Matteo Sacchi, il Giornale 26/8/2010, pagina 27, 26 agosto 2010
Dalle lezioni di magia ipnotica alla fuga al Polo - Il più misterioso di tutti i dittatori: Adolf Hitler
Dalle lezioni di magia ipnotica alla fuga al Polo - Il più misterioso di tutti i dittatori: Adolf Hitler. Quello su cui si è detto e si è raccontato tutto e il contrario di tutto. Quello su cui si è più indagato, spesso senza cavare un ragno dal buco. Perché? Perché fu lo stesso Hitler, che fu un maestro nel fare del carisma un’arma di potere politico, a creare attorno a sé un’aura impenetrabile di leggenda. E in fondo che fosse leggenda nera o bianca poco importava, contava solo che alimentasse il magnetismo del leader, quel Führerprinzip che, per primo, il nazismo trasformò in forma teoretica e dottrina dello Stato. La questione delle origini ebraiche del «caporale bavarese», che pare finalmente aver trovato una risposta definitiva è infatti solo uno dei tanti enigmi legati al fondatore del Terzo Reich. Il dubbio più rilevante, quello che per gli storici, a partire da Hugh Trevor-Roper è stato un decennale rovello, è legato alla morte del dittatore. La versione ufficiale ha sempre parlato di avvelenamento da cianuro avvenuto il 30 aprile 1945, nel bunker della cancelleria. Subito dopo la morte il corpo del dittatore, quello di Eva Braun e del cane Blondi furono trascinati fuori dall’ultimo Führerhauptquartiere , coperti di benzina e rapidamente cremati. Infatti i riconoscimenti operati dallo SMERSH ( il servizio segreto militare dell’Urss)sono stati operati a partire dai calchi dentari. Peccato che quando nel 2009 gli archivi sovietici hanno finalmente consentito di effettuare studi indipendenti sui frammenti del presunto teschio di Hitler la prova del Dna abbia rivelato che i frammenti della scatola cranica erano di una femmina umana di età stimabile sui trent’anni. E forti dubbi sulla versione sovietica circolavano ben da prima. Soprattutto perché secondo molti testimoni non vi era stato il tempo di effettuare una cremazione completa, mentre sulle ossa in possesso dei russi non vi era alcuna traccia di tessuti molli. Da Mosca, anche finita la Guerra fredda, hanno continuato a ribadire la loro versione ( le ultime dichiarazioni in merito sono quelle del generale Vasili Khristoforov, uno dei dirigenti degli archivi dell’Fsb) ma la mancanza di una prova materiale certa del decesso ha alimentato ogni forma di teoria del complotto. Tanto per citare la più famosa e fantasiosa: Hitler sarebbe in realtà riuscito a fuggire in Argentina insieme ad altri reduci nazisti partendo da Berlino qualche tempo prima dell’arrivo dei sovietici, per poi stabilirsi nella Base 211 (che nessuno ha mai trovato) situata in Antartide oppure per seguire il sogno del Quarto Reich. E se a questo punto citare l’altro grande mistero di cui non si è mai venuti a capo, quello dei diari (quelli acquistati dal settimanale Stern nel 1983 erano sicuramente falsi, quindi quelli veri che fine hanno fatto?) sarebbe banale, ci sono due vicende minori strabilianti che hanno fatto venire il mal di testa agli 007 della storia e che vale la pena citare. La prima è una questione artistica, quella del famoso busto di Nefertiti.I tedeschi lo avevano portato via dall’Egitto nel 1912 e Hitler, una volta salito al potere iniziò a considerarlo un vero e proprio talismano. Quando iniziarono i bombardamenti alleati lo fece nascondere in profondissime miniere di sale e lì lo ritrovarono gli americani. Ma è quello vero? La testimonianza di uno degli ufficiali addetti al trasporto e alcune incongruenze nelle bolle di carico hanno fatto circolare la teoria che quello attualmente esposto all’Altes Museum di Berlino sia una copia. Quello vero sarebbe stato nascosto da Hitler chissà dove (ovviamente il museo assicura, Tac alla mano, che quello in mostra è l’originale). La seconda vicenda misteriosa è legata al potere quasi ipnotico che il Führer esercitava sulle folle. Sarebbe dovuto alle tecniche apprese da uno dei più famosi ipnotisti degli anni Venti e Trenta, Erik Jan Hanussen, un mago di nazionalità austriaca e di origine, tanto per cambiare, ebraica. La ricompensa per le lezioni? Hanussen venne fatto fuori dalle SA. E il suo omicidio, avvenuto a Berlino nel 1933,è l’unica certezza in questa vicenda.