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 2010  agosto 27 Venerdì calendario

Ansari Anousheh

• Mashhad (Iran) 12 settembre 1966. Imprenditrice. Il 18 settembre 2006 divenne la prima iraniana a viaggiare nello spazio • «[...] “Esplorare lo spazio è stato il mio sogno sin da bambina, da quando guardavo Star Trek di cui sono ancora una fan [...] Essere poi la prima donna orientale a salire tra le stelle è un grande onore” [...] è nata in Iran [...] ma le vicende non sempre felici della vita l’hanno portata negli Stati Uniti quando era una studentessa diciassettenne. Come talvolta capita, i profondi cambiamenti se non distruggono, rafforzano il carattere e la determinazione. E così accade ad Anoushe, che diventa ingegnere esperta di reti di comunicazioni ad alta velocità, si specializza in computer science, accumula due brevetti e fonda una società, la Telecom Technologies Inc., fornendo innovazioni che la trasformano in poco tempo in una sorridente signora (il marito Hamid non l’abbandona mai) miliardaria. Anoushe non si accontenta. Nel 2000 il suo volto deciso riempie la copertina di Working Woman; riceve il prestigioso National Entrepreneurial Excellence e l’anno dopo la rivista Fortune la indica tra le migliori imprenditrici americane under- quaranta. Si appassiona a tutto ciò che affronta, raccontano gli amici, coltivando intanto il sogno al quale tiene di più: volare fuori della Terra. E lo fa con un occhio disinvolto, tra il piacere e il business, sponsorizzando nel 2005 con dieci milioni di dollari l’X-Price, poi assegnato all’aeroplano a razzo di Burt Rutan che riesce a salire sino a cento chilometri di altezza conquistando l’assenza di gravità. Resasi conto che la tecnologia è promettente Anoushe si associa con l’americana Space Adventures, l’unica compagnia al mondo di turismo spaziale (avendo già tre clienti soddisfatti), per costruire con i russi una mini-astronave per weekend in orbita. Le rimane sempre, però, l’aspirazione di provare direttamente il brivido del cosmo. Così decide di tentare la grande avventura. [...]» (Giovanni Caprara, “Corriere della Sera” 25/7/2006).