Omero Ciai, la Repubblica 26/8/2010, 26 agosto 2010
AdiÓs a los puros, ai quattro sigari Avana che - ai nati prima della rivoluzione del ‘59 (ed oggi almeno cinquantenni) - il governo concedeva una volta al mese nella libreta, la tessera di razionamento delle famiglie cubane
AdiÓs a los puros, ai quattro sigari Avana che - ai nati prima della rivoluzione del ‘59 (ed oggi almeno cinquantenni) - il governo concedeva una volta al mese nella libreta, la tessera di razionamento delle famiglie cubane. Dal primo settembre, ha annunciato ieri in una breve nota il Granma, i puros non verranno più distribuiti nei negozi di Stato. Per il governo di Raul Castro si tratta di un altro passo verso la riduzione dei cosiddetti "sussidi eccessivi" dello Stato ai cittadini: i sigari non sono considerati «articoli di prima necessità» e vanno venduti al costo di mercato. Dalla tessera di razionamento sono già stati tolti i piselli e le patate ma ci sono tuttora prodotti come il riso, il caffè, le uova, il pollo ed ovviamente il pane. L´esclusione dei sigari però ha anche un risvolto simbolico: con il tabacco delle piantagioni della provincia di Pinar del Rio, Cuba produce i migliori sigari del mondo, e sono uno dei pochissimi prodotti d´élite cui potevano accedere facilmente anche i più poveri. Un vecchio cubano poteva fumarsi con pochi pesos lo stesso Cohiba di un banchiere di Lugano. La libreta venne introdotta a Cuba da Fidel Castro nel 1962 come formula di livellamento sociale dopo la nazionalizzazione delle grandi imprese (zucchero, banche, pesca ecc.) e la proibizione di ogni attività commerciale privata. Ma, soprattutto dopo l´Ottantanove, quando l´Urss smise di rifornire l´isola, i prodotti della libreta sono andati via via riducendosi. Raramente le famiglie cubane riescono a comprare a costi ridotti tutti gli alimenti previsti e nelle quantità indicate. Un mese manca il caffè, un altro mese manca la carne. Nell´ultimo decennio, dopo la grande crisi del periodo especial, il governo ha dato il via libera a mercati liberi dove i contadini possono vendere a prezzi più alti (quasi sempre in dollari) una parte della produzione. Ma tutto il sistema è ancora molto complicato sia per il mercato nero (con i dollari s´ottiene tutto), sia perché il potere d´acquisto delle famiglie non è determinato dall´irrisorio stipendio che ricevono ma dalla capacità che hanno di risolvere, di ricevere dollari dai parenti all´estero o di ottenerne dai turisti stranieri. L´anno scorso l´esportazione dei sigari, attraverso l´unico distributore, Habanos S. A. - una multinazionale che appartiene per metà allo Stato cubano e per l´altra metà alla Imperial Tobacco britannica - ha fruttato 360 milioni di dollari con una contrazione dell´otto per cento rispetto al 2008.