ENRICO FRANCESCHINI, la Repubblica 4/9/2010, 4 settembre 2010
COSÌ SI DIVENTA UN PICCOLO NEWTON - LONDRA - A 5
anni prese il voto più alto mai dato in matematica nelle scuole d´Inghilterra all´esame di licenza elementare. All´epoca diceva che, da grande, avrebbe fatto il camionista. Non è ancora grande e non si sa come finirà, ma sul camionista ha cambiato idea: a 15 anni e tre mesi di età, Arran Fernandez si è iscritto alla facoltà di matematica della Cambridge University, dice che vuole diventare un ricercatore matematico e trovare la soluzione alla ipotesi di Riemann, l´irrisolta teoria sulla sequenza dei numeri primi su cui i cervelloni di mezzo mondo si interrogano inutilmente da centocinquant´anni.
Una bazzecola, per uno come lui, salito ieri agli onori delle cronache in quanto più giovane studente da 237 anni a questa parte accettato a Cambridge, la seconda università migliore del mondo dopo Harvard secondo la graduatoria annuale pubblicata dal Times. Meglio di Arran, nell´illustre cittadella del sapere, fece soltanto William Pitt il Giovane, che ne diventò studente quando aveva 14 anni, nel lontano 1773. Fernandez, la cui famiglia è di origine latinoamericana ma che è cresciuto in Gran Bretagna, seguirà le orme di altri celebri matematici passati da Cambridge, da sir Isaac Newton a Stephen Hawking. Data la sua età, il ragazzo vivrà, almeno all´inizio, insieme al padre, in un appartamentino in affitto. Dice che gli mancherà la mamma, che resterà nella loro casa nel Surrey a badare alle sorelline e verrà a trovarlo solo nei week-end. Ma presto si immergerà nei numeri e forse a quel punto dimenticherà tutto il resto. Quella di Cambridge in effetti sarà la sua prima esperienza di studio collettivo: da quando è nato, Fernandez ha sempre studiato a casa, con i genitori, dando di volta in volta gli esami da privatista.
«Sono entusiasta di cominciare l´università e progredire la mia conoscenza della matematica», è stato il suo primo commento entrando a Cambridge. «L´età per me non fa differenza, quello che conta è l´opportunità di potermi confrontare con le tante menti brillanti che studiano in questo posto». Arran è uno dei tanti bambini prodigio della società contemporanea: il caso di ragazzi che bruciano le tappe, a scuola, nello sport, nello spettacolo, nel business, è sempre più frequente, conseguenza di nuovi metodi di apprendimento, di un´infanzia sempre più tecnologicizzata, di internet e forse anche di genitori ambiziosi che spingono i figli a imparare più in fretta e a rincorrere il successo fin da piccoli.
Ma non sempre i bambini prodigio diventano adulti realizzati e felici. La stampa inglese riporta i precedenti di altri giovanissimi che sono entrati all´università con l´aureola del genio e non ne hanno poi tratto grande giovamento nella vita. Sufiah Yusof fu accettata alla facoltà di matematica di Oxford nel 1997 a 13 anni e mezzo di età, ma nel 2001 lasciò l´università senza essersi laureata, fuggì di casa e andò a fare la cameriera in un caffè di Bournemouth, località balneare sulla Manica. In seguito è stata scoperta da un tabloid mentre faceva la prostituta e oggi lavora come assistente sociale. Un´altra bimba prodigio, Ruth Lawrence, diventò nel 1985 la più giovane mai iscritta a Oxford, a 13 anni appena compiuti. Anche lei studiava matematica e anche lei aveva fatto tutti gli studi a casa, con i genitori. Dopo la laurea è emigrata in Israele, dove fa l´insegnante di matematica, si è sposata, ha due figli e dice: «Non vorrei che vivessero quello che ho vissuto io».