FRAMMENTI, 4 settembre 2010
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FRAMMENTO DEI FRAMMENTI CHE RISPONDONO ALLA VOCE "ALFANO
Angelino"
Angelino Alfano nel 1994 ha la folgorazione per Forza Italia, e tenuto per mano stavolta da Gianfranco Micciché passa deputato regionale. Di più: Micciché a un certo punto gli propone di candidarsi governatore. Alfano accetta. Ma nel giro di una notte, invece, al suo posto va Totò Cuffaro.
Fonte Antonella Rampino, La Stampa 7/5/200
In casa Forza Italia, invece, Maurizio Lupi è legatissimo a Paolo Bonaiuti, Sandro Bondi e Angelino Alfano.
(Elisabetta Soglio, ”Corriere della Sera” 22/4/2008)
Giuseppe Arnone è stato un po’ trasversale in tempi recenti. Entrando più in sintonia con Angelino Alfano, il giovane coordinatore di Forza Italia nell’isola, che non con il segretario regionale dei Ds Angelino Capodicasa.
(Felice Cavallaro, ”Corriere della Sera” 7/3/2006)
Ed è anche vero che Cammarata – sostenuto, per la verità senza riserve, da Totò Cuffaro, da Gianfranco Miccichè e da tutto lo stato maggiore di Forza Italia, da Angelino Alfano a Dore Misuraca – guida una coalizione che dovrebbe superare a prima botta il 58 per cento, mentre quella del centrosinistra toccherebbe a stento il 40.
(Il Foglio 11/05/2007, pag.I Giuseppe Sottile)
Guido Crosetto, Angelino Alfano e Maria Teresa Armosino – vicini di banco in commissione Bilancio – escono spesso nella zona di Piazza Navona.
(Lorenzo Salvia, Corriere della Sera 31/7/2007)
Eletto alla Camera, nella circoscrizione Sicilia 1, alle politiche 2008.
(La Stampa 16/4/2008)
Di Luerti hanno colpito lo spirito ”dialogante” con il quale ha accolto il nuovo ministro Angelino Alfano e un suo collegamento ideale con il sottosegretario alla Giustizia, Giacomo Caliendo, il consigliere di Cassazione che oltre ad aver lavorato a Milano è stato un leader di Unicost e consigliere togato del Csm.
(Francesco Grignetti, ”La Stampa” 15/5/2008)
E in quanto a novità Scotti è uno degli ultimi acquisti, anche se è entrato alla Camera nell’anno 1968, quando il neoministro Angelino Alfano non era ancora nato e Lombardo era ancora minorenne.
(Giovanni Cerruti, La Stampa 13/5/2008)
E in quanto a novità Scotti è uno degli ultimi acquisti, anche se è entrato alla Camera nell’anno 1968, quando il neoministro Angelino Alfano non era ancora nato e Lombardo era ancora minorenne. Per i politici siciliani, vedi le disavventure di Totò Cuffaro, vedi le polemiche di queste ore su Renato Schifani, vedi Angelino Alfano che baciò un boss senza sapere che fosse un boss, un ritaglio di giornale, un vecchio verbale, una foto o un’intercettazione sono sempre in agguato.
(La Stampa 13 maggio 2008, Giovanni Cerruti)
Ieri, sia pure con toni più cauti, è stato lo stesso ministro della giustizia, Angelino Alfano, a confermare la predisposizione di un disegno di legge da portare in consiglio dei ministri venerdì. Secondo Alfano, tutti o quasi gli italiani oggi verrebbero intercettati.
(taliaOggi 10 giugno 2008, Franco Bechis)
Secondo Antonio Di Pietro, e non solo secondo il leader dell’Idv, è [Ghedini] il vero ministro della Giustizia. Mica il giovane Angelino Alfano, anche grazie a lui seduto sulla poltrona destinata a Marcello Pera, uomo ben più ingombrante per Ghedini.
(Denise Pardo, L’Espresso 18/7/2008)
Il ministro Angelino Alfano sceglie il convegno dell’Unione delle camere penali a Roma per ribadire il cambio di marcia del governo sulla Giustizia. E incassa il plauso dei penalisti presieduti dal professor Oreste Dominioni, lasciando isolati i magistrati dell’Anm.
(Amedeo La Mattina, La Stampa 16/7/2008)
La storia dell’aeroporto Agrigento-Valle dei Templi, di cui, per adesso, esiste soltanto il nome. Lo ha sempre voluto fortissimamente Totò Cuffaro, l’ex governatore siciliano che proprio di Agrigento è originario. E il suo disegno è stato appoggiato anche dall’attuale ministro della Giustizia, Angelino Alfano (agrigentino pure lui).
(Ferruccio Sansa, La Stampa 17/8/2008)
Viviana Buscaglia, cugina del ministro di Grazia e Giustizia Angelino Alfano. La signora, un´"esterna", è nello staff dell´assessore all´Agricoltura Giovanni La Via.
(Attilio Bolzoni, la Repubblica 24/9/2008, pagina 13)
[Nelle carceri] le fredde cifre totali non spiegano bene la drammaticità della situazione, almeno così come l’ha illustrata il Guardasigilli Angelino Alfano alla festa della Polizia penitenziaria lo scorso 15 ottobre: «Si assiste a un effetto "portagirevole" che genera ingressi conseguenti ad arresti che, subito dopo la convalida del giudice, si risolvono con "forme premiali"». [...] Alfano è arrivato a chiedere che gli imputati nei processi per direttissima rimangano nelle camere di sicurezza delle questure e delle stazioni dei carabinieri senza transitare per il carcere suscitando grandi perplessità tra gli avvocati. [...] Ha spiegato Alfano, «più che costruire nuove carceri bisogna ristrutturare e ampliare quelle esistenti».
(Dino Martirano, Corriere della Sera 23/10/2008)
Il 14 ottobre scorso, durante la presentazione di un libro, lo stesso ministro Angelino Alfano aveva posto la questione [dei tornelli per controllare quanto lavorano i giudici]: «Ritengo che i magistrati - disse - debbano darsi dei canoni non solo di sostanza, ma anche estetici: perché debbono portarsi i fascicoli a casa anziché studiarli presso il proprio ufficio?». Ma poi aveva aggiunto: «Questo non significa che sono a favore dei tornelli nei palazzi di giustizia».
(Raffaello Masci, La Stampa 27/10/2008)
Pure chi si è macchiato di un reato come lo stalking (insistite e ansiogene pressioni verso un partner o un coniuge che ha troncato la relazione), che il Parlamento deve ancora approvare, potrà evitare la reclusione, se dovesse passare il disegno di legge del ministro di Giustizia, Angelino Alfano. Se un imputato incensurato, infatti, chiede (e gli viene concessa) la «messa alla prova», un lavoro socialmente utile, prima che inizi il dibattimento, per evitare una condanna che non superi i quattro anni di reclusione - è questo il tetto fissato da Alfano - il carcere diventa un pericolo scampato, il reato viene estinto.
