Nicol Degl’Innocenti, Il Sole 24 Ore 28/8/2010, 28 agosto 2010
TRACCIATA LA MAPPA GENETICA DEL GRANO
Campi di grano sterminati, liberi da parassiti e immuni da malattie. Pane in abbondanza, sufficiente a sfamare la popolazione del mondo intero. Lo spettro malthusiano della carestia di massa debellato per sempre. La scoperta di un gruppo di scienziati britannici promette di tramutare questi sogni in realtà entro cinque anni.
I ricercatori inglesi sono riusciti a decodificare il genoma del grano, uno dei più difficili da decifrare, cinque volte più grande del genoma umano, composto da 17 miliardi di "lettere" e con una struttura interna molto complessa.
Dimensioni e complessità si erano finora dimostrati «una enorme sfida per gli scienziati», spiega Keith Edwards, professore all’Università di Bristol e parte del team. La mappatura pressochè completa – del 95% dei geni – permetterà ora di creare nuovi tipi di pianta resistenti a parassiti e malattie, in grado di crescere in ogni condizione atmosferica e climatica e di produrre raccolti più abbondanti.
Questo dovrebbe contribuire a stabilizzare e poi ridurre i prezzi del grano, che si sono impennati di recente in seguito al blocco delle esportazioni dalla Russia e a placare i timori sull’impatto dei cambiamenti climatici e della scarsità di acqua.
«La produzione di frumento è già sotto pressione e i problemi del raccolto russo stanno facendo salire i prezzi a livello mondiale», ha detto ieri Anthony Hall, ricercatore all’Università di Liverpool, un altro membro del team. «Si prevede che entro i prossimi quarant’anni la produzione mondiale di cibo dovrà aumentare del 50%, quindi sviluppare nuovi tipi di grano ad alta produttività sarà fondamentale per raggiungere quell’obiettivo».
Il rendimento dei raccolti di grano è salito da tre tonnellate per ettaro ai tempi dell’Impero Romano a una media di 8 tonnellate oggi e ora potrà aumentare notevolmente. Le coltivazioni di grano, una delle più antiche e più importanti per l’uomo, occupano due milioni di ettari nel mondo e il raccolto globale è di oltre 550 milioni di tonnellate.
Per favorire la ricerca e accelerare la realizzazione dei nuovi tipi di grano gli scienziati britannici hanno deciso di diffondere i risultati delle loro ricerche, finanziate dal Biotechnology and Biological Sciences Research Council, un ente pubblico britannico. Tutte le informazioni relative al genoma del grano verranno pubblicate online sulla Banca dati genetica europea (Embl/ Genbank) per renderle disponibili al maggior numero possibile di ricercatori. «Il genoma sarà il punto di riferimento e di partenza per una nuova tecnologia e una nuova scienza», ha detto Hall. «Speriamo che i benefici siano realizzabili entro cinque anni». Nonostante questo, hanno avvertito i ricercatori britannici, «c’è un limite a quello che si può ottenere dal grano o dalla natura» e se la popolazione del mondo continuerà ad aumentare «può darsi che la manipolazione genetica sia necessaria per aumentare la produzione ». Si tratta della scoperta più importante nel settore dalla decodificazione del genoma umano dieci anni fa. Il genoma del riso è stato decodificato nel 2005, quello del mais nel 2009 e quello della soia quest’anno, ma tutti e tre sono molto più semplici di quello del grano, che ha una struttura complessa dovuta alle sue origini. Il frumento è un ibrido, derivato da tre tipi di graminacee selvatiche con tre diversi genomi.
Nonostante questo «ci sono voluti quindici anni per mappare la sequenza del genoma umano e solo un anno per il genoma del grano, grazie agli enormi progressi della tecnologia del Dna», sottolinea Neil Hall, professore all’Università di Liverpool. «Ora stiamo analizzando la sequenza per rilevare variazioni genetiche naturali tra diversi tipi di grano che servirà a velocizzare i programmi di coltivazione e ad affrontare il problema della carenza di cibo a livello globale. È del tutto possibile che grazie a questa scoperta tra cinque anni una pagnotta di pane costerà meno».