Wei Gu, La Stampa 26/8/2010, pagina 30, 26 agosto 2010
Non solo dollaro, la Cina punta su altre monete - La strategia della Cina di diversificare le sue riserve attraverso valute diverse dal dollaro sta diventando sempre più complicata
Non solo dollaro, la Cina punta su altre monete - La strategia della Cina di diversificare le sue riserve attraverso valute diverse dal dollaro sta diventando sempre più complicata. Pechino sta aumentando la quota in debito asiatico per posizionare una una parte dei suoi 2,4 trilioni di dollari di riserve in valute differenti dal biglietto verde. Ma questo voto di fiducia potrebbe non piacere ai politici in Giappone e Corea, che sono già preoccupati per l’eccessiva forza delle loro valute. Visto il rischio di perdite finanziarie o, peggio, di tensioni politiche, mantenere il dollaro sembra il male minore. Fino ad oggi, gli acquisti cinesi di debito asiatico sono stati rimborsati. Da inizio anno lo yen è aumentato più dell’8% e dell’11% dalla massima concentrazione degli acquisti cinesi, a maggio e a giugno. Il won è aumentato quasi del 7% dal suo minimo di aprile. Le obbligazioni coreane fruttano più delle obbligazioni statunitensi e cinesi. I rendimenti delle obbligazioni giapponesi a 10 anni rendono meno della metà di quanto offrono i loro pendant statunitensi, sebbene l’apprezzamento valutario offra una certa compensazione. Questi acquisti potrebbero sembrare meno intelligenti se le valute dovessero deprezzarsi. Ma la corsa al rialzo della valuta giapponese minaccia la competitività delle esportazioni del Giappone. Anche Seoul potrebbe esercitare la propria influenza intervenendo per motivi simili. Se ottengono quanto desiderano, la Cina potrebbe scoprire di aver comprato vicino ai livelli massimi. Le perdite potrebbero essere irrilevanti nel contesto dell’enorme riserva, ma le tensioni politiche sarebbero più difficili da risolvere. Finora, Tokyo e Seoul non hanno dato la colpa a Pechino per la sgradita forza delle loro valute. Dopo tutto, i recenti acquisti mensili della Cina del debito giapponese sono ammontati ad appena un decimo degli acquisti nazionali e difficilmente la Cina acquisterà senza un precedente avviso. Ma il rischio è che altri investitori vadano dove va la Cina. Il buon vicinato è importante per la Cina. E vista la crescente dipendenza della Cina dal commercio interasiatico, rischiare l’amicizia per esperimenti sulle valute non sembra opportuno.