(Guido Ruotolo, La Stampa 19/11/2008)
Il Guardasigilli Angelino Alfano è sicuro che «al Consiglio dei ministri di venerdì prossimo il governo arriverà compatto a una soluzione» sul ddl che introduce la messa in prova per gli imputati di reati con pene fino a 4 anni.
(Dino Martirano, Corriere della Sera 21/11/2008)
E anche il ministro della Giustizia Angelino Alfano, responsabile dell’organizzazione del concorso [in cui, a Milano, gli aspiranti magistrati hanno copiato] ma non della commissione nominata dal Csm, non è rimasto in un angolo: «Quanto si è verificato a Milano è gravissimo, inaccettabile, non si dovrà ripetere più. Per questo proporrò una legge secondo la quale il candidato trovato a tentare di imbrogliare al concorso per magistrato non solo sarà espulso ma non potrà mai più partecipare al concorso per magistrato». Alfano, poi, immagina anche «il licenziamento dei commissari d’esame che dovessero risultare compiacenti o collusi truccando il concorso».
(Dino Martirano, Corriere della Sera 28/11/2008)
L’intenzione più volte espressa dal guardasigilli, Angelino Alfano, di costituire il fondo unico della giustizia, da 1 miliardo di euro, con i depositi dei conti correnti aperti nelle banche e da tempo dormienti.
(Gianluigi Nuzzi, Panorama, 11 dicembre 2008)
[Marco Minniti] Nelle sedute salernitane ha più volte citato l’attuale guardasigilli Angelino Alfano, segnalato per la vicinanza alla Compagnia delle opere (per De Magistris un’associazione da tenere sotto controllo).
(Giacomo Amadori, Panorama, 18 dicembre 2008)
Se la riforma può attendere, la giustizia va avanti. E mentre il palazzo sta per prendersi le sue vacanze rimettendo nel cassetto la bozza da mesi preparata dal giovane ministro della giustizia, Angelino Alfano, il Csm nella prima riunione utile ratificherà una girandola di poltrone già decisa all’unanimità nella commissione di merito che è destinata a fare tremare la capitale.
(Franco Bechis, Italia Oggi 17/12/2008)
[Renzo Lusetti] Eletto nel 1987 a capo dei Giovani dc in un congresso - sarà un segno premonitore? - nel quale irruppero i carabinieri per venire a capo di una «partita» di deleghe sospette. Gran fucina il Giovanile di Lusetti: ci sono Dario Franceschini, Enrico Letta, Angelino Alfano.
(I figliocci di Fabio Martini, La Stampa, 18/12/2008)
Una volta tornato al governo, Berlusconi ha insistito con Angelino Alfano per persuaderlo ad accettare il ministero della Giustizia. Alfano non voleva, ma il Cavaliere lo considerava sufficientemente duttile per varare le leggi che aveva in mente.
(Annuario Panorama 2008)
Dopo un iter parlamentare della massima velocità (un paio di settimane tra commissioni e aula), il 22 luglio il Senato dà il via libera definitivo al cosiddetto lodo Alfano, dal nome del ministro della Giustizia Angelino Alfano. � la legge che impedisce alla magistratura di procedere - a qualunque titolo - contro le prime quattro cariche dello Stato: presidente della Repubblica (Napolitano), presidenti di Senato e Camera (Schifani e Fini), capo del governo (Berlusconi). Vale per tutta la durata del mandato e per una sola legislatura (non è cioè ripetibile), anche per fatti antecedenti l’assunzione della carica.
(Annuario Panorama 2008)
Un´intervista di Nicola Mancino al Corriere in cui il vice presidente del Csm apre le porte alla riforma del Consiglio e alla fine dell´obbligatorietà dell´azione penale con l´aggiunta di espresse critiche agli arresti di Pescara e Potenza. L´Anm è «stupefatta e amareggiata», i togati di palazzo dei Marescialli (Magistratura indipendente esclusa) sono «amareggiati e sconcertati», ma per le parole di Mancino è entusiasta il Guardasigilli Angelino Alfano: «Ho letto e valutato molto positivamente l´intervista e anche l´Anm dovrebbe esprimere una valutazione complessiva dello stesso tenore. Non possono sempre gridare alla delegittimazione quando qualcuno esprime un´opinione dissenziente rispetto alla loro. Mancino ha detto delle cose sacrosante, ma anche altre che non condivido perché si discostano di molto dalle nostre proposte».
(Alfano: Sul Csm ha ragione Mancino di Liana Milella, la Repubblica, 8/1/2009)
[Al concerto di Allevi in Senato] in Aula erano presenti, fra i ministri, Angelino Alfano [...].
(Sandra Cesarale, Corriere della Sera, 22/12/08)
Con Berlusconi, Fiorello [convocato a Palazzo Grazioli] ha trovato il ministro della Giustizia Angelino Alfano e il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Gianni Letta.
(Paolo Conti, Corriere della Sera, 23/1/2009)
Il ministro della Giustizia Angelino Alfano quando, recentemente, ha promesso: «Un bambino non può stare in cella. Approveremo una riforma dell’ordinamento carcerario che consenta di far scontare la pena alle mamme in strutture dalle quali non possano scappare ma che non facciano stare in carcere il bambino».
(Roberto Pizzo, Corriere della sera 1/2/2009)
Con la nomina di Franco Ionta, capo del Dap, a commissario straordinario all’edilizia penitenziaria con poteri speciali, il guardasigilli Angelino Alfano è tornato alla carica. L’obiettivo ora sarebbe quello di costruire carceri di nuova generazione a impianto radiale, edifici concepiti per essere ampliati successivamente.
(Paolo Persichetti, Liberazione 14/3/2009)
[Alla candidatura alle regionali] ci stanno pensando anche i due ministri prediletti dal Cavaliere: Mara Carfagna in Campania e Angelino Alfano in Sicilia.
(Marco Damilano, L’Espresso, 26 marzo 2009)
Il pacchetto (nuovo 41 bis, denuncia obbligatoria del racket, sequestri più facili) che il Guardasigilli Angelino Alfano definisce «il più serio dopo quello per le stragi Falcone e Borsellino».
