Lettere a Sergio Romano, Corriere della Sera 01/09/2010, 1 settembre 2010
IL GIORNO DELLA NASCITA
Caro Romano, perché non si è mai pensato di inserire nelle celebrazioni nazionali anche il 17 marzo, giorno della proclamazione del Regno d’Italia? Forse per «rigurgiti» piuttosto stupidi anti-Savoia? Nel bene e nel male fanno parte della nostra storia e anzi io credo che inserire quel giorno aiuterebbe a riscoprire almeno un po’ la nostra storia. Tra l’altro la data mi sembra passi sotto silenzio anche rispetto ad altre pur non celebrate feste nazionali: penso al 20 Settembre (presa di Porta Pia), al 25 Luglio (caduta di Mussolini) e all’8 Settembre (armistizio). Si fanno tante proposte in Parlamento, perché allora non portare questa?
Fabio Todini
fabiotdn@gmail.com
Dopo la sua nascita il Regno d’Italia decise di adottare per la propria festa nazionale il «giorno dello Statuto» e scelse la prima domenica di giugno. La Repubblica preferì scegliere il giorno in cui gli italiani avevano deciso di essere repubblicani, vale a dire il 2 giugno. Le due feste sono diverse, ma cadono nello stesso periodo e dimostrano l’esistenza di una continuità temporale di cui gli italiani, a mio avviso, dovrebbero andare orgogliosi. Quanto al 17 marzo è difficile immaginare che la Repubblica voglia celebrare una data a cui neppure il Regno attribuì, tutto sommato, una particolare solennità.
Sergio Romano