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 2010  agosto 13 Venerdì calendario

L’ ASSEDIO DEL ’49

«Votre réception n’ est ni polie ni politique». La vostra accoglienza non è né garbata né politica, recita la didascalia della prima tavola dell’ album con 36 litografie che raccontano la spedizione dell’ armata francese a Roma nel 1849. Il rimprovero è rivolto ai romani che, insieme ai garibaldini, accolgono i francesi a fucilate. Autore dei disegni e delle brevi frasi che li accompagnano, è Denis-Auguste-Marie Raffet, uno dei maggiori illustratori francesi della prima metà del XIX secolo, che documentò i principali avvenimenti della spedizione francese, dallo sbarco delle truppe a Civitavecchia il 25 aprile 1849, fino alla benedizione impartita da Pio IX, il 18 aprile del 1850, all’ armata che lo aveva riportato sul trono pontificio. L’ album «Souvenirs d’ Italie. Expédition de Rome», acquistato nel 2005 dalla Regione Lazio sul mercato antiquario, è esposto fino al 10 ottobre nella sala VIII del Museo Napoleonico (piazza di Ponte Umberto I, 1, tel.06.68806286, aperto tutti i giorni, tranne il lunedì, dalle 9 alle 19). «Abbiamo un ricco patrimonio di opere grafiche che non possono essere esposte in maniera permanente - spiega Maria Elisa Tittoni, che ha curato la mostra insieme a Giulia Gorgone - come queste tavole che hanno avuto come committente Anatole Demidoff, marito di Matilde Bonaparte». Umberto Croppi, assessore capitolino alla cultura, aggiunge: «Questa mostra è anche un modo per dimostrare come riusciamo a valorizzare il nostro sistema museale con una proposta culturale importante utilizzando ciò che abbiamo. Stiamo cercando ora di far venire da Parigi un grande plastico che raffigura il centro storico della Roma preunitaria, tutto realizzato in stoffa, con le case che si potevano spostare e ideato in modo che i francesi potessero studiare le strategie dei cannoneggiamenti sulla città». Le litografie esposte avrebbero dovuto far parte di un progetto più ampio, rimasto incompiuto per la prematura scomparsa dell’ artista, che prevedeva cento illustrazioni dedicate a tutte le spedizioni francesi in Italia sotto Napoleone III. Le tavole danno l’ idea di un reportage in diretta della spedizione del 1849 e dei combattimenti, in realtà Raffet visitò i luoghi dell’ assedio romano subito dopo gli eventi, realizzando moltissimi schizzi dai quali in un secondo tempo avrebbe tratto le litografie dell’ album. Queste, eseguite tra il 1850 e il 1860, non furono raccolte subito in volume, ma pubblicate a partire dal 1852 man mano che venivano eseguite. Le ultime quattro, successive alla scomparsa di Raffet, vennero realizzate sulla base dei suoi studi. «Come litografo - nota Tittoni - Raffet è molto bravo, la qualità del chiaroscuro e l’ impaginazione delle scene sono straordinarie. Non privilegia mai lo scontro cruento, ma i movimenti delle truppe e le fasi delle costruzioni delle trincee. E si dilunga con cura certosina sui dettagli e sui particolari. Le uniformi dei soldati francesi ne sono un esempio». L’ allestimento dell’ esposizione è di tipo cinematografico: ogni stampa appare come un fotogramma di un documentario storico, sullo sfondo di una Roma sparita, dove si riconoscono i Casali di Villa Doria Pamphilj, il Gianicolo e Porta San Pancrazio, il ponte della Maglianella e Ponte Milvio, fino a Porta Cavalleggeri. Insieme all’ album e alle sue tavole viene presentato un manoscritto inedito, il «Journal» di Etienne Versaud, che partecipò all’ assedio come granatiere del trentaduesimo reggimento di linea. Il diario è esposto accanto all’ astuccio cilindrico in stagno che doveva contenerlo durante gli spostamenti.
Lauretta Colonnelli