(Liana Milella, la Repubblica 15/05/2009)
Il ministro Angelino Alfano aveva optato per una presenza istituzionale alla commemorazione di Falcone, il 23 maggio, evitando ogni incontro conviviale. [...] Finchè Lombardo, considerando tutto ciò un oltraggio alla sua persona, aveva deciso per la crisi e la rapida ricostituzione di un governo con fuori l’Udc e gli assessori ribelli vicini al coordinatore Castiglione e ai seguaci di Schifani e di Alfano. [...] Che lo scontro tra Schifani, Alfano e Castiglione, da una parte, e Miccichè e Lombardo dall’altra, non abbia portato voti è singolare.
(Marcello Sorgi, La stampa 9/6/2009)
Con 325 si’, 246 no e due astensioni, il governo ha ottenuto la fiducia sul maxiemendamento al ddl sulle intercettazioni. Il via libera definitivo al provvedimento, che poi passera’ al Senato, e’ atteso per domani. Il maxiemendamento riprende interamente il testo del ddl uscito dalla commissione Giustizia della Camera - frutto di un lungo lavoro emendativo rispetto al ddl originario del ministro della Giustizia Angelino Alfano - tranne che per una modifica "tecnica" che consiste nell’aver reso esplicita la possibilita’ per il pm, in caso di urgenza, di acquisire i tabulati telefonici.
(Rainews24 online, 10/6/2009)
La giustizia muore a Bari come a Milano dove questa settimana è intervenuto di forza il ministro Angelino Alfano per porre fine a uno sconcio che durava da troppi anni. Il giudice G.M.B, dal 25 marzo 2003 al 16 settembre 2008 ha depositato in ritardo la bellezza di 365 sentenze. Come dire la goccia quotidiana della sciatteria per un anno intero. Attenzione: quando si parla di ritardi si giunge anche ai 5 anni, detto in altro modo quando sono arrivati gli ispettori del Guardasigilli mancavano all’appello ancora 234 verdetti. Missing. Il presidente della sesta sezione civile Alda Vanoni definiva in una relazione «indegna la situazione cui, in ogni modo, l’organo disciplinare non ha saputo porre alcun rimedio sanzionatorio». Risultato: il Csm ha fissato con calma il suo bravo processo per il 16 ottobre, ma il ministro Alfano si è stufato di questa vergogna, ha strattonato la Sezione disciplinare del Csm e la Disciplinare ha sospeso, come si dice in questi casi, dalle funzioni e dallo stipendio G.M.B.
(Stefano Zurlo, il Giornale, 12/6/09)
C’è il rischio che neppure l’ultima legge bavaglio sfornata dal guardasigilli Angelino Jolie Alfano possa bastare a salvare il Cavaliere dal Cime di Rapa Gate che sta esplodendo.
(Massimo Riserbo, dagospia)
Mobilitazione dei senatori del Pdl per l’ultimo mi glio del ddl Alfano che limita i poteri della magistratura in ma teria di intercettazioni e inaspri sce le pene (compreso il carcere per i cronisti e multe salatissi me per gli editori) per gli orga ni di informazione che violano il segreto d’indagine.
(Dino Martirano per "Il Corriere della Sera" rilanciato da dagospia 23 giugno 2009 )
Il 4 luglio è infatti la data spartiacque per il processo civile: da allora inizierà a fare sentire i primi effetti la riforma del Codice di procedura. E tra gli effetti c’è anche l’innalzamento delle competenze dei giudici di pace (2.864 in tutto, sempre in attesa di una stabilizzazione). Una manovra su cui molto ha scommesso il ministro della Giustizia, Angelino Alfano, per sgravare i tribunali da carichi di lavoro ormai ampiamente oltre i livelli di guardia.
(Giovanni Negri, ཿIl Sole-24 Ore 24/6/2009;)
Ma nelle stesse settimane il galateo istituzionale aveva già subito un altro pesante strappo, la cena rivelata da "L’espresso" in cui altri due giudici costituzionali, Luigi Mazzella e Paolo Maria Napolitano, si sono accomodati con Berlusconi, ufficialmente per discutere di riforma della giustizia. Con all’ordine del giorno l’abolizione dei pubblici ministeri e la nascita di un nuovo Consiglio superiore della magistratura. Presente anche il ministro Angelino Alfano, l’autore del lodo che protegge il premier dai processi.
(Marco Damilano, L’Espresso, 23 luglio 2009)
Il Cavaliere intende lanciare alcune idee (o dal summit di Coppito o con una conferenza stampa) che ha cominciato a discutere ieri a Palazzo Grazioli con i coordinatori Pdl Ignazio La Russa e Denis Verdini, il ministro Angelino Alfano e i capigruppo Cicchitto, Gasparri, Quagliariello e Bocchino.
(Amedeo La Mattina, La stampa 24/7/2009)
[Nella sera della spaccatura del Pdl siciliano] O Angelino Alfano, lui pure quel la sera «dimenticato» (insieme al sindaco Diego Cammarata e al presi dente dell’Ars Francesco Cascio) ma soprattutto imputato dai ribelli di essere «più vicino ad Arcore che ad Agrigento» fin da quando lasciò trapelare una confidenza che oggi gli viene rinfacciata sulla sera in cui aveva conosciuto il Cavaliere. Il qua le, per fargli un complimento, gli avrebbe detto: «Ma davvero lei è siciliano? La sento parlare in italia no... ». O ancora il coordinatore del Pdl isolano Giuseppe Castiglione, presidente della Provincia di Cata nia, che aveva stretto con Schifani e Alfano (’Renatino e Angelino’, li chiamano i nemici) il ’patto del pi stacchio’ e non aveva fatto mistero di puntare alle europee alla mitica soglia (poi clamorosamente fallita) del 51%, che avrebbe consentito al partito di mettere in riga Lombardo e perciò bollato da Gianfranco Micciché come «un farabutto che rac conta minchiate a Berlusconi».
(Gian Antonio Stella, Corriere della sera 28/7/2009)
Secondo quanto risulta al Fatto Quotidiano, tra gli avvisi di garanzia notificati la scorsa settimana dalla Procura di Milano (pm Alfredo Robledo), ve ne sarebbero almeno un paio che fanno tremare la Palermo che conta: sono quelli spediti ai consulenti Marcello Massinelli e Calogero "Fulvio" Reina.
Due professionisti riservati, molto ben introdotti nella Milano degli affari, ma tuttora al centro del sistema di potere siciliano che ha ruotato per anni intorno a "Totò vasa vasa" e che, oggi, tenta di ricostituirsi intorno ad Angelino Alfano.
(francesco bonazzi dagospia 5/8/2209)
Ci sono i rampolli di politici democristiani come Angelino Alfano, futuro ministro di Giustizia, discendenti di professionisti palermitani e figli di nessuno come Marcello Massinelli, che si mantiene in Bocconi quasi da solo e al quale gli amici offrono volentieri la pizza.
