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 2010  agosto 23 Lunedì calendario

I CLASSICI DELL’ESTATE


La satira su Hitler firmata Lubitsch -
Vogliamo vivere («Essere o non essere» in originale), capolavoro di Lubitsch, uno dei grandi autori sulla rotta Vienna-Berlino-Hollywood, è un film del ’ 42 che segue di due anni l’ altro storico Grande dittatore di Chaplin (domani, 12.40, Sky Classic): sono due commedie meravigliose sul nazismo, armate di una satira sottile ed entrambe si basano sul doppio e sul fascino del gioco della finzione. Un doppio Hitler per Charlot nel barbiere ebreo, un altro doppio coi trucchi da palcoscenico per i teatranti della Varsavia occupata che, censurati, si organizzano come centro di resistenza contro il nazismo architettando tutti insieme appassionatamente un tranello in cui cadono scespirianamente le coscienze dei piccoli e grandi dittatori. Alternando realtà e finzione e usando il teatro, soprattutto Amleto il cui monologo sta al centro di un elettrizzante adulterio da camerino, come arma impropria di personaggi in cerca d’ autore, l’ autore dà alla commedia l’ arma della denuncia e anche il miracolo della soluzione. Una serie di irresistibili equivoci che terminano con la fuga degli attori sull’ aereo di Hitler in Inghilterra. Celebrato nei giorni scorsi dal Festival di Locarno che ha dedicato a Lubitsch, capace di far commedia sopraffina anche nei film muti, una storica retrospettiva proiettando in piazza alla presenza della figlia Nicola To be or not to be, il film è un fuoco artificiale di gag, battute, parodie, spie in andata ritorno, vere e finte, ed equivoci farseschi lungo la sottile linea d’ una satira in libera uscita durante la guerra e senza scorciatoie in ambienti e scenografie da operetta ma ambientata nell’ epicentro della Polonia occupata. Oltre allo scenografo Vincent Korda e all’ operatore di Murnau Rudolph Matè, il cast si avvale di Jack Benny, attore di finissimo humour, di Robert Stack in divisa e della fulgida commediante bionda americana Carole Lombard, grande amore di Clark Gable, morta in un incidente aereo a 34 anni mentre faceva propaganda americana prima della fine delle riprese. Il capolavoro di Lubitsch fu rifatto nell’ 83 da Mel Brooks, spettacolarizzando il tema senza tradirlo troppo, mentre in Italia è stata allestita un’ edizione teatrale riprendendo il testo della commedia.