Roberto Giardina, ItaliaOggi 27/8/2010, 27 agosto 2010
LA DANIMARCA VOLEVA DIVENTARE TEDESCA
La Danimarca voleva diventare tedesca, o meglio il suo re. Ma Bismarck disse di no. Un episodio della storia d’Europa che solo oggi viene rivelato: i danesi si indignano, i connazionali di Frau Merkel si divertono. Ma anche noi dovremmo farci un pensierino. Entrare nel Bund, la federazione, potrebbe risolvere qualche nostro problema.
Nel 1864, Danimarca e Prussia si fecero la guerra per lo Schleswig e l’Holstein, regioni povere ieri e oggi.
Berlino chiese l’aiuto di Vienna, e vinse facilmente. Una prova generale della guerra contro la Francia di Napoleone III che, sei anni dopo, avrebbe portato alla nascita del Reich, sotto la guida della Prussia. Metà delle terre conquistate sarebbe toccata all’Austria, che rinunciò, chiedendo in cambio l’aiuto dei prussiani contro il Piemonte. Il re sarebbe stato favorevole, e fu Bismarck ancora una volta a dire di no: neanche un prussiano doveva morire in Italia per i comodi di Francesco Giuseppe.
Oggi, lo storico danese Tom Buck-Swienty ha scovato documenti dimenticati che rivelano come re Cristiano IX avesse proposto a Berlino l’annessione della sua Danimarca, senza avvertire il suo governo. I nazionalisti di Copenhagen si sono indignati, ma la maggioranza si chiede che cosa sarebbe avvenuto. Poteva andare peggio se la Danimarca fosse finita dopo la guerra sotto il controllo dell’altra Germania, la Ddr satellite dell’Unione sovietica. Una Sirenetta comunista? A un convegno sul tema è stato invitato il Nobel Günter Grass, che vive a Lubecca, proprio nello Schleswig Holstein. Giocare con la storia è divertente, e dovrebbe far pensare nazionalisti e separatisti contemporanei, è stata la conclusione. Perché voler sventolare nuove bandiere, come il Kosovo, quando stiamo ormai tutti insieme in un’Europa unita? Ma noi europei non siamo ancora tutti uguali. In base alla Costituzione tedesca, un paese può chiedere di entrare nella Federazione tedesca, accettandone in blocco tutte le leggi. Tentò di farlo la Ddr nei mesi frenetici seguiti alla caduta del muro. Un passo pericoloso che scavalcava le potenze vincitrici. La riunificazione, di cui in ottobre verranno celebrati i vent’anni, avvenne poi con un regolare trattato. Mentre in Italia si parla di federalismo e qualcuno dei seguaci di Bossi sembra tentato dal separatismo, il gioco potrebbe tentare qualche nostro vecchio stato, per esempio il borbonico Regno delle Due Sicilie. In fondo erano «tedeschi» anche qualche secolo prima, sotto lo svevo Federico II. La Germania avrebbe il suo sbocco sul Mediterraneo, e potrebbe dir di sì. Come potrebbe chiedere di entrare il Granducato di Toscana. In fondo la Toskana è già quasi in mano ai tedeschi. La Padania invece no. Perché non è mai esistita. Il Lombardo-Veneto era un’altra cosa. Naturalmente è solo un gioco, ma è facile cadere in tentazione e fantasticare: come se la caverebbe Frau Angela a guidare il nostro paese? Per noi forse un sogno. Per la signora di sicuro un incubo.