Stefano Montefiori, Corriere della Sera 3/9/2010, 3 settembre 2010
IL RITRATTO DI UN CATTIVO
I numeri sono tutto. I 14 principi che ogni dipendente deve conoscere a memoria; la regola del 3 che sovrintende all’orario lavorativo - 18/24 (ore passate alla scrivania ogni giorno), 6/7 (i giorni trascorsi al lavoro ogni settimana), 50/52 (le settimane lavorate ogni anno) -; 10%, il tasso di effettivi cacciati e rimpiazzati dopo ogni Natale. È Goldman Sachs, «la» banca, fondata nel 1869 a New York dagli immigrati ebrei tedeschi Marcus Goldman e Samuel Sachs: a lungo osteggiata dagli ambienti Wasp della costa orientale, colonna del Jew deal (così venne ribattezzato il New Deal di Roosevelt) prima della guerra e poi, negli ultimi vent’anni, protagonista di avventure finanziarie straordinarie e pericolose. Attraversate, a differenza di altri come Lehman Brothers, restando sempre in piedi.
«La banque - Comment Goldman Sachs dirige le monde» è la prima biografia non autorizzata su «Gs», uscita ieri in Francia per l’editore Albin Michel e scritta da Marc Roche, da anni corrispondente di Le Monde a Londra dopo gli incarichi di reporter finanziario a New York, Bruxelles e Washington. Il tono ricorda un romanzo di John Grisham, o le inchieste dei teorici della cospirazione sugli incontri di Bilderberg o la Trilaterale. Ma al di là dello stile da thriller di Roche, i personaggi sono davvero una galleria di potenti senza volto che fanno scelte determinanti per la vita quotidiana di miliardi di persone. C’è Antigone Loudiadis detta Addy, «la gatta». È grazie alla sua inventiva che la Grecia è riuscita a camuffare i suoi conti e ad entrare nella zona euro nel 2002, rispettando ufficialmente i criteri di Maastricht per poi provocare otto anni più tardi la più grave crisi della moneta europea. C’è Gerald Corrigan, che pronuncia davanti al Parlamento europeo un principio di scuse - «le regole di trasparenza avrebbero dovuto essere migliori» - ma le sommerge in un diluvio esoterico di cifre che nascondono, ancora una volta, quel che è davvero successo.
Dopo 300 pagine taglienti, Roche conclude riconoscendo però a Gs qualche attenuante: durante la crisi, Goldman Sachs ha continuato ad assicurare la liquidità dei mercati finanziari; dei trucchi contabili è responsabile in primo luogo la Grecia; l’enorme capacità di lavoro collettivo è un valore positivo; infine, il mondo ha bisogno di odiare un cattivo perfetto, come Darth Vader in Guerre Stellari: se Goldman Sachs non ci fosse, bisognerebbe inventarla.