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 2010  settembre 02 Giovedì calendario

LA FERRARI RICHIAMA LE AUTO CHE S’INCENDIANO —

Maxi richiamo per le Ferrari 458 Italia a rischio d’incendio: i clienti delle 1.248 «berlinette» prodotte fino al 30 luglio scorso (le consegne dell’auto, presentata ufficialmente nel settembre 2009 al Salone di Francoforte, sono cominciate in febbraio) dovranno portare la loro Gran Turismo al centro di assistenza tecnica del Cavallino più vicino a casa, affinché i meccanici possano correggere il difetto. Cioè: rivedere l’assemblaggio della paratia montata vicino ai collettori di scarico, la cui funzione dovrebbe essere di proteggere dal calore i passaruota.
In condizioni climatiche estreme, quando si spinge al massimo il poderoso motore a 8 cilindri da 570 cavalli di potenza (l’auto può raggiungere i 325 km/h di velocità e accelerare da 0 a 100 orari in 3,4 secondi) e si raggiungono pertanto elevatissime temperature, quella paratia si deforma e si avvicina agli scarichi roventi. Il rischio, a quel punto, è che il collante utilizzato insieme ai rivetti per fissare il paracalore (e che contribuisce alla sua deformazione) si surriscaldi, innescando così una fiammata che può avere gravi conseguenze.
È successo cinque volte negli ultimi due mesi. Pochi casi sul totale delle vetture già in circolazione, che evidentemente vengono guidate con meno veemenza dai loro proprietari, ma trattandosi del marchio più famoso e più prestigioso del mondo non potevano certo passare inosservati.
Il primo rogo scoppia a Parigi, all’inizio di luglio. Il secondo segue di una settimana e avviene su un passo alpino in Svizzera: i tornanti in salita, la velocità sostenuta, il calore della giornata... Il terzo episodio viene registrato in California, il 18 agosto. Gli ultimi due in Cina, mercato di fortissima espansione per il costruttore italiano, alla fine di agosto. E uno di questi, il più grave (per l’altro si è trattato «soltanto» di un principio d’incendio prontamente domato dallo stesso guidatore), diventa anche il più sensazionale di tutta la serie: finito su YouTube, il video amatoriale della 458 Italia rossa avvolta dalle fiamme su una strada fuori Ningbo viene cliccato 150 mila volte in pochi giorni. « Ferrari flambées », commentano sul sito i visitatori più caustici.
Ma mentre la notizia delle Ferrari in fiamme si propagava in rete (in prima fila, a soffiare sul fuoco, gli inglesi del quotidiano britannico The Sun e i tedeschi del settimanale Der Spiegel), gli ingegneri del Cavallino Rampante erano già al lavoro. Gli immediati sopralluoghi sulla «scena del crimine» per raccogliere le informazioni e l’analisi dei dati compiuta a Maranello hanno portato, in poco tempo, all’individuazione del problema e alla soluzione. «Non abbiamo perso tempo e non ci siamo fatti distrarre dalle chiacchiere. Adesso, oltre a inviare la raccomandata prevista dalla legge, stiamo telefonando a tutti i clienti, uno per uno», spiegano alla Ferrari.
Con una giornata di lavoro in officina, alle 458 Italia verrà sostituita la paratia a rischio con un’altra identica, fatta come sempre di materiale ignifugo, ma sulla quale non ci saranno più tracce della colla infiammabile: l’assemblaggio del paracalore e dei passaruota avverrà esclusivamente con rivetti d’acciaio. In maggior numero, rispetto allo standard con cui è stata avviata la produzione della più piccola tra le Gran Turismo Ferrari, in listino a partire da 197 mila euro. L’intervento, ovviamente, è gratuito.
Scongiurato ogni pericolo, dunque, per i prossimi esemplari della 458 Italia. «La lista d’attesa è di due anni e la linea, in fabbrica, continua a lavorare a pieno ritmo», sottolineano a Maranello. Mentre i proprietari delle Gran Turismo andate perdute verranno risarciti con un’auto nuova.
Roberto Iasoni