WALTER GALBIATI, la Repubblica 4/9/2010, 4 settembre 2010
GLI EREDI AGNELLI FANNO PACE COL FISCO ACCORDO DA 100 MILIONI PER I FONDI ALL´ESTERO - MILANO
Poco più di 100 milioni di euro, che torneranno nelle tasche del Fisco e degli italiani, tolti a Margherita Agnelli, figlia di Gianni, a Marella Caracciolo, moglie dell´Avvocato, e alla accomandita della famiglia. I loro consulenti ci avevano provato in ogni modo a evitare la mannaia dell´Agenzia delle Entrate, con fondi esteri, con società offshore e con trasferimenti di denaro mascherati da presunte offerte pubbliche d´acquisto. Ma la lotta tra Margherita Agnelli e i gestori del patrimonio dell´Avvocato, Franzo Grande Stevens, Gianluigi Gabetti e Siegfried Maron, scatenatasi attorno all´eredità del patron della Fiat, alla fine ha ingabbiato tutti.
Margherita e la madre (e in parte la società di famiglia) si sono accordate per versare complessivamente oltre 100 milioni di euro all´Agenzia delle Entrate di Torino e mettere così, salvo imprevisti e ripensamenti, la parola fine sull´indagine fiscale aperta la scorsa estate. O almeno sulle pendenze per quella parte di eredità custodita all´estero, mai denunciata al Fisco e venuta alla luce solo grazie alle recriminazioni della figlia Margherita, che ormai da quattro anni va dicendo di essere stata truffata dal figlio, John Elkann, da Gabetti e da Grande Stevens. Solo una parte, perché secondo i consulenti di Margherita, esistono almeno altri 1,4 miliardi di presunti fondi neri, mai entrati nell´asse ereditario e pure sconosciuti al Fisco. Finora a lei sono andati cespiti per un valore effettivo di circa 1,25 miliardi su un totale di 1,55 miliardi che Gianni avrebbe lasciato agli eredi e, tra questi, anche i beni riconducibili alla Lista Maron, circa 560 milioni nascosti in un gruppo di società offshore (Fondazione Alkyone di Vaduz, Calamus, Fima, Springrest, Sigma e Sikestone, tutte registrate nelle Isole Vergini).
Un passaggio che, dopo le notizie di stampa, ha attirato da subito l´attenzione degli 007 del Fisco e che ha finito per coinvolgere anche Marella Caracciolo, perché sarebbe stata lei a firmare le dichiarazioni 2003 dell´Avvocato, come ricostruito nel suo interrogatorio da Emanuele Gamna, l´ex legale di Margherita, condannato in primo grado a Milano con l´accusa di evasione fiscale e truffa ai danni dello Stato, per non aver denunciato la parcella da 15 milioni di euro (10 restituiti al Fisco) relativa proprio alla controversia sull´eredità. «Mi sembrerebbe curioso imporre a te la fattura dell´onorario quando io sto ereditando un miliardo di euro in nero da mio padre», aveva detto all´epoca Margherita a Gamna.
I problemi venivano dalla sottoscrizione da parte di Marella Caracciolo delle denunce dei redditi del marito e, secondo la ricostruzione di Gamna, Margherita era perfettamente a conoscenza di beni che non venivano dichiarati nel quadro RW. «Aggiungo - disse Gamna - che l´accordo di mantenere la transazione unicamente presso gli studi Lombardini e Patry (cioè all´estero, ndr) rispondeva proprio ad una esigenza di riservatezza assoluta per avere garanzia di non cadere nelle giuste pretese del Fisco italiano».
La posizioni di Margherita e Marella non erano apparse immuni da eventuali sanzioni nemmeno per il fatto di essere entrambe residenti in Svizzera, come nel 2004 aveva già paventato in un documento il commercialista degli Agnelli, Gianluca Ferrero. La vedova risiede a Saint Moritz, mentre la figlia ha casa a Ginevra, dove effettivamente, a differenza della madre, ha una presenza costante da decenni. L´accordo col Fisco, potrebbe ora allentare la presa della magistratura milanese, che continua a indagare sull´Opa del 1998 sul gruppo Exor, considerata una "scusa" per accumulare all estero almeno 1,4 miliardi di euro, in buona parte attribuibili all´Avvocato. E mai conteggiati nell´eredità e dal Fisco.