(francesco bonazzi dagospia 5/8/2209)
Rita Bernardini, deputata radicale del Pd, chiede al ministro di giustizia Angelino Alfano di avviare un´indagine sulle morti nelle carceri italiane.
(Davide Carlucci, la Repubblica 9/9/2009)
Al Meeting di Rimini, il governatore della Lombardia Roberto Formigoni, Maurizio Lupi (vicepresidente della Camera) e Mario Mauro (europarlamentare del Pdl) e il gotha del movimento cattolico hanno invitato a cena fuori un paio di ministri, per la precisione, quello alla Giustizia, Angelino Alfano e quello al Welfare, Maurizio Sacconi. Tutti insieme all’Osteria degli Artisti, ristorante di fama alla Marina di Rimini. Leader ciellini e ministri sono stati allietati, per tutta la durata della cena, dalla presenza di moltissime belle ragazze. Tra le altre, una ricordava, vista da vicino, la giovane spagnola Alicia che ballava a ritmi sfrenati con Formigoni su uno yacht, a fine luglio.
(E. Costanti, Novella 2000, n. 37, 10/09/2009, p. 19)
l tappeto dopo il micidiale knock out della Consulta sul lodo Alfano il team giuridico del Cavaliere sbanda, si divide, ma già è al lavoro su nuove sorprese ad personam. Una su tutte: intervenire di nuovo sui tempi di prescrizione, dopo il pesante intervento della Cirielli, nel disperato tentativo di far "morire" subito il processo Mills. Niccolò Ghedini e Angelino Alfano escono azzoppati dalla partita sullo scudo congela-processi, ma ancora a loro due si è rivolto il Cavaliere per esigere, in tempi brevi, una legge che spunti le armi dei magistrati milanesi.
[Liana Milella, la Repubblica 9/10/2009]
Mancano pochi giorni alla convoca zione della Corte costituzionale sul lo do «immunitario» (come l’hanno battezzato gli inglesi, prescindendo dal no me del proponente), quando Angelino Alfano chiede udienza al Quirinale. Il ministro della Giustizia si fa portavoce di un messaggio delicatissimo, che sta molto a cuore a Silvio Berlusconi. Chie de, in sostanza, un intervento del presi dente della Repubblica sui giudici della Consulta.
(Mario Breda, Corriere della sera 9/10/2009)
Una sorta di indulto mascherato il Piano per l´emergenza carceri che, su proposta del guardasigilli Angelino Alfano, verrà approvato oggi in consiglio dei ministri. Oltre alla costruzione di 24 case circondariali tra nuovi edifici e ampliamenti di quelli già esistenti, per la cifra monstre di 1,3 miliardi in tre anni (tutti peraltro ancora da individuare), il programma per decongestionare i penitenziari italiani messo a punto dal capo del Dap Franco Ionta prevede infatti la modifica dell´articolo 385 del codice penale. Un ritocco che consentirà a tutti i condannati a pene fino a 12 mesi di uscire di prigione e di scontarle «nella propria abitazione o in altro luogo pubblico o privato di cura, assistenza, e accoglienza».
(Giovanna Vitale, la Repubblica 15/10/09)
Talmente leggere da galleggiare. Le nuove "carceri leggere" voluto dal ministro della Giustizia Angelino Alfano potranno anche galleggiare. Nelle città sedi di grandi porti, come Genova e Savona, sarà una maxi-chiatta a più livelli in grado di ospitare fino a quattrocento reclusi.
(Dinatella Alfonso-Massimo Minella, la Repubblica 18/10/2009)
Alfano apre ora un nuovo fronte, quello denunciato dal Giornale relativo al gruppo "Uccidete Berlusconi". «Sono profondamente turbato dal fatto che esistano parecchi forum su Facebook, quindi su Internet, che inneggiano all´odio nei confronti di Silvio Berlusconi, inneggiano all´omicidio nei confronti del presidente del Consiglio. Poiché nel nostro Paese esiste l´obbligatorietà dell´azione penale, io mi attendo che la magistratura faccia il proprio dovere, trovando coloro commettono un reato penale». Per Alfano, «è un tema grande di sicurezza che riguarda il premier», che torna d´attualità dopo il volantino di minacce (giudicate non attendibili dall´Antiterrorismo), indirizzate a Berlusconi, Fini e Bossi.
(Elsa Vinci e Alberto Custodero, la Repubblica 22/10/2009)
[Dopo il caso Cucchi] in Procura sono stati sentiti alcuni carabi nieri, mentre il Guardasigilli Alfano ha già avviato un’inda gine per un «approfondimen to immediato».
(Laura Martellini, Corriere della Sera, 30.10.2009)
Intanto il ministro della Giustizia, Angelino Alfano, ha prima riferito di una ”caduta accidentale”, poi assicurato l’avvio di accertamenti. Spiegazioni e assunzioni di responsabilità da parte delle istituzioni, appunto.
(Cinzia Gubbini, il manifesto, 30.10.2009)
Su Cucchi il ministro della Giustizia Angelino Alfano ha risposto con immediatezza all’interrogazione parlamentare, garantendo un’indagine accurata e penetrante.
(Renato Farina, il Giornale, 30/10/2009)
Il ministro della Giustizia Angelino Alfano ha chiarito che Diana Blefari [che si è uccisa] era «in una situazione carceraria compatibile con le sue condizioni psicofisiche, così come stabilito dall’autorità giudiziaria. E comunque - ha aggiunto - abbiamo già avviato una puntuale e attenta inchiesta amministrativa allo scopo di fare immediatamente luce sull’accaduto».
(Raffaello Masci, La stampa 2/11/2009 Gigi Marcucci, L’Unità 2/11/2009)
Il sogno inconfessabile [del premier] resta l´immunità totale che l´attuale presidente del Senato trasformò invano in legge come nel 2008 l´altro fedelissimo siciliano Angelino Alfano. Su entrambi, il timbro della sconfitta: l´incostituzionalità.
(Carmelo Lopapa, la Repubblica, 12/11/2009)
«Noi faremo ciò che riteniamo giusto fare per il bene degli italiani. Se ne avrà un impatto anche il presidente Berlusconi, non sarà questo il motivo per fermarci e non fare quello che riteniamo giusto», ha detto il ministro della Giustizia Angelino Alfano.
(Gianluca Luzi, la Repubblica 14/11/2009)
Arrivare all’approvazione definitiva del ddl non sarà facile. Una parte del PdL (in testa i finiani) alla fine potrebbe votare contro. Per questo Alfano sta studiando degli aggiustamenti.
(Fiorenza Sarzanini, Corriere della Sera 14/11/2009)
[Dai commercialisti] Il ministro della Giustizia Angelino Alfano li rin grazia perché «è merito del vo stro sistema dei controlli se la crisi in Italia è stata meno trau matica ».
