varie, 29 agosto 2010
Anna Perrucci, 33 anni. Di Cerignola in provincia di Foggia, casalinga, bionda, occhi scuri, sabato 28 agosto cenò a casa dei suoceri col compagno Michele Cirulli, 30 anni, bracciante agricolo, che avrebbe sposato il 13 settembre, e i loro due figli di 5 anni e 18 mesi
Anna Perrucci, 33 anni. Di Cerignola in provincia di Foggia, casalinga, bionda, occhi scuri, sabato 28 agosto cenò a casa dei suoceri col compagno Michele Cirulli, 30 anni, bracciante agricolo, che avrebbe sposato il 13 settembre, e i loro due figli di 5 anni e 18 mesi. Verso le 22, in braccio la bimba più piccola di nome Sara, uscì dal portone seguita a pochi passi di distanza dal compagno e dall’altro figlio quando si trovò di fronte lo zio Carmine Cucchiarale, 50 anni, da tempo in lite con la sua famiglia, di recente uscito di galera dopo aver scontato ventuno anni per droga e rapine, inviperito perché quel pomeriggio un parente della Petrucci aveva aggredito e picchiato sua moglie. Costui le puntò addosso una pistola 7,65 e le sparò sette proiettili nel collo, nella testa e nel cuore, colpendo nella pancia pure Sara (braccato dai carabinieri, il Cucchiarale s’andò a costituire la mattina di giovedì 2 settembre; la bambina, dopo l’estrazione di un proiettile nell’addome, non è in pericolo di vita). Alle 22 di sabato 28 agosto in via Brindisi a Cerignola (Foggia).