Varie, 6 settembre 2010
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Manning Bradley
• Crescent (Stati Uniti) 1987. Soldato • «L’uomo che ha passato a WikiLeaks i 92 mila files dell’“Afghan War Diary” […] detenuto in Kuwait con l’accusa di aver passato a WikiLeaks le immagini dell’elicottero Apache che nel 2007 spara sui civili in Iraq. […]» (a. aq., “la Repubblica” 28/7/2010) • «[…] rischia l’ergastolo, per quei 90.000 rapporti top secret divulgati da WikiLeaks, ma almeno il soldato semplice Manning è riuscito a ottenere quel che cercava da sempre: l’accettazione. È la stessa molla che […] anni fa lo spinse nelle braccia di una drag queen, una storia d’amore impossibile […] rivelata dal New York Times. […] Un’infanzia infelice e povera, un ragazzo tormentato dai suoi compagni prima perché secchione poi perché gay. La passione dei computer, che sarà cruciale per penetrare dentro le difese informatiche del più grande esercito del mondo. E infine quell’incontro con l’unico amore della sua vita, una drag queen, che lo ha introdotto in un ambiente di hacker. A soli 22 anni il soldato è diventato un incubo per l’Amministrazione Obama. I vertici militari sostengono che i documenti segreti da lui trasmessi a WikiLeaks possono danneggiare le forze impegnate in Afghanistan. Fra quelle notizie, trafugate da 150.000 comunicazioni riservate, ci sono nomi e cognomi di tanti informatori afgani che danno notizie agli americani, e ora sono esposti alle rappresaglie di al Qaeda. È un rischio di cui Manning sembra consapevole, anche se lo espone all’accusa di alto tradimento. Nelle sue email a un altro hacker, Adrian Lamo, il soldato si è vantato delle sue gesta: “Hillary Clinton e migliaia di diplomatici nel mondo intero avranno un infarto”.[…] Figlio di un militare americano, Manning viene allevato dal padre in un paesino dell’Oklahoma, dove la sua passione per i computer gli attira lo scherno dei compagni di scuola. Dopo il divorzio dei genitori il piccolo “secchione” si trasferisce con la madre nel Galles. Lì affiora la sua omosessualità, un altro motivo di persecuzione da parte dei suoi coetanei. Tornato in America per arruolarsi nell’esercito, Manning non si trova meglio. “Sono stato isolato così a lungo – scrive al suo confidente hacker, Adrian Lamo – gli eventi mi hanno costretto a trovare dei modi per sopravvivere”. L’incontro con la drag queen Tyler Watkins, compositore e cantante, sembra una svolta: in quell’ambiente trasgressivo e disinibito finalmente Manning smette di sentirsi un diverso. La comunità degli hacker lo incoraggia nella sua disobbedienza. È un sollievo che dura poco. […]» (Federico Rampini, “la Repubblica” 10/8/2010) • «“È un patriota che ha avuto il merito di aver fatto scoprire crimini di guerra”: con questa frase il regista Michael Moore ha spiegato la decisione di offrire 5mila dollari come contributo alla difesa di Bradley Manning […]» (“la Repubblica” 22/8/2010).