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[…] Roberto Cota si è spinto più in là, dicendo che «l’introduzione del reato di clandestinità è la prima forma di rispetto e di chiarezza nei confronti di tutti» e che i nostri emigrati vanno ricordati «come esempio di chi rispettava le regole del Paese ospitante» […].
Gian Antonio Stella, Corriere della Sera 09/08/2009

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[…] Non voglio qui riprendere polemiche contro la squallida mozione Cota sulle classi ghetto. Al contrario, voglio invitare a una saggia pazienza: Cota può far del male a breve termine, ma i Cota passano e la vocazione plurilingue dell’uomo resta […]».
Tullio De Mauro, L’Unità, 01/09/09

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[…] Perchè la Padania è in ebollizione e le elezioni regionali dell’anno prossimo schiuderanno molti forzieri. Se il leghista Roberto Cota spunterà la presidenza della Regione Piemonte, l’influenza del Carroccio sulla finanza sabauda si farà sentire anche sulla fondazioni San Paolo e Cassa di risparmio di Torino e il profilo del Carroccio sarà sempre più netto all’interno di Intesa-San Paolo e Unicredit […].
Mario Sechi, Libero 1/10/2009

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[…] Per Cazzullo, «ostentando il proprio forte sentimento anticattolico, la Bresso ha mancato di sensibilità. Niente da dire se vai a braccetto con un ateo come Piergiorgio Odifreddi, ma in una regione cattocomunista come il Piemonte è chiaro che trovi difficoltà a farti rieleggere. Il che non vuol dire che non abbia chance, perché Roberto Cota non è un candidato forte. Tra l’altro è di Novara che, nel resto del Piemonte, considerano snob. Poi, a Torino, i meridionali non sono integrati come quelli di Milano: hanno mantenuto la loro identità, e non so quanto siano pronti a votare un leghista con gli occhi azzurri» […].
Costanza Rizzacasa, ItaliaOggi28/11/2009

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[…] La Lega Nord ricorda l’esistenza della proposta di legge Cota-Gibelli sulla regolamentazione dei luoghi di culto non cristiani, che prevede anche l’obbligo di un referendum consultivo di fronte a qualsiasi richiesta di costruzione di nuove moschee […]
Flavia Amabile, La stampa 30/11/2009

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[…] Alla vigilia di Natale arriva a Montecitorio la proposta di Fabio Granata, fedelissimo di Fini, scritta e firmata con il deputato Pd Andrea Sarubbi. È una legge bipartisan, con tre aspetti fondamentali. Bastano cinque anni, e non più dieci, per diventare cittadino italiano. Gli immigrati devono dimostrare stabilità di reddito e conoscenza della lingua. È riconosciuta la piena cittadinanza al minore nato in Italia da genitori stranieri, a chi ha completato un ciclo di studi e, infine, allo straniero sposato con un cittadino italiano da almeno due anni. È il famoso principio della «cittadinanza di qualità». La Lega su questo punto è pronta a fare le barricate e ci sono molte perplessità anche nel Pdl. Ma a Montecitorio verranno messi sul piatto della discussione altri 12 progetti di legge. A Granata e Sarubbi risponde il leghista Cota: 10 anni di residenza legale e un esame di lingua italiana e locale, educazione civica, storia, cultura, tradizioni e istituzioni nazionali. Una sorta di laurea breve. Sono i due estremi […].
Vittorio Macioce, il Giornale 4/12/2009

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[…] Nuovi e vecchi dirigenti fanno a gara per partecipare ai famosi lunedì da Berlusconi. «Si racconta che Stefani, Bricolo, Cota e il tesoriere Balocchi arrivino in sede all’ora in cui Bossi parte per Arcore per infilarsi nella sua vettura» […].
Guido Passalacqua, Il vento della Padania, Mondadori, pagine 254, euro 18,50

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[…] Quanto al Piemonte, Mercedes Bresso dà l’impressione,al momento,di avere in mano il bandolo della matassa.L’alleanza con i centristi è un punto di vantaggio per la presidente uscente, mentre Cota, lo sfidante leghista, è costretto a cercare consensi muovendosi lungo sentieri non agevoli: per esempio blandendo, con cautela, i nemici dell’Alta velocità. Il che rischia di togliere coerenza al messaggio del centrodestra […].
Stefano Folli, Il Sole-24 Ore 30/1/2010;

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[…] CASTA PIEMONTE Angelo Burzi, attuale capogruppo del Pdl piemontese in Consiglio regionale. Ex assessore al bilancio della giunta Ghigo e oggi candidato a sostegno di Roberto Cota, Burzi, lo scorso 23 novembre, è stato rinviato a giudizio per una storia di tangenti e sanità. […] Folta la schiera di ex socialisti in entrambi gli schieramenti. In lista con Cota figura Angelo Mastrullo, vecchia conoscenza del garofano: il suo nome si lega alle cronache degli anni ’80, quando fu arrestato (ma poi prosciolto) per una vicenda di tangenti su appalti e forniture a vari ospedali torinesi […].
il Fatto Quotidiano 2/3/2010

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Silvio Berlusconi era l’invitato d’eccezione alla festa di compleanno di Anna Maria Quattrini, l’antiquaria dei vip. Presenti anche Roberto Cota, capogruppo leghista alla Camera, […].
CHI, n. 9 , 03/03/2009, p. 137

