Frammenti, 1 settembre 2010
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FRAMMENTO DEI FRAMMENTI CHE RISPONDONO ALLA VOCE “DE MAURO
TULLIO”
2010
Impegnato nella redazione della monumentale enciclopedia dello spettacolo voluta da Silvio d’Amico, il figlio Lele trova una svista sfuggita ad un redattore e lo sgrida agitandogli davanti la bozza «Ha passato lei questa voce? Si vergogni!». Il redattore sbadato è Tullio De Mauro.
Fonte: Tullio Kezich e Alessandra Levantesi, Una dinastia italiana. L’arcipelago Cecchi-d’Amico tra cultura, politica e società (Garzanti, 2010)
E’ inutile, infatti, sperare di portare percentuali nord-europee di italiani su Internet in presenza di sacche di neo-analfabetismo che, come ricorda Tullio De Mauro, riguardano oltre un terzo della popolazione.
Fonte: Juan Carlos De Martin, La Stampa 19/7/2010, pagina 1
Secondo uno studio condotto da Tullio De Mauro cinque anni fa, nell’anno di costituzione del regno d’Italia (1861), solo il 2,5% della popolazione parlava esclusivamente italiano, il resto conosceva - altrettanto esclusivamente - il rispettivo dialetto.
Fonte: Raffaello Masci, La Stampa 12/5/2010, pagina 11
Tullio De Mauro ha disegnato più volte i confini del disastro: "Il 25 per cento degli studenti con la licenza media non sa né leggere né scrivere, né fare di conto". Il linguista ricorda due recenti indagini comparative svolte in vari paesi: in quanto a ignoranza, solo gli abitanti dello Stato del Nuevo Leon, in Messico, ci battono. Sembra incredibile, ma il risultato è logica conseguenza del nostro sistema formativo. Secondo l’Eurostat, nella classifica dei titoli minimi di studio sui 27 membri della Ue siamo quart’ultimi, solo Spagna, Malta e Portogallo fanno peggio.
Fonte: Emiliano Fittipaldi, L’Espresso 13/5/2010
Nel 1963, Tullio De Mauro pubblicava la sua Storia linguistica dell’Italia unita, opera con tutt’altro impianto e con un ruolo in un certo senso complementare alla Storia di Migliorini.
Fonte: Carla Marello, Tuttolibri-La Stampa 17/4/2010, pagina III