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 2010  settembre 03 Venerdì calendario

DAL FRANCO SVIZZERO AL GAS NATURALE LE MILLE BOLLE PROSSIME VENTURE

Che cosa hanno in comune i palazzi del centro di Shanghai, i titoli di Stato «made in Germany», le piantagioni di cotone degli Stati Uniti, i giacimenti di gas nascosti chilometri e chilometri sottoterra, i franchi svizzeri e i lingotti d’oro custoditi gelosamente nei caveau di molte banche? Un solo, semplice sospetto: essere, ognuno a suo modo, al centro delle grandi bolle del momento. In altre parole: prezzi che non solo si impennano ma pure si gonfiano, fino all’attimo, fatidico, dello scoppio. Non è detto, naturalmente, che le cose andranno così. Ma l’abbinata del «boom and bust» (prima lo scatto, poi lo scoppio) è vecchia di secoli, dai tulipani olandesi del Seicento fino alle Borse degli ultimi anni, passate in men che non si dica dai ruggiti dell’alta finanza ai crolli del dopo Lehman.

E le bolle, dai mutui subprime alle materie prime, possono far sentire i loro effetti anche sui bilanci delle banche. Anche di quelle grandi. Tanto che, proprio ieri, il presidente della Fed Ben Bernanke ha spiegato che «se la crisi ha dato una lezione, è quella che il nodo too big to fail (troppo grande per fallire, ndr) deve essere risolto». «L’istituto centrale — ha detto secondo quanto riporta Bloomberg — è stato lento nell’identificare i rischi e contrastare gli abusi nel mercato dei mutui subprime». Insomma, la crisi poteva essere fronteggiata meglio. E, forse, qualche bolla poteva essere evitata. Ma adesso? Secondo molti analisti, i mercati oggi abbondano di bolle potenziali: ecco, a seguire, alcuni degli esempi più citati.

Così la valuta rifugio ha scalato i mercati -
Un anno fa con un euro si compravano 1,52 franchi, oggi non si arriva a 1,30. La valuta rifugio ha scalato i mercati della crisi. Ma, attenzione, la ripresa in Eurolandia è «più forte del previsto». Parola di Trichet.

La lunga corsa di cotone e grano -
I prezzi del cotone fanno +100% in un anno. Ma la produzione sale. Per il grano, dopo il picco di luglio, ieri un altro boom, +5,5%, con il nuovo embargo russo all’export. E iniziano i tumulti nel Terzo mondo.

Inversione di rotta per il bund tedesco -
L’insicurezza dei mercati ha spinto la corsa all’affidabilità del bund: il rendimento decennale è sceso a livelli bonsai, vicino al 2% secco. Ma negli ultimi giorni, con le Borse in ripresa, è risalito al 2,28%.

Vola il gas made in Usa Anche in Borsa -
Potrebbe arrivare dai giacimenti di gas in formazioni rocciose a grandi profondità l’indipendenza energetica Usa. Tanto che per le compagnie che ci lavorano è boom in Borsa. Almeno per ora.

Cina, il decennio d’oro alla prova del mattone -
Un boom economico che dura da 10 anni e una Borsa cresciuta del 300% in 15 anni hanno mandato alle stelle i prezzi del mattone in Cina. Ma gli alloggi vuoti sono ormai decine di milioni.