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[…] Sul nome del successore di Zaia all’Agricoltura le ipotesi sono più d’una. […] Il prossimo ministro dovrà essere sempre un uomo del Carroccio. Altre strade non ce ne sono. Una soluzione naturale ci sarebbe: Roberto Cota, ma solo nel caso in cui capogruppo della Lega Nord alla Camera dovesse soccombere a Mercedes Bresso nella corsa a governatore del suo Piemonte […].
Attilio Barbieri, Libero 17/3/2010

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[…] Poi c’è il caso del Piemonte. Dove, secondo i sondaggi, la candidata del centrosinistra, Bresso, e il suo avversario Cota risultano testa a testa. Se prevalesse l’uomo della Lega, tutte le tre regioni settentrionali sarebbero assegnate al centrodestra. E con ogni probabilità il Carroccio sarebbe in alcune aree il primo partito. I riflessi sugli equilibri nazionali non tarderebbero a farsi sentire. Anche se non sappiamo in che termini, dal momento che Bossi è sempre un personaggio imprevedibile […].
Stefano Folli, Il Sole-24 Ore 19/3/2010

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[…] In Piemonte, intanto, il candidato governatore Roberto Cota, presidente dei deputati del Carroccio, dopo le tute blu (inaugurò la prima sezione leghista a Mirafiori) sta mietendo successi anche tra i camici bianchi. Ne ha fatti iscrivere tantissimi all’associazione medici padani. E anche il mondo dell’auto guarda a lui con interesse: big del settore come Giorgetto Giugiaro e Gianmario Rossignolo hanno accolto con piacere la proposta di far tornare a Torino il salone dell’automobile. L’imperativo categorico dato a Cota dal ministro della Semplificazione e coordinatore delle segreterie del Carroccio Roberto Calderoli è: «Va’ e distruggi la Bresso» […].
Paola Sacchi, Panorama 25/03/2010

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[…]«La Padania è destinata a realizzarsi» ha detto Bossi giovedì a Genova mentre a Palazzo Ducale i quattro candidati governatori del centrodestra in Veneto, Piemonte, Lombardia e Liguria (i leghisti Cota e Zaia più Formigoni e Biasotti) firmavano un “patto economico-politico”.
Marco Cremonesi, Corriere della Sera 19/3 - APERTURA FOGLIO DEI FOGLI 22 MARZO 2010

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[GIULIO TREMONTI:] «Se Roberto Cota vincerà in Piemonte saprà far sentire la sua voce dentro il San Paolo» […].
ALBERTO STATERA, la Repubblica 25/3/2010

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Infrastrutture, si apre la sfida. Ed è la partita, che insieme alla sanità, sta più a cuore ai cittadini in questa tornata elettorale. In gioco ci sono 120 miliardi di euro (tra interventi decisi dal Cipe, fondi Fas, legge obiettivo e iniziative locali) e, soprattutto, la modernizzazione del Paese. […]
PIEMONTE Il nodo è legato all’alta velocità. Con la presidente uscente Mercedes Bresso, Pd, che è intenzionata ad andare avanti, nonostante le contestazioni che vengono da sinistra, nella realizzazione della Torino-Lione. D’accordo lo sfidante del centrodestra, Roberto Cota, da sempre favorevole al maxi progetto. E che vuole un netto miglioramento del servizio ferroviario, considerato dal Pd, di pessimo livello. La linea Torino-Lione (per la parte di competenza italiana) costerebbe tra 15 e 20 miliardi. No della Bresso al nucleare. Cota dice sì ma chiarisce che il Piemonte è autosufficiente, quindi non serve […].
Umberto Mancini, Il Messaggero 24/3/2010

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Il decreto Incentivi ormai è legge: nemmeno un euro dei 300 milioni destinati al rilancio dell’economia è andato al settore auto. E se lo Stato chiude i rubinetti, ora sono le Regioni a portare un bicchiere d’acqua ai lavoratori del comparto, già disidratati da mesi di cassa integrazione e previsioni fosche. […] MIRAFIORI. Stesso approccio localistico in Piemonte, dove perfino Mirafiori sarebbe sotto tiro con oltre 2 mila addetti in bilico. Senza troppi giri di parole, la governatrice uscente Mercedes Bresso ha messo sul tavolo 50 milioni di euro. […] Se invece vincerà Cota, si vedrà, perché la linea leghista è piuttosto fredda sugli aiuti pubblici al colosso auto […].
Chiara Paolin, il Fatto Quotidiano 26/3/2010

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[…] Sono una porta, una soglia, questi cancelli [DI MIRAFIORI], se si pensa che non molto tempo fa, per volontà dell´aspirante governatore del centrodestra Roberto Cota, la Lega ha aperto una sezione proprio a Mirafiori […].
FILIPPO CECCARELLI, la Repubblica 26/3/2010

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[…] Bossi non è mai stato così forte in un arco alpino che va dal Veneto al Piemonte. Zaia ha trionfato nel nordest, Cota si è affermato nel nord-ovest; solo Formigoni è riuscito a controllare in Lombardia l’avanzata leghista […].
Stefano Folli, Il Sole-24 Ore 30/3/2010

