Frammenti, 1 settembre 2010
Tags : Luca De Meo
FRAMMENTO DEI FRAMMENTI CHE RISPONDONO ALLA VOCE “DE MEO
LUCA”
2010
Nel 2009, il più noto dei “Marchionne’s boys” che avevano risollevato la Fiat, contribuendo al rilancio dei marchi, Luca De Meo, se ne è andato a lavorare proprio alla Volkswagen, si dice dopo una rottura con lo stesso Marchionne.
Fonte: Salvatore Cannavò, il Fatto Quotidiano 28/8/2010
[Il divorzio tra Valentino Rossi e la Fiat]
Ormai è quasi ufficiale: la Fiat non seguirà Valentino Rossi nella sua nuova avventura in Ducati..... Oltre al risanamento finanziario e di prodotto, Sergio Marchionne capisce che serve “un’operazione simpatia”, delegata a Luca de Meo, capo del marketing e di fatto numero due del gruppo. Oggi De Meo è in Volkswagen e di quell’ “operazione simpatia” è rimasto ben poco. Eppure per circa cinque anni – dopo aver rotto i ponti con la General Motors il 14 febbraio 2005 (incassando due miliardi di dollari) – la Fiat era riuscita a ribaltare la sua immagine.
Fonte: Stefano Feltri, il Fatto Quotidiano 20/8/2010
Se si mettono sul piatto anche la Lamborghini e la presenza ai vertici del design e del marketing di Walter de’ Silva e Luca De Meo, si capisce bene quanto sia pesante l’Italia - al di là delle vendite di auto - per il colosso tedesco.
Fonte: Bianca Carretto, Corriere della Sera 6/7/2010
2007
[Tra le nuove strategie del Top Management della Fiat per incrementare i volumi di vendita]
[...] Soprattutto Luca De Meo, l’uomo che, quando stava in Toyota, ha inventato il lancio della Yaris
Fonte: Giorgio Dell’Arti, La Gazzetta dello Sport 7/2/2007
De Meo, uomo marketing in stile Bocconi. A fine gennaio ha presentato la Bravo a Roma; ai giornalisti, ai concessionari, anche al presidente della Repubblica
[....]De Meo, come gli altri brand manager Antonio Baravalle (Alfa Romeo) e Olivier Francois (Lancia), gestisce solo la parte che guarda al mercato; raramente in passato i responsabili dei singoli marchi del gruppo Fiat avevano avuto una simile visibilità: Non a caso, nella presentazione che De Meo ha fatto a novembre agli analisti finanziari, il rafforzamento del brand aveva un ruolo chiave insieme all’allargamento della gamma e della penetrazione geografica .
[....]La visibilità che De Meo ha assunto in questi mesi lo ha proiettato tra i candidati alla carica di amministratore delegato di Fiat Auto, occupata da due anni dallo stesso Marchionne.
Fonte: Il Sole 24 Ore 10/02/2007, pag.12 Andrea Malan
Sergio Marchionne e Luca De Meo puntano alla sorpresa e sveleranno i segreti della 500 con la lentezza e la suspense con cui un giocatore di poker controlla le carte che ha in mano non appena il mazziere ha terminato di servirle.
Fonte: Maurizio Donelli, Corriere della Sera 12/3/2007
Luca De Meo, a.d. di Fiat Automobiles, è l’incarnazione fisica del nuovo verbo aziendale. Quarant’anni appena compiuti, testa svelta, lingua sciolta, jeans e musica rock, praticamente un alieno in diretta dal futuro: «Ogni tanto il dottore mi cazzia perché faccio quello che mi pare».
Fonte: Massimo Gramellini, La Stampa 4/7/2007, pagina 11.
Luca De Meo è stato nominato ieri amministratore delegato di Alfa Romeo Automobiles al posto di Antonio Baravalle,
Quest’ultimo ha commentato ieri che «il modo che ha Luca De Meo di affrontare le grandi sfide con impegno, passione e determinazione, è la migliore garanzia per il piano di rilancio dell’Alfa Romeo e per lo sviluppo del marketing di tutti i brand di Fiat Group». Il 40enne De Meo è entrato nel gruppo Fiat nel 2002 dopo esperienze in Renault e Toyota; dopo un periodo alla Lancia è arrivato nel novembre 2004 al brand Fiat, di cui è stato amministratore delegato; tre mesi fa è passato alla posizione i chief marketing officer di Fiat Group. Un incarico, quest’ultimo – spiega il comunicato del Lingotto – che De Meo manterrà, oltre a quello di amministratore delegato di Abarth. L’impegno contemporaneo nello sviluppo del marchio Alfa e nella promozione delle attività di marketing, sottolinea una nota, «lo mette nella posizione ideale per seguire il ritorno negli Stati Uniti del marchio Usa».
Fonte: Il Sole 24 Ore 12/12/2007, pag.37