Antonio D’Orrico, Corriere della Sera 24/8/2010, 24 agosto 2010
Lo scrittore Gaetano Cappelli ha avuto un trapianto di cuore. Ne ha fatto solo cenno nella dedica del romanzo Il primo
Lo scrittore Gaetano Cappelli ha avuto un trapianto di cuore. Ne ha fatto solo cenno nella dedica del romanzo Il primo. Poi mai più una riga. Come è possibile? «Perché il cinema, la televisione sono pieni di queste storie e il dolorismo non fa proprio per me. Non volevo usare il mio incidente per commuovere il lettore». Scoprì di essere cardiopatico a 16 anni: «Suonavo il flauto traverso e avevo conquistato una delle ragazze più corteggiate della città. Un giorno mi sentii male e mi portarono a Roma per fare un cateterismo, esame all’epoca dolorosissimo, certi agazzi... Così seppi che ero cardiopatico, cardiopatico semplice non ancora decorato. E addio giovinezza spensierata». Frase: «Dico sempre che mi piace Milano perché ci ho lasciato il cuore. Sì, mi capita di ricordarmi del mio vecchio attrezzo. Le volte che ha palpitato per le ragazze, la morte di mia madre... Era così grande. Dilatato era. Ma io direi generoso».