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 2010  settembre 06 Lunedì calendario

FRAMMENTO DEI FRAMMENTI CHE RISPONDONO ALLA VOCE "DEBENEDETTI

FRANCO"

2010
[Franco Debenedetti dopo 15 anni al Senato prende una pensione da ex parlamentare di 6.590 Senato].
Fonte: www.oggi.it, 16 giugno 2010; La Stampa 11/4/2007, pagina 6; L’Espresso 08/02/2007, Primo Di Nicola.

[Se le azioni della Banca d’Italia sono nelle mani di numerosi gruppi bancari può essere realmente indipendente l’istituto di via Nazionale?] «con tutti i conflitti di interesse che abbiamo, questo, almeno finora, non ha mai prodotto inconvenienti» (Franco Debendetti).
Fonte: Lettere a Sergio Romano, Corriere della sera 04/06/2010.

[E’] Il fallimento di un’idea ”costruttivista” del capitalismo [Franco Debenedetti conia l’aggettivo nell’“estate dei furbetti” di Ricucci, Consorte, ecc.].
Fonte: Il Foglio 20/05/2010.

[Querelle Carlo De Benedetti-Massimo D’Alema: “Gli imprenditori di sinistra? «Berluschini», anzi «Berlusconi di serie B»”]. Franco Debenedetti [fratello di Carlo]: «La politica, da Weber in poi, è una professione: ma noi non eravamo per la liberalizzazione degli ordini professionali?».
Fonte: Alessandro Trocino, Corriere della Sera 18/05/2010.

NEL PD NASCE L’ALA PRO-NUCLEARE. […]. Settantadue firme tra intellettuali, scienziati, manager, economisti: [tra gli altri] Franco Debenedetti.
Fonte: Carmine Fotina, Il Sole-24 Ore 12/5/2010.

[Sergio Romano:] Rispondo [all’obiezione di un lettore che le speculazioni finanziarie siano improduttive, anzi spesso distruttive] con il passaggio di una lettera che ho ricevuto […] da Franco Debenedetti, ex senatore e buon osservatore della finanza nazionale e internazionale, in questi ultimi anni, per La Stampa e Il Sole 24 Ore. Debenedetti scrive: «Ogni venditore presuppone un acquirente, altrimenti non ci sarebbe scambio e non si formerebbe un prezzo. Se si giudica dissennato il comportamento di chi, scommettendo sul continuo crescere del valore degli immobili, ha causato la bolla dei mutui, si dovrebbe considerare assennato quello di chi, scommettendo sul suo prossimo scoppio, ha fatto da controparte a prezzi che altrimenti sarebbero schizzati ancora più in alto. Farlo in modo "segreto" è praticamente impossibile: proprio perché per fare una scommessa bisogna essere in due».
Fonte: Lettere a Sergio Romano, Corriere della Sera 12/05/2010.

[Roberto Cota, leghista, la sua elezione a presidente del Piemonte non sorprende più di tanto:] «Non c’è il tabù della Lega. Neanche qui a Torino – dice Franco Debenedetti, una vita tra Fiat e Olivetti prima di approdare al Senato -. Innanzitutto Cota è il meno leghista dei leghisti, il più governativo, il più istituzionale. Il moderatismo cattolico ha preferito affidarsi a lui piuttosto che alla Bresso, nonostante la scelta dell’Udc». [Chiamparino forse avrebbe vinto]. […] «Ma si sarebbe dovuto dimettere da sindaco, esponendosi a una figuraccia. La verità – sostiene Debenedetti – è che pure il Piemonte risente della tendenza nazionale. Per quanto possa sembrare incredibile, gli italiani credono ancora a Berlusconi. Il Pd non lo vogliono neppure dipinto. Con il Cavaliere, Torino è sempre stata freddina; proprio per questo le classi popolari hanno votato volentieri un leghista».
Fonte: Aldo Cazzullo, Corriere della Sera 31/03/2010.

[La Fiat è orientata a delocalizzare e lasciare l’Italia]. “Cambia la grande impresa e cambia il mondo. Quindi, non mi sento né contento né preoccupato dall’addio della Fiat”, commenta Franco Debenedetti, che ha visto l’impresa dall’interno, essendo rimasto ai vertici anche dopo il rapido passaggio e il brusco divorzio del fratello Carlo dagli Agnelli. Conosce, dunque, quel mondo che ha dettato non solo la linea, ma uno stile. ”La figura dell’Avvocato ha avuto un grande valore simbolico – aggiunge – Era oversized, non c’è dubbio, ma con questo copriva molte cose, soprattutto il vero privilegio che ha goduto l’azienda, quello di essere l’unico punto di riferimento”. Adesso arriva un terremoto, ”l’assestamento di una faglia sismica che coinvolge anche la nostra industria automobilistica e l’universo Fiat”, aggiunge Debenedetti. [Seguirebbero problemi occupazionali e di competitività internazionale]. “Tutto dipende da come sapremo reagire – aggiunge – per non subire il destino di una progressiva emarginazione, fino all’irrilevanza”.
Fonte: Stefano Cingolani, Il Foglio 09/03/2010.

