PStef, il Giornale 5/9/2010, pagina 9, 5 settembre 2010
Verso la pace con il fisco: 100 milioni di multa - Non è ancora definitivo, ma è in dirittura d’arrivo l’accordo tra l’Agenzia delle entrate e la famiglia Agnelli, nelle persone di Marella Caracciolo, vedova dell’Avvocato, di Margherita, sua figlia, e dell’accomandita Giovanni Agnelli & C
Verso la pace con il fisco: 100 milioni di multa - Non è ancora definitivo, ma è in dirittura d’arrivo l’accordo tra l’Agenzia delle entrate e la famiglia Agnelli, nelle persone di Marella Caracciolo, vedova dell’Avvocato, di Margherita, sua figlia, e dell’accomandita Giovanni Agnelli & C. Si tratta di una cifra che è stata ipotizzata in 100 milioni di euro, ma che potrebbe essere anche superiore. La transazione andrà a sanare le irregolarità fiscali derivanti dall’esistenza di un patrimonio all’estero emerso soltanto dopo la morte di Gianni Agnelli, finito nell’asse ereditario e suddiviso, in proporzioni diverse, tra Margherita e la mamma Marella: a Margherita è andata la quota di gran lunga maggiore.La cifra oggetto dell’accordo ormai prossimo non ha una stima precisa: si tratterebbe di un miliardo di euro (l’eredità) meno le quote del patrimonio italiane. La vicenda è complicata e molto articolata. Margherita fu liquidata alla morte del padre con una cifra di circa un miliardo, comprensiva della rinuncia a pretese sulla quota Fiat, andata per volontà dell’Avvocato direttamente al nipote John Elkann (primogenito di Margherita). Ma successivamente la stessa Margherita avviò una clamorosa battaglia legale nei confronti della madre e degli amministratori fiduciari del padre Gianluigi Gabetti, Franzo Grande Stevens e Siegfried Maron.Eccepì l’esistenza di un ulteriore tesoro estero, ipotizzato tra 1 e 2 miliardi di euro. Il giudice, alcuni mesi fa, negò tuttavia che i tre consulenti avessero rivestito un ruolo di gestori del patrimonio, e questo filone della vicenda ebbe una battuta d’arresto. Resta in corso, peraltro, un’inchiesta sull’Opa lanciata nel 1998 sulla holding francese Exor, dalla quale - secondo i legali di Margherita - sarebbero scaturite operazioni finanziarie tali da permettere all’Avvocato di creare dei fondi neri miliardari, che, se reali, sarebbero stati occultati sia alla figlia che al fisco. In questo filone è coinvolta anche l’accomandita. Il patrimonio estero attualmente oggetto di trattativa tra l’Agenzia delle entrate, Margherita e Marella Agnelli riguarda invece l’eredità dell’Avvocato già spartita, e in gran parte collocata all’estero. Il fisco ne è venuto a conoscenza da un lato dall’ultima denuncia dei redditi dell’Avvocato firmata dalla vedova, che rendeva palese, appunto, cespiti oltreconfine. Dall’altro in seguito all’acquisizione da parte della Procura di Milano del dossier relativo all’estorsione di cui è accusata Margherita Agnelli ai danni del suo avvocato, Emanuele Gamna: in quel dossier, appunto, fu trovata la prova di fondi esteri sottratti al fisco. La vicenda dell’estorsione, tuttora aperta, è così riassumibile: Margherita pagò in nero la parcella di 15 milioni all’avvocato,per poi chiedergli una dichiarazione scritta in cui ammettesse dei tratti non trasparenti nella battaglia legale sull’eredità. Gamna rifiutò di firmare, Margherita lo citò per evasione fiscale e truffa ai danni dello Stato e questi rispose, appunto, con una denuncia per estorsione.