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 2010  settembre 06 Lunedì calendario

Silvana Mangano, Roma, 23 aprile 1930, Madrid 16 dicembre 1989 • Figlia di Amedeo Mangano, controllore nei wagon-lits, e di Ivy Webb, inglese del Sussex bella, bionda, aspirante ballerina • Seconda di quattro figli: Roy (1929), Silvana (1930), Patrizia (1931), Natascia (1936) • Infanzia nella casa di via Mirandola, quartiere San Giovanni, qualche anno a Palermo da una zia durante la guerra, poi di nuovo a Roma, per frequentare le medie • Passione per la danza, a cui si dedica fino ai sedici anni

Silvana Mangano, Roma, 23 aprile 1930, Madrid 16 dicembre 1989 • Figlia di Amedeo Mangano, controllore nei wagon-lits, e di Ivy Webb, inglese del Sussex bella, bionda, aspirante ballerina • Seconda di quattro figli: Roy (1929), Silvana (1930), Patrizia (1931), Natascia (1936) • Infanzia nella casa di via Mirandola, quartiere San Giovanni, qualche anno a Palermo da una zia durante la guerra, poi di nuovo a Roma, per frequentare le medie • Passione per la danza, a cui si dedica fino ai sedici anni. Per ragioni di salute è costretta a smettere, le dicono che il suo cuore è troppo debole. La figlia Veronica racconterà poi che in realtà a farle abbandonare il suo sogno sono stati la povertà e il padre Amedeo • Silvana inizia allora a lavorare come mannequin nell’atelier di via Veneto delle sorelle Mascetti • Fra i tanti lavoretti, cerca successo anche a Cinecittà. Così nell’estate del 1946 viene scritturata come comparsa nel film l’Elisir d’amore • Seguono alcune comparsate in un paio di film di Mario Costa assieme all’allora sconosciuta Gina Lollobrigida • Nel 1947 partecipa a Miss Italia. Viene eletta Miss Roma (in premio un abito, un profumo e trentamila lire) ma non accede alla fase successiva delle selezioni. Il papà non vuole • Nello stesso quartiere vive in quegli anni un giovane, più grande di lei di cinque anni, che cerca anche lui di fare l’attore: Marcello Mastroianni diventa presto suo grande amico • A parte qualche comparsata nei film, Silvana frequenta gli studi della Rai, posa come modella per molti artisti. Certi suoi scatti in costume da bagno le regalano un po’ di popolarità tra carrozzieri e militari. Diventa il volto sulle confezioni di carne in scatola e quello della Dc durante la campagna elettorale del 1948 • Poco tempo dopo Giuseppe De Santis sta cercando la protagonista per un suo film, Riso amaro. Ha provinato molte attrici, ma nessuna lo convince. Si presenta anche la Mangano, assieme all’amica Lilli Saraceni. Sono vestite da vamp: truccatissime, capelli voluminosi, abiti vistosi, l’esatto contrario di quello che sta cercando il regista. Scartate. Qualche giorno dopo però De Santis sta passeggiando per via Veneto quando viene sorpreso dalla pioggia. Nel correre per cercare riparo si scontra con la Mangano, questa volta struccata, bagnata, quasi sofferente. De Santis la provina una seconda volta e la prende • «Silvana Mangano sarà una delle grandi fortune del film. È romana, ha diciotto anni, il viso e i capelli della Venere di Botticelli, ma un’espressione più fiera, dolce e fiera insieme, occhi scuri e capelli biondi, un incarnato terso e limpido, senza ombre né luci, spalle che s’aprono con una dolcezza da cammeo, un busto d’una ardita armonia di linee trionfali ed aeree, la vita come uno stelo snello, e un mirabile ritmo di curve piene e d’arti longilinei. Insomma, a farla breve, Silvana Mangano m’ha fatto una grandissima impressione e devo dichiarare che nessuna fotografia può bastare a darne un’idea» (Italo Calvino subito dopo l’uscita del film Riso amaro) • Grazie a questo film Silvana diventa l’oggetto del desiderio dell’intero ventaglio della popolazione maschile italiana • Dino De Laurentiis, il produttore