(Roberto Bagnoli, Corriere della Sera 20/11/2009)
Luigi Guatri, professore eme rito e vicepresidente dell’Universi tà Bocconi, ha curato con Victor Uckmar, superesperto di diritto tri butario, il libro «Linee guida per le valutazioni economiche» (Egea), che sarà presentato lunedì in ate neo in un convegno con il ministro della Giustizia Angelino Alfano.
(Sergio Bocconi, Corriere della Sera 21/11/2009)
La lista della spesa che gli altri ministri stanno per sottoporre a Giulio Tremonti si arricchisce di una voce in più: le «risorse per la giustizia» invocate ieri dal guardasigilli Angelino Alfano per «renderei tempi del procedimento penale compatibili con le esigenze dei cittadini» e introdurre «regole di efficienza, anche aziendale, che siano supportate economicamente».
(Eugenio Bruno, Davide Colombo, Il Sole-24 Ore 24/11/2009;)
Il primo governo del nuovo governatore [Lombardo ...] le fibrillazioni si sono sentite quasi subito, quando Lombardo ha deciso di mettere mano al comparto della Sanità, da sempre feudo del suo predecessore. Alla resa dei conti, Miccichè e Lombardo sfidano il Pdl e formano un governo senza l’Udc (stretto alleato di Alfano e Schifani), con il via libera, non si sa come, di Berlusconi. Siamo al classico caso del «governo amico», come succedeva, ai tempi della Prima Repubblica, tra la Dc e gli esecutivi che nascevano a dispetto dei capicorrente di Piazza del Gesù. Formalmente, il Lombardo-bis ha l’appoggio del Pdl (che in realtà, con Alfano e Schifani, per metà sta all’opposizione). Il nuovo coordinatore siciliano del partito, Castiglione, sta con Alfano e Schifani, dichiara di non riconoscersi nella nuova formula, e invoca il ritorno all’alleanza con Cuffaro.
(Marcello Sorgi, La Stampa 4/12/2009)
Il ministro della Giustizia, Angelino Alfano, incalzato dal commissario straordinario per l’edilizia carceraria, Franco Ionta, ha chiesto la corsia preferenziale e ha buone chance di ottenerla sull’onda dell’emergenza e dell’allarme lanciato dall’Istat, che conferma quanto le cronache raccontano con cadenza quasi quotidiana: le carceri italiane stanno scoppiando e il numero di suicidi sta esplodendo. [...] Stando almeno all’unico progetto presentato finora al governo, firmato Fincantieri, le prigioni galleggianti ricorderanno semmai le placide chiatte ancorate nei canali di Amsterdam. Il dossier che il gruppo cantieristico guidato da Giuseppe Bono ha approntato in tempo record è tuttora l’unico in mano al guardasigilli Alfano e a Ionta.
(Angela Zoppo, Milano Finanza 09/12/2009)
[Cattura di Nicchi e Fidanzati] Per il ministro della Giustizia Angelino Alfano «è l’ennesimo risultato dello Stato in questa stagione indimenticabile di lotta serrata alla criminalità organizzata».
(Roberta Catania, Libero 6/12/2009)
[In Sicilia] Da una parte Gianfranco Micciché, forzista della prima ora, e il suo gruppo di palermitani, dall’altra i ”catane - si” del potentissimo senatore Giuseppe Firrarello e gli agrigentini dell’astro nascente, il ministro della Giustizia Angelino Alfano, alleati con l’Udc di Totò-vasa vasa-Cuffaro.
(Enrico Fierro, il Fatto Quotidiano 9/12/2008)
Il ministro Alfano ha accusato il sindacato dei magistrati d’essere causa delle gravi disfunzioni della giustizia. «Colpa sua se le procure sono vuote», ha detto il giovane responsabile del dicastero di via Arenula. Ovviamente le parole sono bastate per riattizzare lo scontro tra governo e giudici, tra l’altro richiamati a frequentare più le aule di tribunale e meno gli studi televisivi.
(Maurizio Belpietro, Libero 10/12/2009)
"Acqua di sale", il profumo del rimorchio, contiene essenze di mirto, corbezzolo, legno di cedro e alghe marine. Dapprima l’odore è quasi sgradevole, ma dopo qualche minuto si libera dalla pella la frescura di una giornata al mare. Tra i suoi fan, politici (lo usa il ministro Angelino Alfano) e personaggi del mondo dello spettacolo. Costo: 135 euro circa.
(Elena Gaiardoni, Il Giornale 14/12/2009)
il Procuratore di Enna, Calogero Ferrotti, 66 anni, ha messo da parte l’orgoglio e ha ritirato le dimissioni rassegnate d’impulso dopo un commento caustico del ministro Angelino Alfano («Se non se la sente, vada in pensione».
(Lionello Mancini, Il Sole-24 Ore 14/12/2009)
Ieri ItaliaOggi è uscita con uno scoop politico clamoroso che, non a caso, ha fatto il giro del mondo. Il titolo di apertura della prima pagina del giornale diceva inequivocabilmente: «Alfano succederà al Cavaliere» E il sommario precisava: «Al vertice di Arcore, dopo l’attentato, Berlusconi ha confidato ai suoi fedelissimi che vuol lasciare Palazzo Chigi. Gli succederà Alfano». [...] Da tutta la vicenda salta poi fuori la crescita della statura politica, oltre che ministeriale di Angelino Alfano, un giovane politico che ha bruciato velocemente le tappe in un percorso senza penalità e che è sempre più stimato, anche per la sua assoluta lealtà, da Silvio Berlusconi.
(Mauro Romano, ItaliaOggi 23/12/2009)
Angelino Alfano, firmando l’ultimo «carcere duro» per Gianni Nicchi subito dopo l’arresto del più giovane capomafia di Cosa Nostra, ha fatto notare il suo record: «Ho disposto 168 provvedimenti in 580 giorni di governo».
