Luigi Santambrogio, Libero 2/9/2010, 2 settembre 2010
PREGHIERE, LAVORO E NIENTE TV IL “MIRACOLO” AMERICANO DELLA VERGINE DI MEDJUGORJE
Tutti i giorni e da più di 30 anni, la Vergine Maria appare a Medjugorje, un tempo sperduto villaggio tra i boschi della Bosnia e oggi, con Lourdes e Fatima, uno dei centri mondiali della devozione mariana. Qualche mese fa in Vaticano è stata istituita presso la Congregazione per la dottrina della Fede la prima Commissione internazionale di inchiesta sulle apparizioni sotto la guida del cardinale Camillo Ruini: il primo passo ufficiale della Chiesa italiana verso un riconoscimento del fenomeno Medjugorje cui l’attuale Pontefice, Benedetto XVI e Papa Wojtyla non hanno mai fatto mistero di credere e che hanno già giudicato, in qualche modo e in diverse occasioni, come evento autentico, in linea con il Vangelo e la storia delle apparizioni mariane. Tutto ciò è ormai fatto risaputo, soprattutto da milioni di fedeli e pellegrini che nonostante l’assenza di un pronunciamento ufficiale della Chiesa (perché questo avvenga è tuttavia necessario che le apparizioni cessino) continuano a giungere nel villaggio bosniaco e ripercorrere i rocciosi sentieri del monte Podbro, dove la Vergine apparve ai sei ragazzini veggenti.
L’ALTRO MIRACOLO
Ma nella storia di Medjugorje c’è un fatto inedito e portentoso, una meraviglia nella meraviglia, sconosciuto ai più e che nessun media ha finora raccontato. Quasi una seconda Medjugorje, figlia diretta della prima, che diffonde i messaggi alla conversione dall’altra parte dell’Oceano, nel profondo Sud protestante e wasp degli Stati Uniti d’America. A Birminghan, Alabama, esiste una comunità in cui famiglie e consacrati vivono insieme dal 1986 secondo i messaggi della Madonna che appare in Bosnia.
Un fenomeno dai contorni sociali e culturali, inedito e sconosciuto alla stessa Europa dove i messaggi mariani diffuso dai veggenti bosniaci non si sono mai tradotti in esperienze comunitarie, visibili e incontrabili. Nata dall’incontro occasionale e dall’amicizia con una delle ragazze veggenti di Medjugorje, Marija, oggi la comunità Caritas è una sorta di nuova società, una comune della fede fondata sulla preghiera a Dio e la fratellanza tra gli uomini, che vive del proprio lavoro nei campi , che alleva animali e si procura tutto ciò che le serve per vivere.
A raccontarla per la prima volta è il settimane “Tempi” nel suo ultimo numero da oggi in edicola e che dedica alla Medjugorje di Alabama un ampio servizio. Il diretto-
re, Luigi Amicone, ha spedito a incontrare la comunità Caritas una sua giornalista Benedetta Frigerio, già autrice di alcuni reportage sulle apparizioni di Medjugorje. La comunità nasce per opera di Terry Colafrancesco: 56 anni, nato in America e cresciuto in una famiglia cattolica, va a vedere quanto sta accadendo a Medjugorje. Lì conosce la veggente Marija di cui diventa amico e a cui chiede se può fare qualcosa per aiutare la Vergine. La risposta è immediata e sorprendente: «Fai della tua vita una testimonianza». Venticinque anni dopo, “Tempi” racconta il frutto di quell’invito.
ORA ET LABORA
«L’impressione», scrive la giornalista, «è quella di essere in una comunità monastica la cui giornata è scandita dall’ora et labora... Tutto intorno i bambini giocano tra di loro e con gli adulti, non uno strillo, nessuna televisione né alcun giocattolo. Le madri e i padri si guardano e sfiorano con una tenerezza rara».
Sbaglierebbe, e di grosso, chi tentasse di definire la comunità come uno tanti gruppi di preghiera mariani nati, anche in Italia, sull’onda della devozione medjugorjana, o, al contrario, tentasse di ingabbiare l’esperienza della comunità d’Alabama dentro il folklore un po’ mattoide e spiritato delle sette millenaristiche americane (mormoni, amish o simili). La comunità di Birminghan, se proprio si vuole azzardare un paragone, potrebbe assomigliare a quelle che era negli anni Settanta Nomadelfia, il villaggio delle famiglie e dei bambini fondato da don Zeno Saltini. La giornata delle circa 200 persone è ritmata da precise regole e momenti che, dicono, la stessa Vergine Maria ha loro dettato. La preghiera, il lavoro nei campi e poi il digiuno a pane e acqua due giorni la settimana come ha chiesto la Vergine. «Per vincere le leggi naturali», spiega una giovane mamma a Tempi, «per sospendere le guerre e la paura e trovare la pace. Oggi pochi cristiani credono a queste cose». Già, per questo esiste la comunità di Alabama, per questo la Vergine continua ad apparire da trent’anni agli ex ragazzi, oggi padri e madri, di Medjugorje, per questo il messaggio è drammaticamente uguale. Scrive Renè Girard, uno degli intellettuali più acuti del nostro tempo: «L’impressione è che l’intera umanità si stia recando a una sorta di appuntamento planetario con la propria violenza». Da Birminghan e Medjugorje il Cielo ci manda a dire che rinviare questo show down dell’umanità confusa e arrogante è possibile. Ma non resta ancora molto tempo.