Gianluigi Nuzzi, Libero 27/8/2010, 27 agosto 2010
LA TULLIANI NON DICA BALLE
«La Tulliani non dica balle, la schedina del Superenalotto da due miliardi l’ha vinta Luciano Gaucci nel mio bar tabacchi. Mi ha fatto diventare la ricevitoria più ricca d’Italia: giocava fino a 300 milioni alla settimana con la segretaria Barbara che mi portava le puntate in contanti. Dieci, dodici, quattordici, venti numero quasi sempre gli stessi: questa è la pura purissima verità. Sono disposto anche a un confronto con la Tulliani. Venga davanti ai giudici e dica che l’ha giocata lei quella schedina il 2 maggio del 1998. La faccio diventare gialla». Francesco Basilico, siciliano caliente
di Palermo segue il Finigate o se preferite la sagra dei Tullianos dalla sua casetta di Tivoli, alle porte di Roma. Oggi è un pensionato prossimo alle candeline per i sessant’anni ma negli anni ruggenti del Perugia calcio era il titolare del barricevitoria di fiducia del patron, del Lucianone nazionale con tutta la corte di amici, veri e finti che lo circondavano. E oggi da testimone interviene mettendo forse la parola decisiva, la parola fine al dubbio nazionale: chi ha giocato veramente la schedina della vincita da 2,2 miliardi, Luciano Gaucci o l’ex Elisabetta Tulliani?
La risposta di questa domanda apre scenari diversi. Se è stato l’ex numero uno del Perugia, significa che la Tulliani ha mentito sostenendo il contrario e, soprattutto, diventa plausibile che tutto il suo patrimonio immobiliare arrivi proprio dall’ex fidanzato che glielo intestò per evitare che finisse nel crac della squadra umbra. Una tesi sostenuta proprio da Gaucci che ha presentato una
causa per riottenere beni stimabili in 20 milioni che sarebbero in mano alla Tulliani. Allora Basilico, è arrabbiato? «Arrabbiato? Sono proprio incazzato. Guardi lo dico subito, io sono di quella parte politica, mettermi contro la signora Fini non mi va proprio ma la verità... la verità mica la puoi buttare via no? All’Esquilino lo sanno pure i sassi: Gaucci vinse quei miliardi e la Tulliani non si può permettere di dire “io ho vinto”».
Ma non è che si confonde, magari li vedeva spesso insieme...
«Sì da me venivano tutti ma la Tulliani al massimo giocava uno, due euri».
Come fa a ricordarlo?
«La signora Elisabetta non puoi dimenticarla. Era una bella ragazza, non passava inosservata, anche la mamma era una splendida donna. E poi loro erano clienti speciali con quello che spendeva Gaucci in schedine». E Gaucci?
«La prima volta 28 milioni, poi 56 poi 72 milioni. E sempre di più. Veniva a giocare prima una volta alla settimana, poi due: un mare di soldi tutti in contanti. E ha pure vinto sa? Una volta 60/70 mila euro, un’altra 170 mila euro, un’altra volta 200 milioni di vecchie lire...».
Ma lei di questo scontro tra la Tulliani e il suo ex che pensa? «Semplice: Gaucci sta cercando di prendere quello che è suo».
È un’accusa grave, Basilico, questo lo diranno i magistrati. «Aspettiamo che lo dicano loro ma io lo dico già adesso, va bene?».
A scovare il titolare della ricevitoria di via Merulana 266 a Roma è stato Caris Vanghetti sulle colonne del settimanale Panorama che nel numero in edicola pubblica un’intervista al commerciante: «Gaucci ha cominciato a venire nel ’98 quando è nato il Superenalotto. Lui amava giocare, è un “cavallaro” e lo sa tutta Roma che era uno che giocava parecchio. La famosa giocata avvenne di venerdì. La segretaria di Gaucci, Barbara fece la giocata. Barbara non dipendeva da Elisabetta Tulliani. Barbara era la segretaria di Gaucci che mi portò i soldi in una borsa. Poi la domenica mattina vennero Gaucci e la Tulliani. Quando seppe della vincita lui mi disse: “Sono stato tutta sera in ansia”. Perché se quella sera fosse uscito il 6, ciò avrebbe ridotto la sua vincita del 5+1. Poi mi ha chiesto un foglio uso bollo e una marca forse per andare in banca a incassare...».