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Un testa a testa appassionante. Poi, la vittoria dello sfidante leghista Roberto Cota contro il governatore pd in cerca di una riconferma, Mercedes Bresso, imprime sul risultato del Piemonte il segno politico più importante di questa elezione. Con il passaggio al centrodestra anche del Nord-Ovest, finora l’unica regione della pianura padana che si era sottratta all’egemonia dell’asse Berlusconi-Bossi.
Per conoscere il verdetto sul nome di chi, per i prossimi cinque anni, siederà sulla poltrona di presidente, in piazza Castello, si è dovuto aspettare fino a tarda sera, dopo un drammatico e convulso fotofinish.
Un altro vincitore, però, anche nelle terre subalpine, è spuntato subito, appena le prime schede sono state scrutinate: il partito della Lega, in Piemonte, ha raddoppiato, rispetto alle ultime consultazioni regionali, i suoi voti. In alcune zone, come in provincia di Cuneo, è arrivato a superare il Pdl nel primato dei suffragi, anche se in tutta la Regione il distacco dal partito di Berlusconi è ancora netto.
[…] L’incertezza sul verdetto della sfida in Piemonte ha impedito, naturalmente, di compiere, ieri sera, analisi men che provvisorie e affrettate sull’andamento del voto. Ma qualche osservazione si può già azzardare. In Valsusa, per esempio, il risultato era molto atteso, perché la lunga battaglia sulla linea dell’Alta velocità ha sicuramente trovato nelle urne l’occasione di un chiarimento degli orientamenti generali della popolazione locale. Nella valle l’esito pare significativo. I favorevoli al progetto si sono riversati, in grande maggioranza, sui partiti di centrodestra in appoggio a Cota […].
Luigi La Spina, La Stampa 30/3/2010, pagina 1

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[…] Ma dopo lo sfondamento di ieri, è difficile che il Senatur non passi prima o poi all’incasso. I numeri, anche al di là della vittoria di Roberto Cota su Mercedes Bresso, non meno clamorosa, dicono che il Carroccio raddoppia in Piemonte passando dall’otto e mezzo al 16%, raddoppia in Lombardia salendo dal 15 a oltre il 27%, raddoppia in Liguria inerpicandosi al 10%, sfonda in Emilia-Romagna triplicando dal 5 scarso a quasi il 14%, penetra nelle Marche e in Toscana superando il 6%, si incunea in Umbria dove arriva ad avere un peso superiore all’Udc. Per non dire, appunto, del trionfo nel Veneto […].
Gian Antonio Stella, Corriere della Sera 30/03/2010

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[…] Sale, anzi decolla, il MoVimento 5 stelle di Beppe Grillo: ha raccolto 390 mila consensi nelle 5 regioni in cui si è presentato e se in Emilia Romagna è arrivato al 6%, in Piemonte il suo 3,7% è stato determinante per la sconfitta di Mercedes Bresso, battuta dal leghista Cota di 0,42 punti.
ALBERTO D´ARGENIO, la Repubblica 31/3/2010

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[…] La vittoria di Zaia, in Veneto: annunciata da tempo. Quella di Cota, in Piemonte, era meno scontata. Ma veniva, comunque, considerata possibile […].
ILVO DIAMANTI, la Repubblica 31/3/2010

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[…] La Lega mette al primo posto il federalismo: riuscirà a condurlo in porto?
Lo scenario è cambiato e le vittorie in Piemonte e Veneto sono strategiche, direi decisive. Roberto Cota e Luca Zaia saranno i primi a dare attuazione al federalismo. Anche perché, come in ogni parto, c’è chi spinge e chi deve aiutare a estrarre il nascituro. Le due regioni che abbiamo conquistato avranno quest’ultimo compito […].
Marco Ludovico, Il Sole-24 Ore 31/3/2010

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Mercedes Bresso partiva con una corazzata: coalizione vasta, da Rifondazione all’Udc, macchina elettorale rodata e il vantaggio di cinque anni di governo. Eppure sono bastati 18 giovani e meno di cinque mesi di lavoro per affondarla consegnando il Piemonte nelle mani della Lega Nord di Roberto Cota […].
RAPHAËL ZANOTTI , La Stampa 31/3/2010, pagina 9

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[…] Bersani, cioè D’Alema e i suoi boys (almeno quelli rimasti a piede libero), ce l’han messa tutta per perdere le elezioni più facili degli ultimi anni e, alla fine, possono dirsi soddisfatti. In Piemonte hanno candidato una signora arrogante e altezzosa, bypassando le primarie previste dallo statuto del Pd per evitare di dar lustro al più popolare Chiamparino e riuscendo nell’impresa di consegnare il Piemonte a tale Cota da Novara per solennizzare degnamente il 150° dell’Unità d’Italia […].
Marco Travaglio, il Fatto Quotidiano 31/3/2010

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Ai giornalisti della "Padania" nei giorni scorsi Roberto Cota ha rivelato un piccolo segreto, quello di aver avviato un rapporto di diplomazia telefonica con l’amministratore delegato della Fiat, Sergio Marchionne. Un link che gli verrà sicuramente utile già nei primi cento giorni da governatore del Piemonte, quando presumibilmente dovrà informarsi e interessarsi della riorganizzazione degli stabilimenti italiani del gruppo Fiat. Inclusa ovviamente la "cattedrale" di Mirafiori […].
Dario Di Vico, Corriere della Sera 31/03/2010

