GIANLUCA NICOLETTI, La Stampa 29/8/2010, pagina 23, 29 agosto 2010
Addio seratine Anni 90 con pizza e cinema in casa - Era nell’aria che la moda di frequentare i piccoli santuari del «cinema fai da te» fosse in crisi anche in Italia
Addio seratine Anni 90 con pizza e cinema in casa - Era nell’aria che la moda di frequentare i piccoli santuari del «cinema fai da te» fosse in crisi anche in Italia. Molti incolperanno i soliti pirati di Internet, ma non scherziamo. Non sarà stata certo la nostrana filibusta del file sharing ad aver affondato il galeone del videonoleggio eccessoriato. Forse, almeno per noi, è più realistico riflettere sull’eclissi di un uso sociale che ha segnato il suo tempo. L’italiano medio affittava un film per una seratina di gioia domestica, che sembrava più allettante dell’uscire, parcheggiare e fare la fila alla cassa. Inoltre la visita al Blockbuster prometteva attimi satolli di schifezzine gastronomiche al formaggio, gelati granitici, gomme, caramelle colorate, birre, bevande gassate…Insomma tutto quello che serviva a ricostruire l’estasi multisensoriale della sala cinematografica nel nostro salotto di casa, compreso il profumo del pop corn. Sul paradisiaco Blockbuster si è così costruito un transitorio comportamento molto datato Anni 90, quel resistere di ottimismo stiracchiato e tenuto in vita da espedienti. Ne fece sublime denuncia Nanni Moretti in «Caro Diario»: attraversava i villini dell’Olgiata e bastonava quegli anziani figli del boom che avevano lasciato Roma per uno stile di vita fatto di tute al posto dei vestiti, pantofole, pizze nel cartone, ma soprattutto video-cassette noleggiate. Faceva parte dei «lussi tecnologici» di chi volesse evitare, una volta rincasato, di dover riaffrontare il tuffo nella città. Oggi anche affittare il dvd dopo l’ufficio, per correre a goderselo a casa, ci causa una buona dose di stress. Occorre comunque muoversi, cambiare itinerario, fermarsi, ancora fare una fila. Poi magari il film che si desidera è in affitto, quindi c’è fare una scelta di ripiego che ci procura un’insopportabile riduzione della felicità immaginata. Senza considerare che il dvd va restituito entro i tempi stabiliti, spesso ci si dimentica di farlo e allora si paga una penale che ci fa riconsiderare il rapporto qualità prezzo. Alla fine chi ce lo fa fare? Soprattutto oggi che lo stesso film che avremmo affittato lo troviamo spesso in edicola, o in libreria, così alla fine fatti i conti ce lo compriamo, anche se verrà presto il giorno che cominceremo ad interrogarci sull’invecchiamento sempre più veloce anche di questo supporto fisico dell’ immaginario. Avevamo appena fatto a tempo a bonificare le nostre case delle ultime tenere cassette vhs, per iniziare ad accorgerci che anche i dvd alla fine sono ingombranti e andrebbero smammati dai nostri scaffali, se non vogliamo soffocare. Così presto saremo costretti a una successiva decimazione, finirà negli scatoloni anche il blu-ray di «Avatar», con occhialetti inclusi. Forse troverà ancora a fargli compagnia l’ultima generazione di cassette della Disney, con cui abbiamo allevato il figlio ora adolescente, magari nelle case degli inguaribili nostalgici pure quelle un tempo allegate all’Unità di Veltroni, naturalmente ancora incellofanate. Non si voglia con questo sottostimare l’ultima frontiera della cine visione via Internet, si sa bene quanto i giovanissimi oramai preferiscano far derive collettive su YouTube tra i frammenti di migliaia di film video musicali, materiale autoprodotto e quanto altro si trovi. Anche tra i tristerrimi pornofili compulsivi quasi tutti hanno scelto il web, pochi erano ancora disposti a perder tempo nelle turpi scaffalature defilate e contrassegnate XXX, YouPorn li ha sollevati dalla vergognosa esposizione delle proprie debolezze, ma il videonoleggio ha perso altri solidi clienti.