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 2010  settembre 03 Venerdì calendario

IL CASO BETTENCOURT "AFFONDA" SARKOZY - PARIGI

Costretto a smentire se stesso, isolato nella maggioranza, attaccato dalla sinistra che ieri ha chiesto le sue dimissioni. Il ministro del Lavoro, Eric Woerth, appare sempre più debole e potrebbe essere la prossima vittima dell´inchiesta della magistratura sulla fortuna di Liliane Bettencourt, erede dell´impero L´Oréal, la donna più ricca di Francia. Il sospetto di finanziamenti illeciti da parte della miliardaria in cambio di favori ha trovato ieri nuove conferme. E´ stata infatti rivelata l´esistenza di una lettera del 2007 nella quale Woerth raccomandava a Nicolas Sarkozy, allora ministro dell´Interno e candidato all´Eliseo, di assegnare la legione d´onore a Patrice de Maistre, gestore del patrimonio della Bettencourt. Woerth era all´epoca tesoriere dell´Ump. Dall´inizio dell´inchiesta, il ministro aveva sempre sostenuto di aver solo consegnato l´onorificienza ma di non averla mai proposta personalmente. «Sì, la lettera esiste - ha dovuto ammettere ieri - ma è una cosa del tutto banale». E´ stato lo stesso Woerth, il 23 gennaio 2008, a consegnare il riconoscimento a Maistre, qualche settimana dopo l´assunzione di Florence Woerth, sua moglie, nella società che gestisce gli investimenti dei Bettencourt.
Il partito socialista è passato all´attacco, chiedendo per la prima volta le dimissioni del ministro. Finora Sarkozy ha sempre cercato di proteggerlo. Il titolare del Lavoro deve infatti difendere la riforma delle pensioni che la settimana prossima arriva in parlamento, mentre i sindacati promettono grandi manifestazioni. Ma ora l´inchiesta Bettencourt si sta pericolosamente allargando. Mercoledì sono state condotte nuove perquisizioni nella casa della miliardaria. Gli investigatori sono alla ricerca di promemoria che l´anziana signora si faceva preparare prima degli incontri con alcuni politici, forse anche con Sarkozy. Nei diari dell´amico dell´ereditiera, Francois-Marie Banier, già sequestrati dalla polizia, ci sarebbero riferimenti a doni in denaro all´attuale capo dello Stato. Banier ha confermato che la miliardaria aveva parlato di colloqui con l´allora candidato della destra, pur precisando che l´anziana signora può aver «fatto confusione con i nomi».
Al di là degli aspetti giudiziari, ancora da chiarire, per Sarkozy il sospetto di alimentare conflitti di interessi e di favorire le famiglie più ricche del paese continua a pesare nei sondaggi. Cresce, invece, la popolarità del primo ministro, Francois Fillon, uomo schivo e moderato, vero vincitore di questa stagione nerissima per il presidente. Nell´ultimo sondaggio pubblicato da Libération, Fillon è in crescita di due punti, con 48% di gradimenti. Molto davanti a Sarkozy, che perde un altro punto e si deve accontentare di un 34% di consensi. Il premier ha saputo imporre il suo tono fermo ma calmo, dando l´immagine di un uomo che parla poco e pensa a lavorare. Tutto il contrario del capo dello Stato. Prima dell´estate, Fillon era dato in uscita nel prossimo rimpasto di governo. Adesso non è più sicuro che Sarkozy potrà sacrificare un primo ministro solido e rassicurante per il suo elettorato.