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[…] La Regione che ha fatto l’Italia, e si appresta a celebrare i 150 anni dell’unificazione, sarà governata da un presidente che considera il Risorgimento un mito da riscrivere. Torino, la città degli azionisti e dei comunisti, la capitale dell’intellighentia progressista – e dell’immigrazione meridionale ”, si consegna al Cavaliere e alla Lega. E la Regione della Fiat si affida al partito che contro la Fiat conduce una polemica ultradecennale. Il partito di Mario Borghezio, sino a due mesi fa molto più conosciuto del vincitore Cota.
Eppure le élites torinesi non sono né sorprese, né maldisposte. A parlare con grandi banchieri e manager, che chiedono sabauda riservatezza, si ricava l’impressione di un’apertura di credito a Cota. […].
«Non c’è il tabù della Lega. Neanche qui a Torino – dice Franco Debenedetti, una vita tra Fiat e Olivetti prima di approdare al Senato ”. Innanzitutto Cota è il meno leghista dei leghisti, il più governativo, il più istituzionale. Il moderatismo cattolico ha preferito affidarsi a lui piuttosto che alla Bresso, nonostante la scelta dell’Udc». […] Con il Cavaliere, Torino è sempre stata freddina; proprio per questo le classi popolari hanno votato volentieri un leghista».
Non tutti gli intellettuali però accettano la vittoria di Cota; o, meglio, denunciano le responsabilità della sinistra. Per Giovanni De Luna, storico del partito d’Azione, «oggi si consuma il fallimento di una classe dirigente che ha regalato una Regione a una banda di lanzichenecchi» […].
«E’ vero, la lontananza della sinistra è evidente» dice Evelina Christillin, presidente del Teatro Stabile («ma Gipo Farassino era in cartellone molto prima che si sapesse della candidatura di Cota...» sorride lei) e donna-simbolo delle Olimpiadi 2006. «Ma eviterei di gridare ai barbari alle porte. L’eredità culturale della grande storia torinese per me non è morta: i 150 anni dell’unificazione sono molto sentiti in città, alle lezioni su Bobbio c’è la fila fuori dal teatro. Questo non impedisce ai piemontesi di votare una Lega che peraltro è cambiata, ha moderato il linguaggio, si è data una classe dirigente, rappresenta l’unica forza ancora attiva sul territorio». E il partito più critico verso la Fiat. «Ma Cota in campagna elettorale si è mosso con molta prudenza – racconta la Christillin ”. Ci siamo trovati insieme a discutere di Fiat in tv, a Tetris, e Cota non si è unito alla polemica contro l’azienda assistita, anzi. Non a caso è andato a visitare lo stand Fiat a Ginevra, e ha proposto di riportare il Salone dell’Auto a Torino. La Bresso ha lavorato molto bene, e meritava di più. Ma la mia impressione è che il nuovo governatore sarà rispettoso della tradizione della città e anche del suo establishment».
Aldo Cazzullo, Corriere della Sera 31/03/2010

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Cosa c´è di meglio di una banca per fare cassa e quindi potere? Un´autostrada. Non era un mistero glorioso per la Democrazia Cristiana l´aureo fluire cash quotidiano dei pedaggi autostradali. E da oggi non lo è per la Lega Nord, che a 355 sindaci e 14 presidenti di provincia aggiunge due presidenti di regioni pesanti come il Veneto e il Piemonte, percorse da un cuore che pompa in un sistema sanguigno fatto, per l´appunto, di banche e di autostrade. Così con il «federalismo bancario» incede il «federalismo autostradale», che naturalmente ha un´autostrada davanti.
Luca Zaia e Roberto Cota, i due bravi ragazzi quarantenni che hanno espugnato lunedì il cuore economico d´Italia annunciano che su tasse, sanità e scuola con loro si cambia tutto. Non c´è da dubitarne. […].
Capite adesso perché Ilvo Diamanti dice che Zaia, Cota e tutti i leghisti che hanno vinto le elezioni di domenica non faranno mai la secessione? E che il partito leghista di governo prevale ormai sul partito di lotta? Si sono accorti che funziona meglio il modello diccì. E, se volete, piccì.
ALBERTO STATERA, la Repubblica 1/4/2010

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[…] la pillola Ru486, quella abortiva. […] Il neopresidente del Piemonte, Roberto Cota, ha annunciato che la pillola, nei magazzini, ci marcirà. E riscoppia la battaglia tra laici e cattolici sui “paletti” da mettere alla somministrazione del farmaco […]. Abbiamo […] il Piemonte dove «verrà fatto tutto per contrastare l’impiego» come dice Cota, […].
Carla Massi, Messagero 2/4/2010

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[GIPO FARASSINO:] «[…] L’ho portato io Roberto Cota in politica. Sono stato per tanti anni segretario della Lega, passavano tutti da me».
ALESSANDRA COMAZZI, La Stampa 2/4/2010, pag. 33

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Era prevedibile che uno degli effetti collaterali della vittoria leghista alle regionali fosse l’accentuazione della sua strategia cattolico-padana. I veti sulla pillola abortiva lanciati ieri da Roberto Cota e Luca Zaia, neogovernatori di Piemonte e Veneto, sorprendono solo in parte […]. Si tratta di un asse impostato e rinsaldato da mesi, più o meno sotto traccia. […] la Chiesa cattolica da tempo osserva compiaciuta questa conversione, perché è a caccia di sponde politiche che sostengano la sua agenda […]. Ma l’iniziativa controversa di Cota e Zaia sembra aprire la seconda fase della strategia cristiana della Lega: una battaglia «sui valori» giocata di nuovo dentro il centrodestra, con il supplemento di potere dato al Carroccio dal voto regionale; ma rivolta anche ad insidiare le sacche cattoliche residue nell’opposizione. […] In fondo, Cota non si è lasciato sfuggire l’appoggio dell’Udc di Pier Ferdinando Casini e di Rocco Buttiglione alla candidata piemontese del centrosinistra, Mercedes Bresso: una delle bestie nere dei vescovi proprio sulla pillola Ru486. […] Bossi sfrutta le difficoltà attuali delle gerarchie ecclesiastiche. […] Per raggiungere lo scopo non esita a bacchettare i cardinali che ritiene «fuori linea», come avvenne nel dicembre scorso contro l’arcivescovo di Milano, Dionigi Tettamanzi, considerato dai leghisti troppo «filo-islamico». L’offensiva di Cota e Zaia riflette un leghismo popolare, cristiano e padano che offre i propri «crociati» alla Chiesa cattolica; ma in cambio pretende un collateralismo senza cedimenti sui temi che interessano al partito […].
Massimo Franco, Corriere della Sera 02/04/2010

