Paola Bottelli, Il Sole 24 Ore 27/8/2010, 27 agosto 2010
NUOVI SPONSOR E TESSUTI HI TECH: VIA AL GRAN SHOW DELLE NUOVE MAGLIE
In casacca nerazzurra tradizionale. Questa sera allo stadio smoking-free Louis II di Montecarlo l’Inter scenderà in campo per contendere la Supercoppa europea all’Atletico Madrid indossando la maglia classica a strisce verticali con il logo Pirelli. Tradizionale ma nuova: le righe appaiono a prima vista sfumate ma, in realtà, sono realizzate con motivi psichedelici romboidali che richiamano la pelle del biscione, simbolo della squadra. «Un elemento innovativo che dà alla maglia un aspetto più aggressivo», spiega lo sponsor tecnico Nike, che le ha fatte produrre riciclando per ognuna 8 bottiglie di plastica finite nei bidoni differenziati.
Come ogni nuova divisa, sui blog dei fan di Sneijder e Milito imperversa lo scetticismo: è infatti davvero difficile che il popolo del pallone – uno dei più conservatori in un paese dove ogni cambiamento è dosato con il contagocce – si abitui a una maglia diversa da quella delle stagioni in cui si vince di più. Così come una pioggia di critiche – ma soltanto dai fedelissimi agée
– raccoglie la maglia away
dell’Inter, quella da sfoggiare nelle partite fuori casa: bianca, con un biscione nerazzurro che corre sulla manica e sul fianco sinistro, ideale prosecuzione dei tatuaggi che quasi tutti i calciatori sfoggiano in una sorta di gara a chi lascia scoperti meno centimetri di pelle. Al contrario, la divisa bianca fa il pieno di consensi tra i teenager che sguazzano nella cultura del tatoo.
La rotazione delle casacche da una stagione all’altra mira a trainare le vendite di merchandising (70-75 euro per le squadre importanti), che incidono in modo significativo sul conto economico dei club europei concorrenti delle squadre italiane. In Italia, patria della contraffazione, i risultati sono ancora lontani dal benchmark rappresentato dalle società inglesi, dove non esistono le bancarelle fuori dagli impianti dove si vendono e vengono acquistati falsi di tutti i generi, incluse le bandiere e le sciarpe.
I big sono comunque impegnati insieme agli sponsor tecnici a stuzzicare l’appetito dei tifosi. Nella stagione che inizia domani il Milan abbandona – finalmente, dicono i tifosi rossoneri – il collettino bianco che faceva tanto scolaretto. Per la stagione 2010- 11 Adidas ha preparato per Ronaldinho e Inzaghi «la maglia più tecnologica al mondo grazie al Techfit PowerWeb », presentata in pompa magna il 2 agosto alla Malpensa sulla fiancata del primo Airbus A380 del nuovo sponsor Fly Emirates (velivolo al debutto sulla tratta Dubai-Milano), alla presenza dello sceicco Ahmed bin Saeed Al-Maktoum.
In fermento i fan della Juventus sulle strisce verticali della maglia classica bianconera, che la Nike ha seghettato ispirandosi alle cime delle Alpi (ma che a occhio nudo a malapena si notano), con sponsor BetClick. Perplessi, invece, i tifosi nerazzurri («I campioni d’Italia siamo noi», rivendicano) sulla maglia
away di Chiellini e Del Piero: è bianca e ha una banda tricolore verticale in mezzo al petto, sempre seghettata. «Peccato che il ribaltone societario non sia toccato anche alle divise», ha scritto comunque un seguace della Juve in un blog.
Nessuna novità per le casacche della Roma di Totti e De Rossi, realizzate da Kappa: quella rossa classica e quella bianca con profili e fianchi gialli, entrambe con sponsor Wind. L’accordo con lo sponsor tecnico è in fase di rinnovo ma è probabile che le vicissitudini societarie abbiano congelato le decisioni non prioritarie. A luglio, sui numerosi blog dei fan della curva sud si attendeva con ansia una comunicazione ufficiale o, in alternativa, qualche informazione da «francesco1927 che c’ha la zia che lavora all’As Roma Store e che l’anno scorso c’aveva dato le foto della nuova maglia in anteprima mondiale ».
Semplice, quasi minimal, dunque bella, la nuova divisa della Lazio nel solito celeste, con scollo a stella, è realizzata da Puma con tecnologia PowerCat 1.10, utilizzata per la prima volta sulle casacche degli Azzurri durante gli impresentabili Mondiali in Sud Africa. E azzurra con colletto e maniche taglio vintage è la maglia del Napoli, realizzata da Macron, con il logo dello sponsor Lete.
La Fiorentina, sempre con Lotto, ha perso lo sponsor Toyota e ha lanciato sulla tradizionale casacca viola un’importante operazione charity – tra le tante sostenute dal mondo del calcio – con Save the Children. È la campagna Every One con la quale il club toscano si impegna a sostenere un drastico cambiamento di prospettive per i bambini che in 70 paesi poveri continuano a morire di polmonite, morbillo e diarrea. Bambini a cui pensare prima di sparare razzi dalle curve o dalle tribune.