27 agosto 2010
“Il nostro essere... detesta le tessere”: è la scritta che è comparsa sugli spalti del San Paolo durante la partita di Europa League tra Napoli ed Elfsborg
“Il nostro essere... detesta le tessere”: è la scritta che è comparsa sugli spalti del San Paolo durante la partita di Europa League tra Napoli ed Elfsborg. E’ il compendio, espresso anche con un apprezzabile calembour, della filosofia di buona parte degli ultrà sulla “tessera del tifoso”. Ma il ministro Maroni non intende ragioni. Dopo quanto è accaduto l’altra sera ad Alzano Lombardo (duecento ultrà dell’Atalanta lo hanno contestato interrompendone il comizio e dando poi vita a scene da guerriglia urbana, con lancio di molotov, auto date alle fiamme e agenti feriti) per lui ultrà fa rima con violento. E, ripete, «ci sono i tifosi e ci sono i violenti. Nei confronti dei violenti non c’è possibilità di mediazione: devono essere fermati ed è ciò che continueremo a fare». Contro la violenza. Stop dunque, senza remissione, agli ultrà esagitati: la “tessera del tifoso” servirà anche a questo. Ma non basta; la guerra dichiarata dal Governo alla violenza negli stadi prevede altri due passaggi “forti”: la flagranza differita e la tutela giuridica per gli steward. Tra pochi giorni, ha detto il sottosegretario Alfredo Mantovano, sarà varato un decreto legge per fissare entrambe le misure. La flagranza differita. E’ un provvedimento che fu introdotto nel 2003 dall’allora ministro Pisanu e che è scaduto il 30 giugno. Si tratta quindi di prolungarne gli effetti per un altro biennio. Così ne spiega l’utilità il sottosegretario Mantovano: «Le videocamere presenti ormai in tutti gli stadi permettono di visualizzare le riprese degli incidenti e di identificare i violenti per poi procedere all’arresto. E’ indispensabile prevedere la flagranza differita per proseguire nell’obiettivo di isolare i violenti ed evitare gli incidenti». Gli steward. Riguarda gli steward, invece, la vera e propria novità sulla sicurezza negli stadi. Il decreto che il Viminale sta finendo di limare conterrà un inquadramento diverso del ruolo dello steward. «Questa figura che ha sostituito la polizia negli stadi - ha detto ancora Mantovano - ha bisogno di un’analoga tutela giuridica». Ciò significa che gli steward saranno probabilmente equiparati, nell’esercizio delle loro funzioni, ai pubblici ufficiali. Inoltre, il decreto «potrebbe prendere in considerazione alcune misure anti-violenza ipotizzate recentemente dalla Procura di Napoli», cioè di applicare il Daspo (Divieto di accesso alle manifestazioni sportive) anche a quanti, pur non essendo stati protagonisti diretti di comportamenti violenti negli stadi, abbiano riportato condanne per gravi delitti. Perché, come dice il procuratore aggiunto di Napoli, Giovanni Melillo, «gli ultrà non sono automaticamente criminali, mentre è vero che molti criminali sono anche tifosi ultrà». La solidarietà. Mentre la Digos è al lavoro per identificare i responsabili dei disordini dell’altra sera, Maroni ha incassato la solidarietà di molti, tra cui il presidente della Figc Giancarlo Abete: «Chi attiva meccanismi di violenza si identifica come un soggetto che va allontanato dallo stadio - ha detto Abete - E se per debellare la violenza bisogna pagare dei prezzi, ben venga, purtroppo, anche una situazione negativa come il calo delle presenze negli stadi».