Andrea Piva, ItaliaOggi 28/8/2010, 28 agosto 2010
MERCATO AGRICOLO, PREZZI IN AUMENTO PER DIECI ANNI
I prezzi del frumento e del mais dovrebbero registrare un aumento tra il 15 e il 40% in termini reali (rivalutati in base all’inflazione). Anche per i prodotti animali i prezzi medi della carne dovrebbero essere superiori alla media registrata per il periodo 1997/2006, con la sola eccezione della carne suina, che potrebbe risentire della crescita dell’offerta del Brasile e della Cina.
Per i prodotti caseari, invece, la crescita riguardante il periodo 2010-2019, dovrebbe essere compresa tra il 16 e il 45%. Più difficile, al contrario, delineare un quadro preciso per il settore dei biocarburanti che risentono delle tendenze del greggio. Anche se un’espansione rapida potrebbe esercitare un’azione inflazionista sui prezzi dei cereali degli oli vegetali e dello zucchero. È quanto emerge da un recente studio dell’Ocse (organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico). Il report ha delineato un quadro delle tendenze dei mercati nei prossimi dieci anni, evidenziando che i prezzi medi delle materie prime saranno superiori a quelli del decennio precedente, usando come termine di confronto l’andamento del periodo 1996-2007. In particolare saranno i paesi in via di sviluppo a guidare maggiormente la crescita della produzione agricola mondiale.
Per tutte le materie prime la crescita delle importazioni e delle esportazioni dei paesi in via di sviluppo supererà quella dei paesi Ocse, che però deterranno il primato per quanto riguarda le esportazioni di frumento (52%), mais (59%), carne suina (80%), burro (80%), formaggio (63%), latte intero in polvere (63%), latte scremato in polvere (74%).
I paesi in via di sviluppo avranno quote più elevate di esportazione per riso (88%) semi oleosi (56%) cibi proteici (80%), oli vegetali (91%) zucchero ( 90%) carne bovina (57%) e pollame (63%). Certamente negli ultimi anni i mercati agricoli hanno subito diverse variazioni dovute a fattori quali il prezzo dei prodotti energetici, la crisi finanziaria-economica mondiale, i fattori climatici, le preoccupazioni legate alla sicurezza alimentare; variabili che hanno determinato discontinuità sul fronte prezzi delle materie prime. I prossimi anni saranno caratterizzarsi da una uscita lenta dalla crisi mondiale; si svilupperà una crescita più debole con alto tasso di disoccupazione nei paesi industrializzati e una crescita più forte nei paesi in via di sviluppo, guidata principalmente dai paesi dell’america latina, Brasile in testa. Meno dai paesi asiatici. Infine, lo studio Ocse suggerisce anche le azioni che i governi dovrebbero assumere per attenuare il livello di incertezza. Le scorte sono considerate elemento fondamentale per la stabilità dei mercati. Il sostegno ai prezzi è visto come una misura inefficace, perché lenisce i segnali del mercato ai produttori e destabilizza i mercati stessi, favorendo invece politiche di sostegno dei redditi e dello sviluppo rurale. Esattamente gli obiettivi che, ormai da anni, persegue la politica agricola comunitaria.