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 2010  settembre 02 Giovedì calendario

ZARA LANCIA L’E-COMMERCE E RAFFORZA LA LEADERSHIP - I

conti li hanno fatti gli analisti finanziari: con il debutto nell’e-commerce del marchio Zara, da stamattina in sei paesi europei inclusa l’Italia, nel bilancio 2011 della spagnola Inditex la crescita dei ricavi sarà di oltre il 4% (e così per altri quattro anni) e quella dell’Ebit del 10%. Buon ultimo rispetto ai concorrenti del fast fashion, Amancio Ortega, l’invisibile fondatore del colosso Inditex, irrompe nel promettente mercato dello shopping online.
Ma lo fa ormai da leader mondiale del settore, con un fatturato stimato nel’esercizio al gennaio 2011 di 12,6 miliardi di euro e di 13,9 per quello successivo. E con quasi 768 milioni di pezzi tra abbigliamento e accessori venduti l’anno scorso a livello di gruppo. La torta delle vendite in rete fa gola al señor Amancio, tuttora a capo di un ufficio stile di 280 ragazzi e ragazze nel quartier generale di La Coruña che sforna qualcosa come 27mila modelli all’anno. Ora Ortega vuole tastare il mercato con il marchio di punta per poi allargare l’esperimento agli altri brand, segmentati verso le giovanissime (Bershka, che aprirà uno store tra pochi giorni a Milano in corso Vittorio Emanuele con un evento organizzato con Mtv) o verso il classico formale ( Massimo Dutti).
Nel sito zara.com, tutti i prodotti saranno disponibili allo stesso prezzo dei negozi e presto gli ordini potranno avvenire anche tramite iPhone e iPad. Dunque, blazer donna doppiopetto color cammello a 79,95 euro e mini-abito stampa leopardo – il trend del momento – a 25,95; per lui, maglietta grigia con cappuccio a 29,95 e completo grigio con giacca due bottoni a 139. E poi bimbo e bimba, neonato e neonata, ragazzine: il tutto con più arrivi alla settimana, nei negozi come online, con quella rapidità di produzione e consegna che ha stravolto le regole del gioco nel fashion. E con i prezzi che piacciono ai clienti. L’avvio della vendita online di Zara –che sarà ampliata ad altri paesi nei prossimi mesi – metterà a dura prova la ferrea organizzazione logistica del gruppo Inditex, basato su una enorme rete di fabbriche e laboratori esterni. Al 31 gennaio scorso, quelli che producono almeno 20mila capi all’anno erano 1.237: 512 in Europa, 481 in Asia, 99 nell’Europa non comunitaria, 94 in Africa e 51 in America. Un esercito di aziende anche piccole e medie impegnate a rispettare un severo codice di condotta sia nei confronti dei lavoratori sia in quelli del prodotto: ogni anno vengono assegnati dei rating che possono rivelarsi decisivi per l’espulsione dal gruppo dei terzisti. Interessante notare che è in corso una start up di un programma condiviso per la creazione di un trust fra manager e lavoratori in Perù, Bangladesh, India e Cambogia.
Chi da oggi acquisterà online potrà ritirare gratis il prodotto in un negozio Zara, entro 3-5 giorni; per la consegna a domicilio si spenderanno 3,95 euro, mentre per quella rapida, entro 48 ore, bisognerà sborsarne 9,95. Il pacco sarà ecologico ed entro 30 giorni si potrà ottenere il rimborso del capo.
Intanto a Milano – dove il meganegozio Zara di corso Vittorio Emanuele continua ad assicurare il più alto incasso al mondo del marchio – fervono i lavori nel cantiere di piazza San Babila dove negli ultimi mesi è stato ospitato lo store da mille metri quadrati dell’Inter: a breve sarà appesa l’insegna Zara Home.