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[…] Roberto Cota, oggi alfiere – insieme a Luca Zaia – del "federalismo sanitario" antiRu486, applaudito dalla Chiesa […].
Carlo Marroni, Il Sole-24 Ore 3/4/2010

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[…]la Lega rappresenta i desideri e le paure reali di milioni di italiani del Nord ma anche il numero crescente del resto d´Italia: interessi, egoismi e paure dichiarati apertamente […]. Ma quali sono le ragioni e i meriti concreti per cui la Lega ha tenuto e ora celebra il suo tsunami, la sua clamorosa vittoria alle elezioni regionali? Una delle ragioni è di essere un partito compatto e disciplinato: Bossi dura da più di vent´anni, il suo primato è indiscutibile, quando Maroni tentò una sortita venne richiamato all´ordine e tornò fedelissimo. L´altra sono i segni di una identità, il colore verde esibito nelle cravatte e nei fazzoletti, la difesa degli interessi locali. Ecco perché i nuovi governatori del Piemonte e del Veneto sanno come esordire. Cota: «A me di Termini Imerese non importa niente, io penso al Lingotto e a Torino».
GIORGIO BOCCA, la Repubblica 3/4/2010

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[…] «Le dichiarazioni di Zaia e Cota sulla pillola Ru 486? Si vede che sono uomini» (Francesca Zaccariotto, «presidentessa» della provincia di Venezia e sindaco di San Donà di Piave).
FRANCESCO MOSCATELLI, La Stampa 3/4/2010, pagina 4

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La prima crociata della Lega, e del neopresidente della Regione Piemonte Roberto Cota, ha creato talmente tante tensioni all’interno della maggioranza che lo stesso Cota, ieri, è dovuto intervenire per smorzare la sua presa di posizione assunta subito dopo il voto. «Sulla Ru486 ho sempre avuto una posizione chiara e mai in contrasto con la legge», ha spiegato Cota chiarendo che la polemica sulla pillola abortiva che deve restare nei magazzini «era la risposta a una domanda. Insomma, il neogovernatore risponde alle perplessità del ministro della Salute Ferruccio Fazio («C’è una legge, e va rispettata. Se la leggano») e anche alla presidente leghista della Provincia di Cuneo Gianna Gancia, che non solo è compagna di partito di Cota, ma anche la fidanzata del ministro Calderoli: «Massimo rispetto per le nobili intenzioni di Cota e Zaia - ha detto la Gancia -, ma da donna e da madre non condivido i toni ed i termini di una polemica che rischia di farci tornare indietro di trent’anni. Nessuno, credo, rimpiange il flagello immondo dell’aborto clandestino» […].
MARCO CASTELNUOVO, La Stampa 3/4/2010, pagina 4

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[…] Dopo la vittoria della Lega in Veneto e in Piemonte […] Il partito di Umberto Bossi, con due presidenti di Regione, Roberto Cota e Luca Zaia, ha un peso maggiore nell’establishment della finanza e dell’industria: dalle banche alle società energetiche, dall’Expo di Milano alla rete autostradale. […] più la Lega avanza e più il partito Cota-Zaia avrà peso all’interno delle realtà economiche del Nord d’Italia. […] La fondazione Compagnia San Paolo, pesa in maggior misura dentro la banca presieduta da Giovanni Bazoli: la Compagnia possiede quasi il dieci per cento delle quote e qui Cota potrà nominare almeno due componenti […].
Gianmaria Pica, Il Riformista 31/3/2010

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[…] Il giorno dopo, Lerner ragiona sul vivace scontro andato in onda su La 7. «A me cascano le braccia - attacca - quando politici esperti come Tosi e Burlando sottovalutano l’intelligenza dei telespettatori, ripetendo la litania consunta del “bisogna stare in mezzo alla gente”. Cos’è la gente? Chi non ci sta? E per dire cosa? Il governatore del Piemonte Roberto Cota ha ripetuto allo sfinimento, in campagna elettorale, che la Lega non va nei salotti, che non è radical chic, che sta in mezzo al popolo. Il problema è cosa vai a dire, alla gente. La verità è che le amicizie e i gusti, i vantaggi e i privilegi della Casta sono identici sia per Cota che per i suoi avversari» […].
Emanuele Costanti, Il Riformista 7/4/2010

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[…] I baby-Lega hanno fornito un contributo determinante al combattuto successo del Carroccio in Piemonte; tant´è che il neo governatore Roberto Cota, 42 anni (divenuto consigliere regionale a 31), ha già fatto sapere che la sua giunta sarà fatta interamente da "under 40" […]. Il più vecchio dei Cota-boys è il sindaco di Novara, Massimo Giordano, eletto sindaco di Novara quando aveva appena 31 anni, confermato cinque anni dopo, oggi 40enne indicato tra l´altro come ottimo giocatore di poker […].
FRANCESCO JORI, la Repubblica 9/4/2010