(Felice Cavallaro, Corriere della Sera 2/1/2010)
Non fotografate il Ministro Angelino "Jolie" Alfano nei momenti di svago e di relax, please! La privacy in vacanza è sacrosanta! Alfano ha passato il Natale e il Capodanno alle Maldive con la famiglia, nel villaggio Valtur di Kihad. Peccato che alle Maldive fossero sbarcati due dei paparazzi romani più temibili, Max Scarfone e Maurizio Sorge. I due erano sulle tracce di Eros Ramazzotti, a mollo in un altro atollo, nonostante gli acquazzoni quasi perenni, con la fidanzata Marika Pellegrinelli e la figlia Aurora con amichetta al seguito. Avvisati dal loro "gancio" locale della presenza del Ministro Alfano, i click si sono appostati in mezzo al mare per paparazzarlo sulla battigia. Ma la scorta di Angelino accortasi dei teleobiettivi che sbucavano dalle acque, come nel film di Vanzina "Paparazzi", ha allertato la polizia maldiviana. "Siamo stati identificati grazie a un altro fotografo italiano che ha dato le nostre generalità alla polizia per compiacenza.Il nostro gancio-collaboratore maldiviano ci ha subito telefonato per dirci di tornarcene in Italia. La polizia aveva contattato lui per farci sapere che la prossima volta che torniamo alle Maldive a fare foto finiamo direttamente in galera", spiega Sorge, appena rientrato a Roma. "Ma che abbiamo fatto di male? Quale reato abbiamo commesso? Abbiamo bisogno pure noi di un Lodo? Mi pare incredibile che i politici italiani comandino anche all’estero!", aggiunge. Per la cronaca, alle Maldive c’erano anche Ignazio La Russa, Renato Schifani, Carmen Consoli con la madre e Ronaldinho.
(Dagospia 5/1/2009)
«La maggior parte delle carceri è stata costruita in secoli lontani e talvolta siamo fuori dal principio costituzionale dell´umanità». Parola del Guardasigilli, Angelino Alfano.
(Vladimiro Polchi, La Repubblica 13/1/2010)
Non c’è da scandalizzarsi se, come ha raccontato Lirio Abbate, è stato proprio il figlio di don Vito a consigliare ad Angelino Alfano quando non era ancora ministro ed era ancora calvo, un professore in grado di restituirgli la chioma con un trapianto.
(Marco Lillo, Il Fatto Quotidiano del 13 gennaio 2009 )
Di Maio [il pubblico ministero della 2° vallettopoli] sta acquisendo informazioni su un altro possibile tentativo di estorsione: quello che riguarda il ministro della Giustizia Angelino Alfano, ritratto alle Maldive durante le ultime feste natalizie mentre prende il sole con i familiari. A tentare il colpaccio sono stati Max Scarfone e Maurizio Sorge, due dei paparazzi indagati a Milano. Il servizio è stato pubblicato senza foto da Oggi, che racconta anche di come i due fotografi abbiano tentato di eludere il servizio d´ordine ma siano stati respinti. Qualche scatto, però, sarebbe stato rubato comunque e sarebbe stato proposto a "Chi", che però non l´avrebbe pubblicato. Alle Maldive in quei giorni c´era anche il ministro Ignazio La Russa, che però smentisce di essere stato paparazzo e tanto meno di aver ricevuto richieste in denaro. Stessa precisazione arriva anche da fonti vicine al ministro Alfano: «Non ci risulta che siano in circolazione foto che ritraggono il guardasigilli in costume da bagno e non c´è stato alcun contatto con fotografi intenzionati a pubblicarle».
(DAVIDE CARLUCCI, Repubblica 23/1/2010)
Nel fascicolo di Di Maio compare anche la vicenda legata a una foto del ministro della giustizia Angelino Alfano che, in accappatoio, è all’inizio dell’anno in una spiaggia delle Maldive mentre una donna gli fa la manicure. L’immagine non avrebbe nulla di pruriginoso né di compromettente, ma forse poteva essere spiacevole per Alfano, che il 3 gennaio lasciò le Maldive per rientrare in Italia dopo l’ attentato al palazzo di giustizia di Reggio Calabria.
(Giuseppe Guastella, Corriere della Sera 23/01/2010)
Il ministro della Giustizia, Angelino Alfano, che ieri ha polemizzato sia con l’Associazione nazionale magistrati («Trattasi di uno slogan in vista della prossima campagna elettorale per il Csm») sia con il Consiglio superiore della magistratura («Ho chiesto al Csm il parere sui sei nuovi magistrati che dovranno rafforzare l’organico della magistratura a Reggio Calabria, ma finora nessuna risposta mi è pervenuta. Mi rendo conto che il Csm è troppo impegnato a dare pareri sulle leggi del governo»). E a proposito di pareri, ieri il Csm ha licenziato l’ennesima critica a una legge proposta da Alfano. Il Consiglio, esaminando il decreto sulle sedi disagiate, ritiene che si possano «pregiudicare le competenze che l’articolo 105 della Costituzione assegna al Csm». La sintesi la fornisce Nicola Mancino, il vicepresidente: «Al Csm resti la competenza esclusiva sulle promozioni dei giudici».
(Francesco Grignetti, La Stampa 29/1/2010, pagina 15)
«Non conosco gli atti del processo ma conosco Berlusconi e da anni non si occupa delle proprie aziende, ma solo del bene del paese» (Angelino Alfano sull’inchiesta Mediatrade)
(Il Foglio dei Fogli 01/02/2010)
I «giudici ragazzini» torneranno nelle procure di frontiera, sia pure in via eccezionale. Il Csm ha già calcolato che saranno circa un centinaio, pescati dai 300 vincitori del concorso in magistratura del 2009, considerati tutti idonei ad assumere le funzioni di pm come primo incarico. Una deroga rispetto al divieto stabilito nel 2006 dalla riforma Mastella dell’ordinamento giudiziario, che aveva provocato la desertificazione delle procure – soprattutto in Calabria, Sicilia e Sardegna ”rimaste vuote nonostante gli incentivi economici e di carriera proposti agli aspiranti. La deroga ha messo d’accordo maggioranza e opposizione, consentendo al decreto legge varato dal governo - che inizialmente prevedeva, come unica cura, il ricorso a trasferimenti d’ufficio - di essere approvato all’unanimità alla Camera e di schizzare al Senato verso un via libera altrettanto unanime, previsto al massimo per domani. Il primo risultato unanime che incassa il ministro della Giustizia, Angelino Alfano, riuscito in questo modo anche a far rientrare lo sciopero minacciato dall’Anm per le 275 scoperture delle procure esistenti alla fine del 2009.
(D. St., Il Sole-24 Ore 16/2/2010)
Il piano per far fronte all’emergenza carceraria, annunciato nel dicembre scorso dal ministro Angelino Alfano, ha trovato subitanea accoglienza nell’articolo 17 ter del decreto sulla Protezione Civile Spa, pur modificato dopo l’esplosione dello scandalo.
(ALBERTO STATERA, la Repubblica Affari&Finanza 1/3/2010)
"Giustizia, il premier convoca Previti e Alfano. Allo studio il ricorso alla Consulta per Mediaset" (Repubblica, p.4). Angelino Jolie, del resto, con quella faccia da bravo ragazzo non s’imbarazza più di nulla. In fondo, a suo modo, anche Previti è un "tecnico" della giustizia.
