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 2010  agosto 28 Sabato calendario

COME VENDERE L’ORO AL MEGLIO

Catenine, bracciali, anelli: alzi la mano chi non ha mai pensato di sbarazzarsi di qualche monile d’oro, giusto per monetizzare un vecchio regalo oramai in disuso? L’idea sarà passata nelle menti di tanti, soprattutto in una fase, come quella attuale, in cui le quotazioni del metallo giallo sono di nuovo ai massimi storici: 1.230 dollari per oncia, un valore che è sostanzialmente tre volte superiore a quello di tre anni fa.
Il momento per pensare di vendere i piccoli gioielli insomma è propizio. Ma quali sono gli accorgimenti da seguire per fare un buon affare e massimizzare il profitto? E quali sono gli errori da non commettere nella fase di vendita? Anzitutto bisogna capire esattamente che cosa si vende e ricordare che non tutto l’oro è uguale. Oggi il metallo prezioso quota attorno ai 30 euro al grammo, cifra indicata dal fixing della Borsa di Londra e New York, ma la somma è riconosciuta al metallo 24 carati, cioè al metallo purissimo, tipico di monete d’oro o lingotti. La quasi totalità della gioielleria di alta qualità (tranne le classiche monete d’oro come sterline e marenghi oppure i lingotti, che invece sono di oro puro) è invece costituita da oro 18 carati, una lega in cui il metallo puro pesa per i 750 millesimi del totale. Questo significa che il valore nominale dell’oro che si possiede tradizionalmente in casa è del 25% più basso del fixing ufficiale, ovvero 23 euro al grammo circa.
Da questo valore "lordo" bisogna poi detrarre il margine del compro-oro. Il guaio, in questo caso, è che il settore mostra un altissimo livello di discrezionalità. Basta verificare su internet o testare i listini dei singoli banchi metalli per rendersi conto che gli operatori oggi propongono in acquisto cifre molto variabili. Si può variare tra i 10-11 euro fino ai 18-19 euro per grammo degli operatori più generosi. Una differenza non da poco, che può costare anche diverse decine di euro su prodotti classici come anelli o catenine.
Ma qual è il prezzo giusto a cui vendere oro? Una regola non scritta indica tra il 15 e il 30% per cento il margine "equo" da riconoscere all’intermediario. Questo significa che, alle quotazioni attuali, se si ottenessero tra i 14 e i 18 euro per ogni grammo di oro si potrebbe dire di aver venduto ai prezzi di mercato. Se vi offrissero meno, meglio lasciar perdere. Vale la pena dunque far visionare i propri gioielli a più negozianti chiedendo a ciascuno una valutazione per essere sicuri di non cadere nella trappola dell’inesperienza. «Oltre il 30-35% di sconto, l’operatore sta di fatto speculando sulla buona fede di chi vende», segnala Nicola Laurenza, fondatore della catena di franchising Oro in Euro.
Altra accortezza riguardante la scelta del negozio: meglio indirizzarsi verso operatori attivi in grandi città, dove la competizione tra più soggetti costringe ad alzare le quotazioni anche del 5-10% rispetto alla media. Attenzione però, perchè i prezzi variano anche in virtù dello stato dell’oggetto. Se è vero che i negozianti specializzati acquistano preziosi in qualsiasi condizione si trovino (visto che l’oro sarà tendenzialmente rivenduto a terzi per essere fuso e poi reimmesso nel ciclo produttivo), è anche vero che per pezzi recenti, firmati o facilmente rivendibili senza particolari modifiche (a volte basta una semplice lucidatura) il valore può essere nettamente superiore a quello delle quotazioni pure. Quindi, anche in questo caso, ha senso far valutare l’oggetto da più esperti.
Infine, meglio porre attenzione anche a piccole questioni pratiche: è utile pesare il monile a casa e verificare bene che il dato corrisponda a quello registrato in negozio. In caso contrario, è legittimo chiedere una verifica del funzionamento dello strumento.
Una volta stabilito il prezzo, invece, il pagamento dovrà avvenire in contanti (o tramite bonifico se la somma supera i 5mila euro), non prima di aver firmato un documento contenente i dati del cedente, il peso del metallo ritirato e il prezzo percepito, la data e un numero di protocollo. Sulla ricevuta verrà invece apposta la firma del cedente che conferma il possesso dei beni e i requisiti per la vendita, così da certificare che i preziosi non siano stati rubati. Il comprooro dovrà poi registrare l’operazione nel registro dall’Autorità di pubblica sicurezza. Piccole avvertenze, è vero, che però possono fare la differenza. • DOMANDE & RISPOSTE - Dove posso realizzare il profitto più alto dalla vendita di un gioiello che voglio liquidare?
La vendita di oro è possibile presso i tanti banchi metalli e compro-oro diffusi su tutto il territorio italiano.
Quando si intende dismettere l’oro che si possiede, vale la pena testare più negozi e non fermarsi al primo incontrato: spesso le valutazioni variano tra un operatore e l’altro, visto che anche i margini differiscono. Meglio orientarsi nelle zone dove la presenza di compro-oro è più diffusa: qui la competizione costringe gli operatori ad alzare i prezzi in acquisto per garantirsi la clientela.

Qual è il prezzo giusto per la vendita di oro?
Il fixing di Borsa è riferito all’oro puro (24 carati), mentre l’oro che tradizionalmente è contenuto nei pezzi di alta gioielleria è a 18 carati, quindi vale il 75% del valore nominale, oggi vicino ai 1.200 dollari.
Su un oggetto di 10 grammi, in sostanza, l’oro puro contenuto è pari a 7,5 grammi. L’intermediario fissa poi il suo margine, che può oscillare tra il 15 e il 30% del totale. In sostanza, alle quotazioni attuali, un prezzo equo per l’oro venduto può aggirarsi tra i 14 e i 18 euro al grammo.

Intendo vendere un monile d’oro di marca che mi hanno regalato recentemente. Cosa mi conviene fare?
La vendita di oggetti nuovi e firmati è un discorso a parte. In questo caso il pezzo non sarà fuso ma verrà con tutta probabilità destinato direttamente alla vendita: dovrà quindi essere riconosciuto un plusvalore che può essere anche significativo, a seconda del prestigio della marca e dalla facilità di rivendita. Diffidate, quindi, da chi vi offre solo il controvalore relativo al peso dell’oro contenuto dell’oggetto.