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Piero Buscaroli: «La Lega è l’unica salvezza. Può spazzare via la classe dirigente tarlata che ci tiriamo appresso da decenni. Io non voto, sia chiaro. Ma ieri sera a Otto e mezzo su La7 era ospite Roberto Cota. Be’, ho visto una persona diversa, ho ascoltato un modo di ragionare nuovo. È stata una frustata. In quell’uomo parlava un’autenticità che non riscontro in nessun altro politico» […].
Stefano Lorenzetto, il Giornale, 11/4/2010

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[MARIA SOLE AGNELLI:] «Roberto Cota, il nuovo governatore, è un uomo simpatico, attento ai problemi e vicino alla gente. Esprimo un giudizio positivo» […].
Pierluigi Bonora, il Giornale 14/4/2010, pagina 1

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[…] L’elezione del governatore leghista Roberto Cota porterà alla Lega il diritto di designare un amministratore sia nella CrTorino, sia nella Compagnia di Sanpaolo […].
Marcello Zacche’, il Giornale 15/4/2010, pagina 2

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[…] Fini […] da tempo si ritiene emarginato dall’asse tra il premier e il Senatùr e non ha tollerato che il progetto di riforma elettorale concordato tra i due venisse annunciato dopo un’allegra serata di canti e barzellette, per festeggiare il neo-governatore leghista del Piemonte Cota, nella villa berlusconiana di Arcore. Alla festa partecipava anche il ministro della Difesa La Russa, coordinatore, in rappresentanza dell’ex-partito di Fini, e membro del triumvirato che regge il Pdl […].
Marcello Sorgi, La Stampa

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[…]Il caso piemontese spiega bene la situazione. I presidenti in due delle tre più importanti fondazioni bancarie italiane, la Fondazione della Cassa di risparmio di Torino (terzo azionista dell’Unicredit con il 3,6 per cento) e la Compagnia San Paolo (primo socio dell’Intesa Sanpaolo con il 9,8), sono di competenza del Comune di Torino, guidato dal sindaco pd Sergio Chiamparino. Alla Fondazione Crt, inoltre, 12 dei 24 consiglieri sono nominati dagli enti locali, ma scadranno nel 2013 e il neogovernatore Roberto Cota avrà diritto di nominarne solo uno […]. Più complicata è la situazione al San Paolo di Torino (129 milioni le erogazioni previste nel 2010), dove solo un consigliere su 21 è nominato direttamente da Cota e dove il presidente Angelo Benessia scadrà solo nel giugno del 2012 […].
Marco Cobianchi e Gianluca Ferraris, Panorama 15/04/2010

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[…] Il tema posto dal giornale austriaco [DER STANDARD] è: un Paese che elegge governatore del Piemonte, la regione fondante, quel Roberto Cota che meno di 3 anni fa partecipò a un blitz leghista in Parlamento contro l’Eroe dei due mondi bollato come «un criminale che seminava morte e distruzione», e che ora si ritrova addirittura alla presidenza del Comitato Italia 150 di Torino, da quasi cinque anni impegnato a preparare (suo malgrado autonomamente) le celebrazioni, crede ancora nella propria storia o no? […].
Sergio Rizzo-Gian Antonio Stella, Corriere della Sera 17/04/2010

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[…] Dicono che per Bossi sia diventato un chiodo fisso, l’agricoltura, appena dopo le banche, ma solo poco più in là. […] «Il punto è che l’agricoltura non va vista come una Cenerentola ma come una vera industria - dice al Giornale Roberto Cota, presidente del Piemonte -. normale che la Lega si senta portata per un ruolo guida in questo campo al Nord: l’agricoltura è un settore in cui le Regioni hanno molta competenza, e quindi in questo campo possiamo già ragionare e operare in un contesto ”federalista”, che poi è il nostro obiettivo anche in chiave nazionale».
Paolo Bracalini, il Giornale 19/4/2010, pagina 7

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La primavera dell’industria del nucleare. […] I nuclearisti sottolineano come il sostegno alle centrale dichiarato in campagna elettorale dal presidente piemontese Roberto Cota, non gli ha impedito di ottenere una clamorosa vittoria […].
LUCA IEZZI, la Repubblica Affari&finanza 19/4/2010

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«Il nucleare nessuno lo vuole»: parola di Renata Polverini, neogovernatore del Lazio. […] Forse basta questo per capire quanto sarà difficile rispettare la promessa di iniziare entro tre anni la costruzione del primo impianto italiano. Difficile, per non dire impossibile. Se nessuno, a parte il presidente del Piemonte Roberto Cota («Meglio una nuova centrale in Piemonte che una vecchia nella vicina Francia») vuole il nucleare a casa propria, e se addirittura lo stesso Silvio Berlusconi, dovunque va, si sente in dovere di rassicurare tutti che lì l’energia atomica non arriverà mai, la partenza è decisamente in salita […].
Sergio Rizzo, Corriere della Sera 27/04/2010

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Roberto Cota. E in breve tempo lei riuscì a scalzare Matteo Brigandì, diventando l’avvocato di fiducia del Senatur. «Brigandì è ancora il suo avvocato di fiducia. Ogni tanto Bossi mi chiede consiglio. Ma una volta è stato lui a farmi vincere un processo in cui difendevo delle persone per un reato di opinione, suggerendomi la linea difensiva».
Barbara Romano, Libero 25/3/2010 – Fradifra "BRIGANDÌ, MATTEO"

