Nazareno Dinoi, corriere, 01 settembre 2010, 1 settembre 2010
SCOMPARSA DI SARA SCAZZI
La mamma della ragazza avrebbe ricevuto un’eredità di centomila euro di cui avrebbe beneficiato da parenti diretti all’insaputa di altri dello stesso nucleo familiare.
Questo potrebbe avere innescato gelosie oppure l’avvio di un rapimento a scopo ricattatorio
Ci sarebbe poi un trentenne pregiudicato per reati comuni e droga, conosciuto come adescatore di ragazzine e molestatore di coppiette appartate.
Per ordine del luogotenente Fabrizio Viva lo stesso è stato trattenuto in caserma un paio d’ore e poi rilasciato non avendo trovato giustificazioni valide per un eventuale fermo.
La cugina Sabrina Misseri di 22 anni è stata l’ultima ad avere avuto un contatto telefonico con Sara.
Sono stati numerosi i messaggi con dediche scritti da Sara su una decina di diari scolastici, cinque dei quali già nelle mani dei carabinieri.
Le indagini sono coordinate dal pubblico ministero Mariano Buccoliero della procura tarantina.
Sono state perlustrate senza esito le numerose masserie e i casolari intorno alla pista di collaudo per prototipi appartenuta alla Fiat in territorio di Nardò.
I volontari della Protezione civile invece continuano a setacciare le cave che circondano Avetrana e le poche vasche che raccolgono acqua per l’agricoltura. Numerosi, da ogni parte d’Italia, gli avvistamenti di Sara da parte di persone convinte di averla vista.
Singolare la segnalazione giunta da Milano da parte di una sedicente veggente la quale ha descritto il luogo dove la ragazza è tenuta prigioniera «legata ad una corda lunga sei metri e tenuta segregata da un uomo con il gilè marrone e la camicia a quadri».
Ieri sera una telefonata anonima giunta alla centrale del 118 di Brindisi aveva segnalato la presenza di «una ragazza piena di sangue distesa per terra vicino ad una cappella intorno ad Avetrana».
Per domani intanto nel comune di Avetrana è prevista la conferenza stampa indetta dal sindaco Mario De Marco.