2009
[Svizzeri, loro pregi e difetti: alto senso civico, coscienza comunitaria, ma anche mancanza di genio, sregolatezza]. ”Non ci potrebbe mai essere un Briatore svizzero”, osserva Franco Debenedetti, […], che in Svizzera dice di aver passato gli anni più ricchi e sereni della sua vita, quando tra i 10 e i 12 anni, in fuga con la famiglia per evitare le leggi razziali, si rifugiò a Lucerna sino all’agosto del 1945. ”Gli svizzeri sono piccoli, precisi, con un lato un po’ micragnoso. Passi col rosso? Ti prendono il numero di targa e ti denunciano. Il loro è un moralismo meschino, geloso delle tradizioni, dell’identità, della tolleranza. Sono un popolo modesto con ricchezze favolose, un briciolino bigotto, anzi bacchettone sulle virtù civiche, ma sessualmente molto libero”.
Fonte: Marina Valensise, il Foglio 23/10/2009.

DEBENEDETTI Franco e PILATI Antonio [hanno scritto] La guerra dei trent’anni. Politica e televisione in Italia 1975-2008 [edito da] Einaudi, Torino 2009. [Sul rapporto tra tv e politica in Italia tra 1975 e 2008].
Fonte: frammento 210254.

[La crisi della stampa: in USA più di 13.600 i giornalisti licenziati dall’inizio del 2009, 16.000 nel 2008. Imputati principali la diminuzione degli incassi pubblicitari e le informazioni gratuite sul web]. ”L’atteggiamento degli editori italiani mi ricorda quello degli agenti dei musicisti e dei cantanti inglesi negli anni Venti – dice al Foglio Franco Debenedetti, già senatore per tre legislature con il centrosinistra – mentre John Reith teorizzava le caratteristiche della radio pubblica, essi si opponevano, temendo che il nuovo medium avrebbe fatto crollare i loro ricavi generati dal copyright”. Eppure, dopo quasi un secolo, radio, cantanti ed etichette musicali convivono ancora pacificamente. […] ”le transazioni vanno gestite”, ma è ”sulla capacità di inventiva del mercato che si deve contare per risolvere certi problemi dell’editoria”.
Fonte: Marco Valerio Lo Prete, Il foglio 2/10/2009.

2008
[Dossieraggi Telecom-Pirelli, controlli telefonici e spionaggio informatico, l’inchiesta pare allargarsi.] Nel Sole 24Ore di ieri Franco Debenedetti ha intravisto una relazione tra lo scandalo dei dossier e le sorti di Telecom nei mesi successivi. […] in questa vicenda vi sarebbe anche lo zampino della politica.
Fonte: Corriere della Sera 19-20-21-22 luglio/2008.

Del giudizio di Franco Debenedetti [vedi lettera del giorno precedente, frammento n. 156622] si potrebbe dire che esso rappresenta la felice fusione fra un certo apprezzamento per l’eccellenza della compagine governativa, e in particolare di alcuni dei suoi ministri, e la correttezza dell’uomo che non si lascia condizionare dalla propria appartenenza culturale e politica alla sinistra liberale. […] Debenedetti segnala, fra le «eccellenze» del governo, Roberto Maroni (Interni), Renato Brunetta (Innovazione), Franco Frattini (Esteri), Claudio Scajola (Sviluppo economico), Giulio Tremonti (Economia) ma soprattutto Maurizio Sacconi (Welfare) […], è «la migliore scelta che Berlusconi potesse fare».
Fonte: Piero Ostellino, Corriere della Sera 9/5/2008.

2007
SUL PROGETTO DI RIFORMA ELETTORALE ELABORATO DA VELTRONI E PD […]. Non è d’accordo. Ma alla fine Franco Debenedetti sorride soddisfatto. Perché senatore? «Perché l’ho stanato: ormai è chiaro dove vuole andare il segretario del Pd». [Le ammissioni di Walter Veltroni sulla riforma elettorale nascono da una domanda di Debenedetti]: «Il governo dovrà essere scelto dagli elettori o dovrà trovare la propria maggioranza in Parlamento?». [La risposta di Veltroni: «Occorre un sistema proporzionale senza il premio di maggioranza, che riduca la frammentazione dei partiti e che permetta agli elettori di scegliere i loro rappresentanti»].
Fonte: ROBERTO ZUCCOLINI, CORRIERE DELLA SERA, 11/11/2007.

