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 2010  agosto 27 Venerdì calendario

PARENTI DI DE BENEDETTI CONDANNATI PER INSIDER TRADING


La notizia è presto detta: la figlia e la sorella di Silvia Monti, moglie di Carlo De Benedetti, sono tra i colpiti da una sanzione per 3,5 milioni di euro comminata dalla Consob per il reato di insider trading, cioè per l’uso indebito di informazioni riservate per effettuare, a proprio beneficio, operazioni di Borsa che alterano la condizioni di mercato, a danno degli altri operatori che queste informazioni riservate non le hanno.

L’insider è stato commesso nell’estate 2005 sui titoli della società Cdb Web Tech, noto anche come fondo salva imprese di Carlo De Benedetti. La notizia, che è clamorosa per il suo carattere e per personaggi coinvolti, avrebbe dovuto essere strillata in prima pagina dai grandi giornali generalisti che, a eventi di questo tipo, specie in quest’ ultimo decennio, dedicano sempre molte pagine. E invece essa è stata insabbiata. Le notizie importanti i giornali le danno tutte. Ci mancherebbe. Anche perché c’è sempre qualcun altro, magari piccolo, che la notizia la dà e non si può perdere la faccia. Però le notizie che danno fastidio alla proprietà di un media (o agli amici della proprietà; o a chi potrebbe darti un posto più importante da direttore) le notizie si possono dare e, nel contempo, nasconderle.

Come? I criteri sono questi. Evitando accuratamente di evidenziarle (o anche solo di darle) in prima pagina. Poi, relegandole nella pagine interne: più interne sono, meno si leggono. Quindi, titolandole in modo formalmente esatto ma anche in modo tale che il lettore comune non comprenda nulla, o molto poco, del fatto.

Cominciamo da la Repubblica, il giornale di proprietà di De Benedetti. In prima pagina, del caso di insider, non c’è traccia. E non perché la giornata fosse piena di stimoli cronistici. In prima infatti ci sono titoli poco importanti come «Viaggio in Pakistan» o «Manhattan, l’uomo che guardava le torri» o «Il panino della Sardegna che sfida Mc Donald’s» (che era un rispescaggio di una notizia data da tutti i media il giorno precedente) e persino «L’Inghilterra cancella il mito del thank you». La notizia la si trova a pagina 27. Il titolo con il quale la notizia viene data è: «Insider trading, sanzioni Consob per azionisti del Cdb Web Tech». E anche l’occhiello anch’esso sterminato, non precisa nulla che consenta di capire che c’è di mezzo la famiglia dell’editore. Infatti dice. «Multe complessive per 1,5 milioni di euro e confische di beni per 2 milioni».

Anche la Stampa (famiglia Agnelli) non ha nulla in prima pagina dove peraltro si leggono titoli di questo tipo: «È finita la stagione delle bionde» o «Addio all’albero di Anna Frank». La notizia la si trova a pag. 26 e a sole tre colonne, con un titolo anodino, da titolo di film alla Luchino Visconti: «L’insider trading un affare di famiglia» che si riscatta con il sommario: «Consob, maximulta per i famigliari di De Benedetti».

Pure il Corriere della Sera non ha alcun titolo in prima pagina dove, pure, di spazio ce n’era, visto che ci sono titoli come: «Incinta a 54 anni?», «La città di Saddam rimpiange i marines», «Il biglietto sulla porta di Oriana: Vattene». Anche qui bisogna arrivare a pag. 33 per poter leggere questo titolo su sole tre colonne: «Insider Cdb Web Tech. Sanzioni Consob in casa De Benedetti».

Anche l’Unità evita di dare alla notizia la prima pagina ma poi si riscatta alle pagg. 22 e 23 dando alla notizia lo spazio che essa merita e trattandola esattamente (anche senza accanimento) con questo titolo a tutta pagina: «Insider trading in famiglia. Stangata in casa De Benedetti».

Il Riformista, non ha nulla in prima, e se l’è cavata con un titolo cruciverba, imbarazzante: «Consob vs Cdb» a pag. 6 su una colonna. Sarebbe stato meglio non dare nulla.

Libero mette un titolo in prima pagina, ma minuscolo, di una sola colonna, e divagante: «Una cognata imbarazza De Benedetti». Non si spiega perché lo ha imbarazzato e non c’è traccia della moglie. A pag. 19, su tre colonne, la pubblica con il titolo «I parenti di De Benedetti multati per le furbate in Borsa» come se essi avessero scherzato in Borsa, anziché aver commesso un gravissimo reato.

Il Giornale dà la notizia in prima pagina con l’evidenza che essa merita (al centro pagina) e con un titolo esatto e che sta ai fatti: «Stangati i parenti di De Benedetti» Catenaccio: «Dalla Consob multe da 3,5 milioni di euro per insider trading sulle azioni Cdb Web Tech» commettendo però la forzatura di corredare questo centro pagina ineccepibile, con un faccione di Carlo De Benedetti che, in questa vicenda, non c’entra in prima persona.

Concludendo. Nessuno fra i quotidiani generalisti che danno sempre grande spazio agli scandali politico-finanziari ha infierito contro De Benedetti. Quasi tutti invece hanno seppellito la notizia che riguarda i suoi famigliari che hanno fatto insider trading in una società dell’Ing. Per concludere i quotidiani generalisti più professionali, su questo fatto, sono stati, nell’ordine, Il Giornale e l’Unità.