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Il segnale Silvio Berlusconi lo aveva dato forte e chiaro candidando ben quattro donne come presidenti di Regione. […] in Piemonte dove il neogovernatore Roberto Cota raggiunge il 33% di presenza con un 4 [DONNE] su 12.
[…] PIEMONTE. La «maglia rosa», è proprio il caso di dirlo, la conquista Roberto Cota: quattro donne su 12 assessori. Dalle leghiste di ferro Giovanna Quaglia (Bilancio) e Elena Maccanti (Affari istituzionali e sicurezza), alle pidielline Barbara Bonino (Trasporti) e Caterina Ferrero (Sanità). Tutte in prima linea e con deleghe pesanti. Non c’è male.
Nicola Imberti, Il Tempo 28/10/2010

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[…] L’ultimo, gigantesco outlet l’hanno aperto a Mondovì, […] A Serravalle Scrivia, sede del più grande outlet d’Europa, […]. Ora il nuovo governatore Cota ha stabilito che così non si può andare avanti. Un’ordinanza dovrebbe bloccare sei progetti: una nuova apertura e cinque ampliamenti [DI OUTLET].
Aldo Cazzullo, Corriere della Sera 30/04/2010

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BRESSO: RICORSO ANTI COTA […] Elezioni regionali da rifare, dice l’ex governatore del Piemonte, sconfitta a sorpresa da Roberto Cota. È pronto un ricorso al Tar, che denuncia irregolarità nella presentazione di alcune liste collegate al candidato leghista. [MERCEDES BRESSO:] «[…] queste elezioni sono state taroccate dall’inizio alla fine. Un esempio? Cota 41 volte sulle reti nazionali, io una sola. In questo Paese la democrazia sostanziale non esiste più. Io mi difendo come posso. […] Abbiamo perso di pochissimo, per colpa di liste truffa che copiavano le nostre e ci hanno rubato un pacchetto di voti ben superiore allo scarto tra me e Cota. Se qualcuno non vuole seguirmi in questa battaglia, chiedete conto a lui. Io rispondo al milione di persone che mi ha scelto» […].
Marco Imarisio, Corriere della Sera 04/05/2010

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[…] Il governatore del Piemonte, Roberto Cota, avrebbe avuto argomenti per dire la sua sulle nomine in Intesa Sanpaolo, e invece, almeno finora, è rimasto silenzioso […].
Massimo Mucchetti, CorrierEconomia 10/05/2010

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Compagnia di San Paolo […] Insomma, in meno di due anni, Benessia, dalle buone frequentazioni progressiste (vedi l’Istituto Gramsci) è riuscito a godere di ampia impopolarità in una Compagnia che pure è solidamente controllata da consiglieri dell’area di centro sinistra, più una pattuglia, non rappresentata nell’esecutivo, del volontariato. E già corre il sospetto che la rivolta contro Benessia, al di là delle istanze dell’ala del volontariato, sia la punta dell’iceberg del malessere di un’area di potere ex ulivista smarrita dopo il successo alle elezioni di Roberto Cota. Lui, il governatore leghista, se ne è stato saggiamente in disparte, consapevole che gli eventi giocavano a favore del centro destra […].
Ugo Bertone, Libero 8/5/2010

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[ROBERTO COTA:] «Ha ragione Bossi. La classe dirigente leghista è la migliore in assoluto». [...] La prima volta che Bossi mi disse “un giorno sarai tu il governatore del Piemonte” fu nel 2000. E quando si è trattato di scegliere le candidature per queste Regionali, la mia discesa in campo era nell’aria. Me l’ha chiesto con insistenza anche il PdL per mesi. Bossi mi ha chiamato nel suo ufficio e mi ha detto: “Roberto, ma tu sei sicuro di voler fare il candidato alla presidenza del Piemonte? Perché, sai, io conto molto su di te come capogruppo”. Lui non era mica tanto d’accordo».
Barbara Romano, Libero 25/3/2010

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[…] Intanto la Bialetti vuole chiudere lo stabilimento di Omegna in Piemonte per andare a produrre in Romania, un’ipotesi che Benetton ha definito «intelligente» e che invece il neogovernatore del Piemonte, il leghista Roberto Cota, sta cercando in tutti i modi di evitare. Ma non è affatto detto che ci riesca.
Dario Di Vico, Corriere della Sera 18/05/2010

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«Stiamo parlando di un grattacielo per 3mila persone, sia chiaro, non di un bungalow» (Mercedes Bresso, ex presidente della Regione Piemonte, al suo successore Roberto Cota, che si è lamentato dei 22 milioni di euro pagati all’architetto Massimiliano Fuksas per progettare il nuovo palazzo della Regione).
Angela Frenda, Corriere della Sera 2/6/2010

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Ferve il dibattito sull’Unità d’Italia. Dopo aver letto l’affascinante rilettura di Cota (Cavour era un federalista che voleva annettersi Cernusco sul Naviglio, ma le camicie rosse lo costrinsero a prendere Catanzaro), mi sono accostato con curiosità all’intervista in cui il sottosegretario Gianfranco Miccichè ha esposto a Siciliaoggi i risultati dei suoi studi sull’invasore Peppino Garibaldi […].
Massimo Gramellini, La Stampa 9/6/2010, pagina 1

