ELIO PIRARI, La Stampa 5/9/2010, pagina 44, 5 settembre 2010
Il business dei mini-break - Hanno contribuito a fare di una partita di calcio un’altra cosa ma la claque è agguerrita
Il business dei mini-break - Hanno contribuito a fare di una partita di calcio un’altra cosa ma la claque è agguerrita. Sono loro il nuovo Eldorado televisivo, i mini spot. Un passaggio di pochi secondi durante una gara di punta del MotoGp, a Publitalia, gestore pubblicitario di Mediaset, garantisce una media di 50 mila euro a spot. Quelli Rai, gestiti dalla Sipra, portano alle casse di viale Mazzini dai 20 ai 30 mila euro a lancio. Il prezzo lo decide l’evento, ergo gli ascolti previsti. «Forse una decina di anni fa, durante una gara di Coppa Campioni della Juve capitò anche a noi di incorrere nello stesso infortunio di Gentili - dice Sandro Piccinini, responsabile dello sport di Mediaset Premium -. La regola aurea è affidare il lancio al telecronista, la decisione spetta a lui, troppe voci generano confusione. Ma Gentili non può aver colpe, era alla sua prima uscita da telecronista». La regola Mediaset non è universale, e un gioco da ragazzi può trasformarsi in un salto nel vuoto. È possibile che il responsabile dell’affaire-Cassano sia il metodo geometrico scelto dalla Rai. La pubblicità può essere chiamata durante le sostituzioni dei calciatori o in caso di infortuni con intervento di medici e massaggiatori. Le normative dell’Authority sono rigide, gli spot non possono essere messi in onda durante le fasi di gioco e se alla fine saltano i passaggi le penali sono salatissime (dagli 80 ai 100 mila euro). Venerdì sera, con l’Italia in svantaggio, Pepe e Quagliarella in campo si sono alternati a tempo di record, da qui il caos. Venerdì, come sempre, la messa in onda era affidata a due coordinamenti, uno giornalistico, l’altro di produzione, supervisionati da un coordinatore giornalistico. La decisione finale spetterebbe dunque a quest’ultimo, che dal pullman della regia via interfono chiama lo stacco. In Rai sono fatalisti ma corretti, l’oscuramento di Cassano ha un responsabile ma per essere chiari non è Lippi: «Siamo stati sfortunati», Gentili ha archiviato così il suo debutto. Probabilmente ha ragione. Cronaca del misfatto: 14’ del secondo tempo, esce Pepe entra Quagliarella. Dal pullman della regia urlano al telecronista di chiamare la pubblicità. Nella concitazione generale, mentre irrompe lo spot con Bruce Willis (caos, fumo, napalm e uno schema a base di tritolo e dinamite), all’entrata in campo di Quagliarella si sovrappone il calcio d’angolo di Pirlo. Sette secondi dopo riappare Gentili, che non può fare altro che raccontare l’azione ormai sfumata: «Sul minibreak il gol di Cassano». Per rendere meno odioso il passaggio da Willis a Cassano, Dossena sminuisce il gesto tecnico del fantasista: «Cassano non ha colpito bene ma è un regalo che accogliamo volentieri». Anche noi, ma il problema resta. Come superare la burocrazia, evitando di far battere un calcio d’angolo a Bruce Willis?