del film, la corteggia discretamente ma con una certa tenacia. Tanto che sul set successivo, i due si sposano: lui le chiede di sposarlo per sei volte. Lei accetta alla settimana, incinta. I due si sposano a Roma il 17 luglio del 1949. Vanno a vivere prima in una villa al numero 270 dell’Appia Antica, quindi ai Parioli, poi, verso la fine del 1951, ancora sull’Appia Antica, in via dei Metelli 42 • Lui devoto, premuroso, amorevole. Lei sprezzante, scostante e fredda. Lui la chiamava con vezzeggiativi. Lei “er padroncino” o “dottor De Laurentiis” o peggio “dottò” • «Lei era timidissima, poco protagonista, defilata. Piena di turbamenti e di sentimenti che si teneva dentro per sé e che bisognava capire e rispettare… La Mangano era solo segreta, chiusa in un angolo del suo castello a fare la maglia» (Rodolfo Sonego) • Lui è estroverso, gioviale e un po’ caciarone, lei riservatissima, schiva, silenziosa, svogliata. Tra i suoi hobby: il gioco delle carte (è una buona frequentatrice di casinò), il ricamo a piccolo punto, i francobolli, la lettura, la scrittura • Il 13 gennaio del 1950 nasce la sua prima figlia, Veronica. «Non ho che diciannove anni ma sono felice di constatare che la mia vita d’attrice già appartiene al passato. La gloria? Me ne infischio. Quello che voglio è essere una buona madre» • In realtà subito dopo il parto continua a lavorare. Il 28 giugno 1952 nasce la seconda figlia, Raffaella • «Può darsi abbia ragione» (Silvana sulle dichiarazioni di Vittorio De Sica, che aveva definito lei, la Lollobrigida e la Pampanini «solo seni e gambe») • Il 29 gennaio del 1955 nasce il suo unico figlio maschio, Federico Aurelio Francesco. Dino regala a Silvana una meravigliosa villa d’inizio secolo, di venti stanze, affacciata sul mare della Costa Azzurra, a Roquebrune – Cap Martin • Il 10 maggio del 1961 nasce Francesca, l’ultima figlia • Silvana soffre d’insonnia e fuma moltissimo, timidissima, tanto da non aver mai accettato nessun lavoro a teatro, depressa • Nel 1964 si trasferisce con Dino e la famiglia a Villa Catena, sulle pendici del monte Santa Maria, nei pressi di Poli. È qui che una sera Silvana tenta il suicidio. La salvano il padre e la figlia Veronica, che la trovano «sotto le coperte, immobile, come morta» e avvolta «dall’onnipresente profumo di tuberosa» • «La Mangano ha il profumo di primule di mia madre giovane», «Silvana… ha una certa aria di famiglia, coi suoi zigomi alti, il viso allungato, così spirituale e sensuale al tempo stesso, così misteriosa, mi ricorda mia madre» (Pier Paolo Pasolini) • Nel 1972 si trasferisce negli Stati Uniti insieme a Dino. L’amore tra loro è finito da tempo, ma continuano a vivere insieme. Vanno prima a New York, poi a Los Angeles, poi tornano a New York • Il 15 luglio del 1981, però, il figlio Federico muore in un incidente aereo in Alaska, dove sta girando un documentario come regista. Per Silvana è l’inizio della fine. Cade in depressione, smette praticamente di lavorare (salvo una particina in Dune prodotto dalla figlia e in Oci Ciornie) • Nel 1983 De Laurentiis rende pubblico il suo fidanzamento con Martha Schumacher, giovane e bella, Silvana si trasferisce a Madrid e nell’estate del 1989 divorzia dal marito • «Leggo, ascolto musica, mangio poco, bevo soltanto vodka. Ricamo a piccolo punto, lavori sterminati e monacali che diventano arazzi o tappeti: mi piace la calma, la solitudine dei lavori d’ago, soprattutto mi piace l’esattezza che esigono. La mia vita è molto, molto ordinata: forse ho l’impressione che l’ordine, il nitore, l’impeccabilità o almeno la ricerca della perfezione possano salvaguardare il disordine del mondo e delle passioni» • Muore per un tumore nella notte tra il 15 e il 16 dicembre del 1989. Sepolta accanto al figlio, al cimitero di Pawling, a New York.