Paola Cassola, Gente, n. 35, 29 agosto 2010, pag. 50, 29 agosto 2010
Un’équipe di ricercatori delle Università di Genova, Sassari e Bari, da oltre 15 anni fa esperimenti sulle spugne marine o "poriferi" come rimedio all’inquinamento del mare, sfruttando la loro naturale capacità di filtrare l’acqua
Un’équipe di ricercatori delle Università di Genova, Sassari e Bari, da oltre 15 anni fa esperimenti sulle spugne marine o "poriferi" come rimedio all’inquinamento del mare, sfruttando la loro naturale capacità di filtrare l’acqua. In 24 ore le spugne possono filtrare una massa d’acqua pari a oltre 1000 volte il loro volume. In mare ci sono circa 5mila specie di spugne, oltre 600 solo nel Mediterraneo.