(Dagospia, Rassegna stampa 3/3/2010)
Il ministro della Giustizia Angelino Alfano ha sostenuto che in Italia si fanno tre milioni d’intercettazioni, con un costo totale di un miliardo di euro l’anno. «Secondo un mio calcolo empirico e non scientifico» ha dichiarato in Parlamento, «è probabilmente intercettata una grandissima parte del nostro Paese... Le persone intercettate in Italia nel 2007 sono state 124.845. Ma poi ciascuna fa o riceve mediamente trenta telefonate al giorno. Così si arriva a tre
milioni di intercettazioni».
(Gianni Barbacetto, Il Venerdì di Repubblica 5/3/2010)
Da donna Maria [Angiolillo], Claudio Scajola, Angelino Alfano, Bruno Vespa.
(Denise Pardo, L’espresso 18/3/2010)
[Operazione Golem 2] Per il ministro della Giustizia, Angelino Alfano «quello inferto oggi (ieri, ndr) alla mafia siciliana è un colpo durissimo».
(Serena Uccello, Il Sole-24 Ore 16/3/2010)
Angelino Alfano che guadagna circa 149mila euro nel 2009.
(Maddalena Camera, il Giornale 16/3/2010, pagina 11)
[GabriellaGiammanco] Brillante il colloquio con Angelino Alfano, chiamato a ”provinarla” per l’inserimento in lista. Pare che lei stessa, non priva di sense of humour, narri che il futuro ministro le chiese: primo, se aveva fatto calendari; secondo, se aveva fatto foto sexy; terzo, film porno.
(Maria Corbetta, Novella 2000, n. 11, 18/03/2010, p. 33)
[Dichiarazioni dei redditi dei ministri] E il più povero? Angelino Alfano con 124.338.
(Francesca Angeli, il Giornale 16/3/2010)
Furono il presidente del Senato, Renato Schifani, e il Guardasigilli, Angelino Alfano, a brigare perché la Sicilia finisse nelle mani di Raffaele Lombardo anziché in quelle di Micciché. Poi il tempo è bizzarro, più che galantuomo, e oggi Micciché e Lombardo fanno a bacetti per questioni di orgoglio nazional-siciliano, mandando ai nervi i romani, nonostante il Partito del sud di Micciché nasca, e ti pareva, negli interessi del premier. Siccome la cosa sa di scissione, la scorsa settimana c’è stato un vertice Schifani-Alfano-Micciché che si è concluso così: «infruttoso» secondo il coordinatore regionale schifanian-alfaniano Giuseppe Castiglione, «fruttuoso» secondo il parlamentare miccicheiano Pippo Fallica.
(MATTIA FELTRI, La Stampa 23/3/2010, pagina 5)
Dopo gli annunci ripetuti in campagna elettorale, il dossier giustizia torna all’attenzione del presidente del Consiglio che, in queste ore, ha chiesto al Guardasigilli Angelino Alfano di tenere pronto il «pacchetto» da presentare in consiglio dei Ministri sotto il titolo «Riforma della giustizia». Quando? «Più prima che dopo», ha detto al Corriere il ministro Alfano.
(Dino Martirano, Corriere della Sera 31/03/2010)
La prima mossa per scompaginare il Csm e puntare ad eleggerne uno completamente diverso rispetto a come lo vorrebbero le toghe. La mossa è semplice: la proroga dell´attuale Consiglio per tutto il 2010 in modo da avere il tempo di far approvare una legge elettorale differente basata sul sorteggio dei candidati tra tutti i magistrati in servizio. Repubblica ne parlò per la prima volta a luglio 2009. I giudici dissero subito un secco no perché il sistema sarebbe «incostituzionale» in quanto intacca la garanzia della Carta di candidarsi liberamente, di essere eletti, e al contempo di poter votare per chiunque. Ma il Guardasigilli Angelino Alfano è andato avanti: il sorteggio è il sistema che garantirebbe maggiormente al governo di centrodestra di scompaginare gli equilibri delle quattro correnti in cui è divisa la magistratura.
(LIANA MILELLA, la Repubblica 4/4/2010)
Angelino Alfano, che ha convocato a Roma gli ’stati generali delle professioni’ con una promessa: riformare tutti gli ordini "entro il 2013", usando come modello proprio le nuove regole per gli avvocati.
(Paolo Biondani, L’espresso 22/4/2010)
Anche sul nuovo lodo Alfanoper garantire lo scudo processuale alle alte cariche dello stato, potrebbero poi non mancare le scintille. E non è un caso che il guardasigilli, Angelino Alfano, abbia sondato il leader dell’Udc, Pierferdinando Casini, per capire come si muoverà.
(Eugenio Bruno, Celestina Dominelli, Il Sole-24 Ore 24/4/2010)
Il nuovo strumento dei trasferimenti coatti, voluto dal ministro della Giustizia Angelino Alfano, viene maneggiato dall’organo di autogoverno delle toghe come una bomba che può esplodere in mano.
(Anna Maria Greco, il Giornale 29/4/2010, pagina 7)
Walter Veltroni con una lettera aperta ha sollecitato pubblicamente il ministro della Giustizia Angelino Alfano affinché intervenisse per la riapertura di una nuova indagine sulla morte del poeta, sottolineando che la verità giudiziaria fondata sulla colpevolezza dell’ex borgataro Pino Pelosi non ha mai convinto nessuno. Alfano, rispondendo a Veltroni, ha fatto proprio l’appello per la riapertura del caso.
(Giuseppe Lo Bianco, Sandra Rizza, il Fatto Quotidiano 11/5/2010)
Per questioni di sicurezza, invece, il ministro degli Interni abita in un alloggio di servizio, mentre il Guardasigilli Angelino Alfano dorme addirittura in un carcere della Capitale.
(Francesco Cramer, il Giornale 12/5/2010, pagina 3)
Nel cuore dello sciccosissimo quartiere dei Parioli sorge l’isola o, meglio, il «Palazzo dei famosi». Tutti sotto lo stesso tetto o quasi: l’ex capogruppo vicario del Pdl Italo Bocchino e consorte; il ministro per la Pubblica amministrazione Renato Brunetta; le sorelle Chiara e Benedetta Geronzi, figlie di Cesare presidente delle Generali; Marco Cardia, figlio di Lamberto presidente della Consob. Non solo: fino a qualche anno fa ci abitavano pure il figlio dell’ex ministro degli Interni Beppe Pisanu e l’ex ministro Rocco Buttiglione che ha lasciato casa all’incirca sei mesi fa. In procinto di entrare anche il ministro della Giustizia Angelino Alfano.
