Maurizio Porro, Corriere della Sera 18/8/2010, 18 agosto 2010
I CLASSICI DELL’ESTATE
La vita in melò di Matarazzo -
Dopo anni di invisibilità, i grandi melodrammi italiani di Raffaello Matarazzo tornano a reclamare sacrosante lacrime dal profondo cattolico piccolo borghese e pieno di sensi di colpa degli anni 50. In queste mattine su RaiMovie (ma ora i cult sono stati editati in una bella raccolta dvd di 01) potrete commuovervi a volontà con i titoli più lussuriosi e fiammeggianti, oggi Catene (ore 8.45), Tormento (11.40) e venerdì bis di Tormento e I figli di nessuno (11.30). Si tratta di tre film che hanno fatto piangere dal 1949 al ’ 51 le nostre nonne, un’ ideale trilogia distribuita dalla Titanus con incassi insuperabili di 595, 726 e 958 milioni. In quell’ Italia da fotoromanzo e da trionfo del Family Day, questi film erano delizia domenicale dei Cinema paradiso, ignorati dalla critica che ha riconosciuto in ritardo lo stile e l’ abilità drammaturgica dell’ autore che inneggiava al bene dei figli, a qualunque sacrificio e delitto d’ onore (ci vorrà Germi per azzerare nel grottesco questa filosofia con Divorzio all’ italiana). Sono film che rispecchiano la mentalità d’ epoca, sembrano quasi libretti d’ opera protesi verso un verace interesse per umiliati e offesi, specie le donne tradite, violentate e manomesse dal potere maschile e spesso di terribili suocere e/o matrigne (la magnifica Tina Lattanzi, con voce birignao), dove piccini dai pantaloncini corti e dalle ginocchia sghembe piangono finché i genitori non si siano riappacificati, come da sceneggiature scritte dal commediografo Aldo De Benedetti. Se Catene inneggia alla donna Angelo del Focolare che s’ accusa di tradimento per far salvo il suo uomo omicida, Tormento che fila via come un treno popolare (titolo del primo film di Matarazzo) nella notte, mostra ancora l’ uomo che ha ucciso il rivale, scagionato solo dopo indicibili patimenti et umiliazioni e fughe della donna-moglie-mamma. Questi film strappacuore in tuta proletaria quanto gli hollywoodiani erano upper class, trovarono un’ ideale e popolare coppia di star in Amedeo Nazzari (foto) e Yvonne Sanson, per sempre uniti nei primi piani di questo ciclo di dolorosi passati rimossi nella giustizia cinematografica dell’ happy end. Murolo alla colonna sonora.