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 2010  agosto 23 Lunedì calendario

I Tulliani? Nel 2005 quasi nullatenenti - Tullianos ? A giudicare dalle dichiarazioni dei redditi di qualche anno fa, meglio chia­marli Nullianos

I Tulliani? Nel 2005 quasi nullatenenti - Tullianos ? A giudicare dalle dichiarazioni dei redditi di qualche anno fa, meglio chia­marli Nullianos . I componenti di una delle famiglie più intro­do­tte della capitale nel 2005 di­chiaravano nulla o quasi. Impo­nibili che di certo non possono far pensare al loro patrimonio attuale. E non tutto può essere spiegato solo con la Fortuna con la F maiuscola, come l’avrebbe definita Eduardo De Filippo: la vincita miliardaria (in lire) al Superenalotto o otte­n­uta nel 1998 da Elisabetta Tul­liani e dall’allora fidanzato Lu­ciano Gaucci, che poi, inquisi­to per bancarotta fraudolenta, proprio nel 2005 sarebbe fuggi­to nella Repu­bblica Dominica­na intestando a Elisabetta, dice lui, molti immobili. Gaucci negli atti al Tribunale di Perugia, elenca tutti i beni che vorrebbe indietro dalla bionda avvocato: un attico in via Sardegna al centro di Roma di fatto sede della società Wind Rose, cinque appartamenti di varie metrature in via Conforti a Valcannuta alla periferia Nord-Ovest di Roma, con corre­do di soffitte, box e posti-auto vari, un terreno con fabbricati di 2,3 ettari a Capranica Prene­stina, nei dintorni di Roma, e un terreno ulivetato di 2,5 ettari a Casaprota (Rieti), quadri di autori famosi, quote societarie di società calcistiche, cinque automobili del valore comples­sivo di 500 milioni delle vec­chie lire, gioielli e preziosi per almeno un miliardo sempre di lire. Roba da ricchi. Anzi, da ric­chissimi. Roba che un contri­buente medio potrebbe solo so­gnare. E certo non in linea con i dati che emergono dalla dichia­razione dei redditi del 2005, che il ministro prodiano Vin­cenzo Visco, negli ultimi giorni del suo mandato, il 30 aprile 2008, si divertì a mettere online sul sito dell’Agenzia delle Entra­te. Un atto di trasparenza dura­to solo poche ore, prima che le proteste (dei benestanti, natu­ralmente) costringessero il mi­nistro che faceva rima con Fi­sco a fare retromarcia. Quei file sono però stati conservati da qualche inguaribile curiosone e abbiamo potuto spulciarli. In particolare quello relativo alla città di Roma. E in particolare alla lettera T: quella di Tulliani Elisabetta, nata il 16 maggio 1972,che quell’anno denuncia­va con modello Unico persone fisiche un reddito imponibile di appena 6.434 euro guadagna­ti prev­alentemente con un lavo­ro autonomo ( codice RE) che la fredda burocrazia fiscale classi­fica con il codice 92200: vale a dire attività radiotelevisive. L’imposta è di 1.474 euro.A que­s­ti miseri introiti la giovane Tul­liani assommava un reddito d’impresa di 27.564 euro sul quale pagò un’imposta di 10.616 euro. Per un totale, calco­latrice alla mano, di 34mila eu­ro di imponibile complessivo e di 12.090 di tasse pagate. Né i fa­miliari di Betty- all’epoca già ex di Gaucci, ma non ancora fidan­zata di Fini, alle prese ancora con il divorzio da Daniela Di Sotto - stavano molto meglio: il papà Tulliani Sergio (nato il 25 aprile 1943), già impiegato di medio livello dell’Enel, dichia­rava nel 2005 un imponibile di 26.256 euro da lavoro dipen­dente (codice RC), cifra sulla quale pagava 6.007 euro, senza altri redditi d’impresa o affari. Ma il caso più clamoroso è quel­lo della mamma di Elisabetta e moglie di Sergio: la signora Frau Francesca, nata il 19 di­cembre 1947 e da sempre casa­linga, che inanella una serie di zeri. Niente di sorprendente per una massaia. Sorprende semmai che la donna si trasfor­mi nel giro di poco tempo nel­l­’arrembante titolare di una so­cietà di produzione televisiva, la Absolute television media (At Media), capace di farsi asse­gnare uno spazio nel contenito­re Festa Italiana sull’ammira­glia della tv di Stato, Rai Uno. Di­menticabili i contenuti, non cer­to il prezzo pagato da mamma Rai: 1,4 milioni di euro. All’appello manca solo il ram­pollo dei Tullianos (o Nullia­nos ?): il fratello di Elisabetta, Giancarlo, che non compare nell’elenco dei contribuenti. Proprio lui, ben noto in viale Mazzini e in boulevard Princes­se Charlotte, ma nel 2005 non al fisco, almeno a quello di Ro­ma, sua città.