"Non basta dire no!" (curato da Franco Debenedetti) [saggio per una sinistra liberal].
Fonte: Libero 01/05/2007, pag.35 Alberto Mingardi.

[Della privatizzazione di Alitalia sotto il governo Prodi non se ne fa nulla] Prodi […] “sembra vergognarsi delle privatizzazioni del suo primo governo”.
Fonte: Francesco Giavazzi, Corriere della Sera 25/4/2007.

[La bilancia commerciale tra imprese nazionali che investono all’estero ed estere che investono in Italia è in leggermente a favore delle imprese nostrane:] "compito del governo [è] esclusivamente garantire il rispetto delle regole, astenendosi da qualsiasi intervento, palese o occulto, che può solo portare a soluzioni sub-ottimali con danno per il Paese" (France Debenedetti).
Fonte: La Repubblica 03/04/2007, Luca Iezzi.

2004
[Pare che solo costruendo termovalorizzatori si possa smaltire regolarmente i rifiuti che produciamo, solo, nessuno vuole accollarseli vicino casa]. «In tutti i paesi civili del mondo gli inceneritori non inquinano, producono energia elettrica e acqua calda e si costruiscono senza bisogno di chiamarli termovalorizzatori. In passato hanno causato grandi disastri ambientali e, nonostante il salto tecnologico, non si sono ancora liberati da quell’immagine negativa (Franco De Benedetti). […]. Ma il dalli all’untore nasce da superstizione e ignoranza: «L’humus su cui cresce è l’atteggiamento di sospetto o pregiudizialmente negativo verso la scienza. Combatterlo è operazione di lungo periodo, quando la gente è sdraiata sui binari è già troppo tardi».
Fonte: APERTURA FOGLIO DEI FOGLI 5 LUGLIO 2004; Franco Debenedetti, La Stampa, 29/6/2004.

2001
Quando parli di area liberal [della sinistra] che intendi? […] Franco Debenedetti? "Grosso modo. […] è un grande amico. Ora però non capisco nulla di quello che lui dice sui giornali. A Torino abbiamo fatto campagna elettorale insieme, siamo stati legatissimi".
Fonte: Claudio Sabelli Fioretti, Sette, 14/8/2001.

Sulla libreria nell’ufficio del portavoce di Forza Italia Paolo Bonaiuti […]"Sappia la destra" di Franco Debenedetti.
Fonte: Antonello Capurso su Il Foglio del 25/04/01 a pagina 2.

[Debenedetti su Cofferati:] «E’ stato un grande leader sindacale. Che ha perso però un’occasione storica e ha impresso anche una battuta d’arresto alla linea politica della sinistra. Un’occasione che nessuno prima di lui, da Giuseppe Di Vittorio a Luciano Lama e Bruno Trentin, ha avuto: è stato a capo del sindacato della sinistra quando la sinistra era al governo, ma non ha usato il potere del sindacato per sostenere un processo di riforme, bensì per bloccarlo».
Fonte: Franco Debenedetti, ”Corriere della Sera” 10/6/2002.

1999
[…] tra il dicembre ’97 e il dicembre ’98 Franco Debenedetti [ha guadagnato in borsa] 177 milioni [di lire].
Fonte: Stefano Barricelli e Valerio Bispuri, LíEspresso 04/03/1999.

1997
Sulla questione dell’establishment e di chi vi sia dentro e chi fuori, […]: «Si entra nell’establishment per via di fatturato, non di voti. Vi conduce Wall Street, non Main Street. Establishment è ciò che è stabilito, dunque è l’opposto di ciò che è nominato. Paolo Cantarella ha per delega un potere che non è maggiore di quello di Cofferati, ma che rimanda alla cosa in sé, al mondo dei soldi. D’Alema ha più potere del presidente onorario della Mediobanca, Enrico Cuccia, ma Cuccia è parte dell’establishment e D’Alema no. Come è nominato può essere rimosso» (FD).
Fonte: Panorama, n. 4, 1997.

[In Italia ci sono molti più distributori di benzina che all’estero e il governo vorrebbe eliminarme (almeno) 5.000:] «la pratica delle concessioni facili rilasciate per guadagnare favori in cambio di consenso politico».
Fonte: Roberto Bagnoli, Corriere della Sera, 06/08/1997.