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 2010  settembre 02 Giovedì calendario

IL BOCCONE BURGER KING

Sarà un boccone molto appetibile: Burger King, la casa di hamburger concorrente di Mc Donald’s in Usa e nel mondo è infatti in vendita. E i rumors su un nuovo passaggio di mano stanno premiando il titolo, che, dopo metà seduta, ieri a New York, era in volo a 18,86 dollari, +14,66%.
Dopo 56 anni di onorata carriera (il primo punto vendita aprì a Miami il 4 dicembre 1954), Burger King sta così per essere ceduto di mano: 12 mila negozi in 75 diversi paesi (il 66% negli Usa), 39 mila dipendenti e 11,4 milioni di clienti ogni giorno, ma i suoi ricavi e il valore delle sue azioni sono in declino.
Nel 2007, ha registrato un utile netto di 148 milioni di dollari e un fatturato di 2,2 miliardi di dollari.
In pole position, come confermato ieri dal Wall Street journal, ci sarebbe il fondo di private equity britannico 3i group, che vorrebbe acquisire il re americano del fast food. Con una capitalizzazione di circa 2,3 miliardi di dollari (in borsa dal maggio 2006), Burger King faceva capo a un consorzio formato da Tpg, Bain capital e Goldman Sachs, che a sua volta l’aveva acquisito circa 8 anni fa da Diageo per 1,5 miliardi di dollari. Se i conti non sono brillanti, per l’azienda è colpa della crisi economica, visto che la sua clientela è formata in gran parte da maschi giovani, la parte della popolazione più colpita dalla perdita dei posti di lavoro soprattutto nei settori edile e manifatturiero. Per accaparrarsi nuove fette di aficionados, la catena sta per promuovere in autunno nuovi panini extralarge. E recentemente, è salita agli albori della cronaca per proporre la «pizza burger», che negli Usa ha già molti estimatori.
Tuttavia ieri 3i group ha smentito seccamente di essere in trattative con Burger King holdings.