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 2010  agosto 27 Venerdì calendario

COME REALIZZARE IL SOGNO DI METTERSI IN PROPRIO

Aprire un’attività in franchising è più facile rispetto ad una comune attività commerciale perché si è supportati dal franchisor (l’imprenditore che ha scelto la formula commerciale del franchising realizzando una rete di afffiliati, i franchisee, che ne usano l’insegna, il format e i prodotti), nell’avviare nuovi punti vendita. Il primo consiglio per aprire un’attività del genere è quello di contattare direttamente le aziende dopo aver scelto con cura il settore e l’investimento appropriato. Il franchisor ha comunque degli obblighi di legge ed è tenuto a fornire i documenti previsti dalla legge 129 del 2004, di cui si è fatta promotrice Assofranchising e almeno 30 giorni prima della sottoscrizione del contratto di affiliazione, deve consegnare copia completa del contratto con alcuni dati: l’indicazione dei marchi utilizzati, la descrizione dell’attività oggetto del franchising, la lista degli affiliati al momento operanti nel sistema. Meglio sempre diffidare di chi dice: «Non posso consegnare copia del contratto», «Deve pagare per conoscere il contratto e le caratteristiche dell’attività che svolgiamo», «Non è possibile stabilire il ritorno sull’investimento», «Per privacy non posso darle l’elenco con i contatti dei nostri affiliati».
Un po’ più complesso realizzare un progetto franchising (quindi essere franchisor) e una rete vera e propria di affiliati. Per l’avvio di un’impresa del genere è infatti il franchisor che si fa carico dei costi più significativi. Studiare e progettare una rete può richiedere investimenti superiori ai 50-100 mila euro. Poi si passa alla fase successiva, diffondere il marchio e in questo caso l’investimento è ancora più rilevante perché la cifra per superare la soglia di notorietà di un nuovo marchio varia tra settore e settore ma spesso non è inferiore al 1-2 milioni di euro. Anche la gestione della rete ha un suo costo: la struttura, il personale obbliga il promotore del progetto di franchising a progettare reti in un’ottica di medio/lungo periodo che consenta l’ammortamento dei costi. Un ragionamento similare viene sviluppato dai franchisee: gli investimenti sul punto vendita sono fatti in funzione di un "ritorno sull’investimento", in genere non superiore ai 3/5 anni.