FLAVIA AMABILE, La Stampa 4/9/2010, pagina 12, 4 settembre 2010
L’Sos della Fao: “La situazione può precipitare” - La Fao ha convocato per il 24 settembre a Roma un vertice sull’aumento dei costi dei generi alimentari
L’Sos della Fao: “La situazione può precipitare” - La Fao ha convocato per il 24 settembre a Roma un vertice sull’aumento dei costi dei generi alimentari. Lo ha reso noto l’agenzia dell’Onu dopo la decisione della Russia di vietare l’esportazione di grano, in seguito agli incendi che hanno devastato il Paese, e dopo i violenti scontri scoppiati in Mozambico per l’impennata del costo del cibo. Due mine che rischiano di pesare seriamente su una situazione già difficile. La Fao ha però sottolineato che non si tratta di «una riunione d’emergenza», perché, a differenza di quanto accaduto tra il 2007 e il 2008, non ci si trova dinanzi a una scarsità di alimenti ma soltanto ad un aumento dei prezzi. E’ questo a provocare una situazione di forte crisi, come la Fao ha evidenziato nelle ultime cifre fornite a fine agosto. Il 14,7% della popolazione mondiale non riesce a mangiare quanto necessario, ogni giorno, per poter vivere normalmente. E sono 963 milioni le persone - quasi un miliardo di esseri umani - a morire di fame. L’impennata dei prezzi registrata negli ultimi mesi ha portato alla fame 40 milioni di persone in più, è scritto nel rapporto 2008, l’ultimo pubblicato dalla Fao. E, a rendere anche più difficile invertire la rotta è la recessione dell’economia mondiale. «L’attuale crisi finanziaria ed economica potrebbe far lievitare ulteriormente questa cifra. I prezzi alimentari sono calati dall’inizio del 2008, ma l’abbassamento dei prezzi non ha messo fine alla crisi alimentare di molti Paesi poveri», ha avvertito il vice-direttore generale dell’ente, Hafez Ghanem, alla presentazione della nuova edizione del rapporto. In realtà i prezzi dei principali cereali sono calati di oltre il 50% rispetto alle cifre record raggiunte agli inizi del 2008, ma rimangono alti rispetto agli anni precedenti. Nell’ottobre 2008 l’indice Fao dei prezzi alimentari era ancora più alto del 20% rispetto all’ottobre 2006. Gli agricoltori più ricchi soprattutto nei Paesi sviluppati sono riusciti a sostenere i prezzi più alti e ad aumentare le semine. I più poveri, invece, non ce l’hanno fatta. Infatti la produzione dei Paesi ricchi aumenterà di almeno il 10% nel 2008. Nelle nazioni povere, invece, la cifra si aggira intorno all’1%. Con queste premesse le previsioni per il bilancio 2009 non possono essere rosee. La Fao si aspetta un nuovo rialzo dei prezzi alimentari. «L’obiettivo del vertice dell’alimentazione del 1996 di dimezzare il numero delle persone che soffrono la fame entro il 2015 - spiega Ghanem - richiede un forte impegno politico e finanziario di almeno 30 miliardi di dollari l’anno per l’agricoltura e per le misure di protezione sociale delle popolazioni povere». E questo è l’appello dell’organizzazione. «Ci vuole volontà politica per raggiungere l’obiettivo del millennio - ha detto il direttore generale della Fao Jaques Diouf -. Sono necessari 30 miliardi di dollari all’anno per raddoppiare la produzione agricola mondiale ed eliminare la crisi: stiamo parlando di un investimento pari all’8% dei finanziamenti destinati all’agricoltura nei Paesi Ocse e, se teniamo presente questo paragone, mi sento di dire “yes we can”, possiamo farcela». E pensare che già nel vertice internazionale di giugno sul cibo si pensava di aver raccolto 11 miliardi di finanziamenti. Solo promesse, ha precisato Diouf: «Io non li ho ancora visti, ma sono stati promessi e sono solo una goccia rispetto a quello che il mondo spende ogni anno per le armi o per l’agricoltura nei Paesi sviluppati».