(Francesco Cramer, il Giornale 14/5/2010, pagina 2)
Il ministro della Giustizia, Angelino Alfano, è coadiuvato da un team di magistrati di lungo corso. Come il capo di gabinetto Settembrino Nebbioso, ex pm come Italo Ormanni e Franco Ionta, rispettivamente a capo degli Affari di Giustizia e dell’amministrazione penitenziaria, i due dipartimenti più «caldi».
(Gian Maria De Francesco, il Giornale 18/5/2010, pagina 5)
« Se fosse legge la proposta del ministro Alfano sulle intercettazioni, gli italiani nulla saprebbero ancora della casa di Scajola. E nulla gli italiani ancora saprebbero perché nulla i giornali avrebbero potuto scriverne in questi 12 giorni, e ancora fino a chissà quanti altri mesi»
(Luigi Ferrarella, Corriere della Sera 05/05/2010).
L’11 maggio 2010 è iniziato, presso la Commissione Giustizia del Senato, l’esame del disegno di legge (ddl) sulle intercettazioni presentato dal ministro della Giustizia Angelino Alfano e già approvato dalla Camera dei Deputati l’11 giugno 2009.
(Frammento n. 28251)
Chi è l’uomo messo da Angelino Alfano in questo organismo [l’Organismo indipendente di valutazione della performance] come spalla di Angelo Gargani (già presidente della III Corte di Assise di Roma e capo del Servizio di Controllo Interno del Ministero) e l’ex senatore Angelo Giorgianni protagonista anni fa di una controversa vicenda di veleni messinesi che lo costrinse a dimettersi da sottosegretario? E’ Calogero «Lello» Ceresa. Il quale sarà forse un genio pronto a sbocciare grazie all’intuizione del suo pigmalione e compaesano ma per ora, ricordano Giuseppe Arnone e il sito internet Sicilia24h.it, è ignoto alle cronache nazionali e noto a quelle locali solo come impiegato alla Provincia di Agrigento, ex consigliere comunale di Forza Italia nonché presidente della sagra «Mandorlo in fiore». Ma soprattutto eccellente suonatore di friscalettu nel gruppo folcloristico «Val d’Akragas».
(Gian Antonio Stella, Corriere della Sera 02/06/2010)
Ecco la scelta del ministro della Giustizia Angelino Alfano e del Parlamento di modificare la norma tiva soltanto per i vincitori dell’ulti mo concorso assegnando i «giovani» anche alle procure che avessero una carenza di organico del 30%.
(Giacomo Gambassi, Avvenire 11/7/2010)
Gianni Letta ha inviato a tutti i ministri un documento del cerimoniale di Stato che indica «l’ordine protocollare di precedenza», cioè l’ordine in cui si assegnano le poltrone ai ministri nelle cerimonie ufficiali: 1˚ Franco Frattini (Esteri), 2˚ Roberto Maroni (Interno), 3˚ Angelino Alfano (Giustizia)
(Alessandro Trocino, Corriere della Sera 16/01/2010)
"Alla seconda cena a casa di Vespa c’erano il Direttore Generale della Rai, Mauro Masi, sempre al telefono con Massimo Liofredi, Direttore di Rai Due. Tra gli ospiti anche il Ministro dell’Agricoltura, Giancarlo Galan, il Ministro della Giustizia, Angelino Alfano, il Ministro della Difesa, Ignazio La Russa, il Direttore di Rai Fiction, Fabrizio Del Noce, il Ministro dell’Ambiente, Stefania Pregiacomo, il Presidente della Regione Lazio, Renata Polverini, il Presidente del Senato, Renato Schifani , il Direttore del TG1, Augusto Minzolini, e gli imprenditori Giovanni Malagò, con una ragazza molto appariscente, e Mario Moretti Polegato".
(Dagospia)
All’esame della Camera, infatti, c’è il disegno di legge (atto C 3291-bis) presentato dal ministro della Giustizia, Angelino Alfano, che consente di espiare a casa le pene fino a un anno di reclusione, anche se parte residua di un periodo di detenzione più lungo. Obiettivo principale è alleggerire gli istituti penitenziari dal carico di detenuti con pene lievi e dunque presumibilmente meno pericolosi: grosso modo un terzo del totale dei presenti, secondo le stime del Dap, dipartimento dell’amministrazione penitenziaria.
(Andrea Maria Candidi, Il Sole-24 Ore 19/7/2010)
Il "vero" ddl di Angelino Alfano conteneva un bavaglio "tombale" per i giornalisti, nulla di nulla, né atti né "ascolti", poteva essere pubblicato fino al processo, e c´era pure la lista dei reati, non si poteva intercettare nulla per quelli che non raggiungevano i dieci anni di pena. E già allora Berlusconi era scontento di quella legge, al punto da continuare a dire: «Avevo promesso ai miei elettori che avrei fatto una norma per fare le intercettazioni soltanto per i delitti di mafia e di terrorismo. Questo ddl è troppo ampio».
(LIANA MILELLA, la Repubblica 21/7/2010)
Nel frattempo pure Berlusconi, che prova naturali simpatie per chi fa a botte con i magistrati, lo ha preso in considerazione, affidando ai suoi consigli il ministro prediletto Angelino Alfano. E assicurando all’amico Umberto [Brigandì] il semaforo verde per la nuova avventura.
(GIAMPIERO PAVIOLO, La Stampa 30/7/2010, pagina 6)
[Intervista a Ghedini] Lei per chi fa il tifo?
«Il calcio non mi appassiona. Ma per simpatia del presidente tifo per il Milan. È divertente guardare le partite con lui».
Perché?
«Fa commenti pertinenti, ti spiega che quell’azione è sbagliata. Lo vedi che soffre. È come guardare una partita di tennis con Panatta».
Le guardate alla tv?
«Sì. Partita, cena e poi si continua a lavorare, fino a quando io stramazzo».
Solo voi due?
«Spesso ci sono anche Fedele Confalonieri, Gianni Letta, Angelino Alfano».
(Claudio Sabelli Fioretti, La Stampa 2/8/2010, pagina 8)
Nessuno si insospettisce, quando nel mese di dicembre un altro ministro del Berlusconi Terzo, il guardasigilli Angelino Alfano, presenta il suo corposo "pacchetto giustizia" nel quale, insieme al processo breve e alla nuova disciplina delle intercettazioni telefoniche, compare anche la cosiddetta «definizione agevolata delle liti tributarie». Una norma stringatissima: prevede che nelle controversie fiscali nelle quali abbia avuto una sentenza favorevole, in primo e in secondo grado, il contribuente può estinguere la pendenza, senza aspettare l´eventuale pronuncia successiva in terzo grado (cioè la Cassazione) versando all´erario il 5% del dovuto. È un piccolo "colpo di spugna", senz´altro.
(Massimo Giannini, la Repubblica 19/8/2010)