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GRASSANO Maurizio. Politico. Ex leghista, […] nel 2010 sostituì alla Camera Roberto Cota, eletto presidente della Regione Piemonte.
Scheda Parrini su GRASSANO Maurizio

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[…] Luca Ricolfi, sociologo dell’Università di Torino fra i massimi esperti di enti territoriali. Il suo nome è finito sui giornali nei giorni scorsi perché il governatore del Piemonte, il leghista Roberto Cota, lo vorrebbe come consulente, a dispetto della sua fama di uomo di sinistra, per ridurre gli sprechi nella sua Regione. Il professor Ricolfi non ha ancora deciso, ma sta valutando come agire per rendere efficiente il suo contributo […].
Fabrizio Goria, Il Riformista 17/6/2010

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[…] Per completare il reintegro degli organi della Compagnia San Paolo, resta ora l’indicazione da parte del Comune di Torino dei due consiglieri generali che sostituiranno Suor Giuliana (passata al comitato di gestione) e del dimissionario Manghi. Due nomine che spettano al Sindaco di Torino Sergio Chiamparino, il cui mandato scade nella prossima primavera. […] Ieri il neo-presidente della Regione Roberto Cota ha detto di «voler cambiare il modo di rapportarsi della politica rispetto alle fondazioni bancarie». Una nuova era, quella auspicata da Cota, in parte già cominciata. «Il piano lavoro che si inserisce in un progetto per il rilancio della competitività del Piemonte, che presenteremo in settembre- ottobre sarà il vero banco di prova per le fondazioni ». Quanto alla presenza di uomini espressione della nuova giunta all’interno degli organi di governo delle fondazioni bancarie, Cota ammette «sì, il tema c’è. Ad esempio, la Regione ha un solo rappresentante in Compagnia Sanpaolo. È un po’ poco ma lo dicono anche loro. Vedremo».
Alessandro Graziani, Il Sole-24 Ore 22/6/2010

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[…] Va molto di moda anche volerle “italiane”, queste auto blu. Sta per scegliere una Fiat usata, al posto di una Volvo ormai esausta, anche un altro leghista, il presidente del Piemonte Roberto Cota. E non per farne un’auto blu, ma per eleggerla a sua auto personale. Perché a quella di rappresentanza ha già rinunciato all’indomani dell’elezione, ed è stato anche più accorto di Ballarman: la Thesis che gli avevano assegnato l’ha messa proprio in vendita […].
Nino Cirillo, Il Messaggero, 26/06/2010

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[…] Considerando che in Italia siamo abituati a campagne elettorali in cui si promettono mari e monti, questa volta gli aspiranti governatori, visto anche il vento di crisi che tira nel Paese in questo momento, si sono abbastanza contenuti. Ma vediamo un po’ più nel dettaglio questi primi cento giorni trascorsi dalle elezioni regionali del 28 e 29 marzo scorsi. Partiamo da Roberto Cota, governatore del Piemonte. Nelle vesti di candidato di Pdl e Lega alla presidenza della Regione Piemonte, il capogruppo alla Camera del Carroccio aveva dichiarato: «Se vinceremo mi impegno a reintrodurre la legge sul buono scuola così com’era stata pensata dalla giunta Ghigo nel 2003 e a farlo nei primi cento giorni del nostro governo».
La legge in questione, chiamata “legge Leo” dal nome dell’assessore regionale che ne fu promotore, introduceva i buoni scuola da assegnare alle famiglie in base alle fasce di reddito.
Lo scorso 7 giugno la giunta Cota ha approvato un assestamento di bilancio che prevede tagli per 277 milioni di euro, reimpostazioni di fondi statali, l’accensione di un mutuo di 135 milioni e il recupero di 400 milioni di crediti che il Piemonte vanta nei confronti dello Stato. La manovra permetterà di trovare 72 milioni per il piano lavoro e per dare più risorse alla scuola. In particolare dovrebbero esserci 12 milioni di euro in più per i buoni scuola. Ma è ancora tutto da vedersi […].
Simone Savoia, Libero 6/7/2010

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[FEDELE CONFALONIERI] Ma parole di apprezzamento vanno anche ai quarantenni della Lega, ai governatori Zaia e Cota ad esempio, «che hanno saputo abbandonare certi eccessi e affermarsi come politici nazionali». D’altronde la simpatia di Confalonieri verso il Carroccio è nota. Dipende dall’amicizia con Bossi e dai ricordi del padre che all’inizio degli anni 80 gli aveva parlato «per la prima volta dell’Umberto».
LUCA UBALDESCHI, La Stampa 20/7/2010, pagina 9

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[…] Maurizio Grassano, subentrato in Parlamento a Roberto Cota e poi defenestrato perché inquisito, […].
Mattia Feltri, La Stampa 26/7/2010, pagina 7

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[…] tavolo convocato a Torino per parlare del futuro di Mirafiori […] All´incontro, ospitato nella sede della Regione Piemonte e durato circa due ore, partecipavano, oltre a Marchionne, il ministro del Lavoro Maurizio Sacconi, il sottosegretario alle Attività produttive Stefano Saglia, il governatore piemontese Roberto Cota, il sindaco Torino Sergio Chiamparino e i rappresentanti dei sindacati confederali e di categoria […].
STEFANO PAROLA e MARCO TRABUCCO, la Repubblica 29/7/2010

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[CAVOUR] Non era "un precursore del federalismo", come lo ha descritto Cota, governatore leghista del Piemonte.
Paolo Rumiz, la Repubblica 14/8/2010